MARCO PANNELLA
Roma, 14 Agosto 1995
(con embargo fino alle ore 17 per mass media audiovisivi)
"DOPO I PRIMI SEGNALI DI SCHIERAMENTO SUI REFERENDUM"
SINTESI DELLA CONFERENZA-STAMPA: MOVIMENTO E PROMOTORI DELL'UFR PROPONGONO UN TAVOLO DEI CESPUGLI, DELLE PERSONALITA' LIBERALI DI TUTTI GLI SCHIERAMENTI, PER SUBITO. OCCORRE CHE BERLUSCONI E
D'ALEMA, SCALFARO O DINI, DEBBANO CONFRONTARSI CON L'ESISTENZA
ORGANIZZATA DI UNA OPINIONE RADICALMENTE LIBERALE E RIFORMATRICE.
"Le adesioni che ci stanno giungendo al progetto referendario
nei contenuti e anche nel metodo giungono finalmente dall'interno
dei vari schieramenti. E' un segnale, che intendiamo raccogliere rilanciare,
una tendenza, una disposizione che intendiamo servire.
Per questo, noi lanciamo la proposta di un tavolo, da costituire
al più presto, dove si riuniscano personalità, cespugli ma anche
esponenti attuali dei due schieramenti che abbiano la caratteristica
d'esser animati da autentiche volontà liberali, liberiste, libertarie,
federaliste e ambientaliste. Noi, del Movimento e dell'U.F.R.".
Occorre che vi siano sul tappeto per tutti gli schieramenti
piu'o meno contrapposti sul piano della contesa per il potere,
obiettivi, rivendicazioni, priorità e urgenze espresse da liberali
democratici rigorosi e autentici; obiettivi di Riforma storica,
per l'oggi, della società e delle istituzioni italiane.
Ciascuno rivolgerà e rivolge innanzitutto "ai suoi" questi
elementi di Governo e di Riforma, secondo le sue proprie analisi,
previsioni, storie. Noi lo abbiamo fatto per decenni nei confronti
della Sinistra e del mondo laico; da oltre un anno, ormai, di
Silvio Berlusconi,del quale abbiamo condiviso la preannunciata volontà
di effettuare una radicale Riforma liberale dello Stato e della
società, ma che oggi sembra muoversi in direzione diversa.
Nel contempo noi dobbiamo informare tutti i liberali e i riformatori
della gravissima situazione determinata dall'assenza di informazione
e dalla clandestinità cui é stata condannata l'iniziativa referendaria:
a meno di una mobilitazione immediata, che rovesci il corso
delle cose, non vi sarà per il Parlamento, per le forze politiche,
sociali ed economiche, per il paese il sostegno dell'appuntamento referendario
nella primavera del 1996.
Deve ormai esser chiaro a tutti che, nei confronti
di chicchessia, sia esso Berlusconi o D'Alema, Scalfaro o Dini, Prodi
o Previti, é necessario organizzare una forza di opinione e di
progetto che attraversi gli schieramenti attuali, e che li induca a tener
conto non delle private e individuali (ancorché legittime) aspirazioni
di ciascuno, ma dell'alternativa liberale da realizzare ben piu' che
dall'alternanza conservatrice o restauratrice verso la quale tutto
sembra muoversi ed appiattirsi."