SE LUI VUOLE CHE IL CONSUMO DI UN MILLIGRAMMO DI DROGA PORTI IN GALERA, SI FACCIA SPIEGARE DA CRAXI, GASPARRI, E DA TUTTO IL FASCIO DEI REPRESSORI, CHE LA LINEA NON E' COSI' OTTUSA. VELTRONI GLIELO SPIEGHI ANCHE LUI, E LO LASCI IL CONVIVIO IDEALE CON LA PALUDE DC. Roma, 29 Agosto
"Davvero:Basta! Il professore Prodi se ne torni a casa rendendo più tempo al solo sport nel quale ha raggiunto significativi successi: lo spiritismo. Anzi, a questo proposito, una domanda: ma perchè mai di queste mie "allusioni" o piuttosto sarcastiche rievocazioni di un episodio saliente della vita di Prodi tutti fanno finta di non accorgersi?
La dichiarazione con la quale oggi il "professore" tenta di tirarsi d'impaccio sui problemi della "droga", e di restare ben ordinato nella palude democristiana dei vari PPI, CDU, CCD, hanno dell'onirico, per non dire di peggio. Abituato a arrampicarsi sugli specchi per affermare che tutto va bene, madama la marchisa, arrampicarsi sul fumo non gli riesce. Ma dove crede di vivere, Prodi? Il semplice consumo di droghe è da anni depenalizzato: per una tale scemenza non c'è stato nessun bisogno di attendere le sue illuminazioni. Constatiamo, comunque che -per il Prodi- anche il semplice consumo di un milligrammo di eroina, di cocaina, di crack o altro deve essere depenalizzato.
Il suo vice, Veltroni, gli faccia un corso accellerato di aggiornamento; anche sulla Costituzione. Prodi, infatti dichiara che: "è il Parlamento (e il solo Parlamento) deputato a fare le leggi in materia". Il che o è una scoperta dell'America fatta nel 1995 o significa che il nostro Professore ritiene che il popolo non sia legittimato ad intervenire per via referendaria su questo tema.
E, per finire, una risposta - una volta per tutte- alle sfrontate irresponsabilità dei Solini e dei Tartufi alla Prodi, quando si ergono a giudici della serietà e dei comportamenti altrui. Le nostri azioni dirette non violente (quelle, per intenderci, che hanno portato alle riforme civili che Prodi ha ostacolato, sul divorzio, sull'aborto, sul finanziamento pubblico dei partiti, sulla giustizia) si fondano sul dar corpo alle idee e agli obiettivi che perseguiamo. Diveniamo scheletri per lottare contro lo sterminio per fame nel mondo; delinquenti per lottare contro la criminalizzazione di milioni di persone ad opera di classi dirigenti, culture, leggi criminogene e fondatrici dell'onnipotenza delle mafie; fuorilegge quando le istituzioni sono esse per prime a porcisi, come durante il trentennio nel quale i Prodi hanno avuto fortuna e potere. E, dopo trentanni che lottiamo, studiamo, viviamo problemi tremendi, con rigore e onestà, siamo stufi di sentire questi tuttologi del nulla, questi sempre ultimi venuti s
alire in cattedra per insegnare quello in cui sono sempre stati poderosi somari. Caro Prodi, davvero: se ne torni a Gradoli e dintorni."