Roma 17 maggio 1995

UNA INTERPELLANZA RIVOLTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUL COMPORTAMENTO DEL GARANTE SULLA COSIDDETTA "PAR CONDICIO" - FIRMATA DA ELIO VITO (RIFORMATORE, VICEPRESIDENTE DEL GRUPPO FORZA ITALIA), VITTORIO DOTTI, GIUSEPPE PISANU ED ALTRI PARLAMENTARI DI FI - E' STATA PRESENTATA QUESTA MATTINA ALLA CAMERA.

NELLA INTERPELLANZA SI RICORDA CHE "LA CORTE COSTITUZIONALE HA ELIMINATO IL DIVIETO DI PUBBLICITA' NELLE CAMPAGNE REFERENDARIE" E SUCCESSIVAMENTE "IL GARANTE PER LA RADIODIFFUSIONE E L'EDITORIA HA ADOTTATO, ANCHE SU SOLLECITAZIONE DEL GOVERNO E DELLO STESSO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, IN DATA 13 MAGGIO UN REGOLAMENTO CHE LA LIMITA E VINCOLA." SI TRATTA, SCRIVONO I PARLAMENTARI, "DI UN DIRITTO DI LIBERTA' RIGUARDANTE L'ESERCIZIO DI UN DIRITTO POLITICO FONDAMENTALE E SOLO IL LEGISLATORE - E NON UN'AUTORITA' AMMINISTRATIVA, SIA PUR INDIPENDENTE - PUO' FISSARE LA DISCIPLINA ED INDIVIDUARE EVENTUALI LIMITI APPONIBILI AL SUO ESERCIZIO, SENZA MAI GIUNGERE ALL'ANNULLAMENTO DEL DIRITTO."

PER QUESTO VITO E DOTTI CHIEDONO A DINI "QUALI URGENTI INIZIATIVE INTENDA ASSUMERE AFFINCHE' IL DIRITTO FONDAMENTALE SANCITO DALLA CORTE CON LA SENTENZA N.161 DEL 1995 SIA ESERCITATO SENZA LIMITAZIONI E VINCOLI ADOTTATI INCOSTITUZIONALMENTE DA UNA AUTORITA' AMMINISTRATIVA NON DOTATA DI TALI POTERI.

SU QUALI FONDAMENTI GIURIDICI SI BASA L'INIZIATIVA DEL GARANTE.

PER QUALI RAGIONI, PIUTTOSTO CHE SOLLECITARE IL GARANTE, IL GOVERNO NON ABBIA RITENUTO DI PRESENTARE UN DISEGNO DI LEGGE."