Roma, 8 maggio 1995
Dichiarazione di Marco Taradash deputato Riformatore:
"E' un accordo che nel merito porta l'Italia fuori dall'Europa e nel metodo porta il sistema politico fuori dalla democrazia liberale. L'accordo sulle pensioni realizzerà la quota 96 nel 2006 quando l'ipotesi Berlusconi-Dini consentiva di raggiungere quota 90 nel 2000 e di avvicinare il sistema economico italiano ai parametri di rientro dal debito pubblico imposti da Mastricht.
La scelta operata dal governo di assoluta sudditanza agli interessi egoistici del sindacato comporta di fatto la rinuncia a qualsiasi tentativo di integrazione economica di conseguenza politica nell'Europa comunitaria. A meno che non si accompagni ad un poderoso rialzo del prelievo fiscale che però avrebbe un drastico effetto di impoverimento per la collettività e i singoli. L'accordo scritto sotto dettatura del sindacato e il patrocinio della Confindustria - il cui tardivo ravvedimento appare quanto meno sospetto - mette inoltre in crisi la legittimità costituzionale e il ruolo fondamentale del Parlamento.
Proporrò al Polo di opporsi con grande decisione ad un accordo nocivo per gli interessi del paese e per la forza delle istituzioni.
Mi pare inoltre giunto il momento di organizzare la protesta dei giovani e dei disoccupati che sono le vere vittime dell'egoismo sindacali."