UNA LEGGE ELETTORALE CON L'80 % DI PROPORZIONALE FAREBBE SOLO RINASCERE UN TERZO SCHIERAMENTO DI CENTRO. NON GARANTIREBBE MA AL CONTRARIO IMPEDIREBBE LA GOVERNABILITA'.DIFENDEREMO IL RISULTATO DEL REFERENDUM DEL 18 APRILE '93 CON LA RIVOLTA NEL PAESE E CON LE BARRICATE IN PARLAMENTO
Roma, 18 settembre 1995
"Ma quale governo stabile ! La nuova legge elettore che chiede D'Alema servirebbe allo scopo esattamente opposto.
Portando all'80 per cento la quota proporzionale verrebbe distrutta qualsiasi logica maggioritaria e si darebbe solo spazio ad un terzo schieramento di centro (non funzionerebbe neppure il premio di maggioranza perchè non è possibile eleggere deputati in sovrannumero come prevede invece la balorda legge elettorale regionale).
La questione è che D'Alema teme di non riuscire più a vincere le elezioni (perdendo la leadership nel PDS e facendo la fine di Occhetto) e per questo preferisce una legge elettorale che non consenta di vincere a nessuno rinviando la formazione di una maggioranza ai giochi in Parlamento.
Il PDS arriva così a negare il voto referendario del 18 aprile '93 quando l'83 % degli elettori votarono per un sistema uninominale maggioritario (almeno per 3/4). D'Alema vuole capovolgere il rapporto e introdurre nuovamente o le liste con il voto di preferenza o il collegio uninominale proporzionale, cioè proprio il sistema abrogato con il referendum.
Il disegno di D'Alema e del PDS (mi auguro non di tutto il PDS) è assolutamente inaccettabile. Se davvero il PDS tenterà di perseguirlo, ci sono solo la rivolta nel Paese e le barricate in Parlamento".