Bruxelles, 6 agosto 1995"Il diritto internazionale, e il diritto tout court, non consentono le ipocrite deplorazioni dell'intervento croato che gli ignavi e gli incapaci, i codardi e gli pseudo-pacifisti ora vanno lanciando. Hanno seminato vento, lacrime, sangue, stragi di diritto e di popolazioni, consentito un genocidio chiedendo alle vittime di disarmarsi, e di accettare di essere sterminate. L'Italia si è comportata come si comportò a Monaco: negli anni trenta e seguenti. Erede del fascismo, non dell'anti-fascismo.
Così abbiamo determinato anche la pericolosissima involuzione della situazione del Parlamento di Bosnia Erzegovina, che nei giorni scorsi ha tentato di emendare la costituzione laica e democratica, stabilendo che a presiedere la Repubblica non dovrebbe essere che un musulmano. E solamente il Partito Radicale, transnazionale e transpartito, sembra essersene accorto, inutilmente lanciando l'allarme a sostegno del Presidente del Consiglio Silajic che, per impedire il compiersi di questa sciagura, si è dimesso, e mobilitando in tutto il mondo i propri parlamentari.
A queste condizioni, accettando vergogna e codardia, con una concezione dell'Italia che l'abbassa ai ranghi peggiori della sua storia, si comprende che per tanti e tanto illustri sia immaginabile che si arrivi alla Presidenza europea del nostro Paese senza Governi degni di questo nome, o in piena bagarre elettorale.