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Agora' Agora - 18 settembre 1995
IL QUOTIDIANO 'L'OPINIONE' PUBBLICHERA' DOMANI IL SEGUENTE ARTICOLO SU MUCCIOLI DI MARCO PANNELLA (PREGHIERA DI CITARE LA FONTE. GRAZIE).

VINCENZO MUCCIOLI CI LASCIA, ORMAI DIVENUTO LEADER DI TOLLERANZA, DI DEMOCRAZIA, DI GENEROSITA', PER TUTTI, NEL PAESE DELLA VERGOGNA, DEL TRADIMENTO DEI CHIERICI, DEL REGIME ANTIDEMOCRATICO TRIONFANTE, DEL VERO, PROPRIO, SCIENTIFICO, PROFONDO NEO-FASCISCMO.

Roma, 18 settembre 1995

'Oggi, in Italia, nessuno che abbia un'oncia di potere e di rappresentanza politica o di potere, vive dalla parte della tolleranza, della democrazia, dell'amicizia e dell'amore, quanto Vincenzo Muccioli.

Non mi importa che lo comprendano i farisei dottori e i mercanti del tempio perbenista: di 'sinistra', di 'centro' o di 'destra' che siano. Mi importa che su questo riflettano coloro che oggi devono assumersi l'eredità, in prima persona, di quel che Muccioli, per loro e con loro, è venuto facendo, creando di straordinario e di grande.

Andai a San Patrignano quando ancora erano poche centinaia i suoi abitanti, i suoi 'ricoverati'. Da poco cominciavano ad esser ammessi alcuni giornali, un minimo di dibattito non introverso, le condizioni non di rado tragiche che occorreva continuamente affrontare, ed alle quali in alcuni casi si soccombeva.

Marco Taradash ha ragione nell'evocare le radici, i riflessi culturali che si esprimevano nell'opera di Vincenzo; non erano - certo - nè liberali nè democratici nè tolleranti. Si era in guerra; il male tutto da una parte, in una cosa; il bene da quest'altra parte.

Più di dieci anni sono passati.

Le tragedie tutt'affatto inevitabili e naturali nella vita di una tale comunità, sono esplose. Com'era previsto da noi. Ma sappiamo perfettamente che, in una comunità che fosse cresciuta con i nostri valori, tragedie analoghe sarebbero accadute, specularmente opposte e identiche.

Da queste Muccioli ha tratto le sue lezioni, le sue sofferenze, la sua crescita, coerente e straordinaria.

C'è un episodio che giudico di una eloquenza straordinaria, che giustamente fa vergognare e inorridire gli pseudo-democratici dello pseudo-antiproibizionismo della pseudo-sinistra italiana.

Già di per sè che San Patrignano ospitasse per tre lunghi giorni di lavori, pubblici, il Congresso della sola organizzazione militante e politica dell'antiproibizionismo italiano, con la presenza di tutti i suoi ospiti e abitanti, nel quale furono discusse e approntate le iniziative referendarie, parlamentari, internazionali, nonviolente, con la partecipazione attenta e un forte intervento di Vincenzo Muccioli, rientra nella sola tradizione italiana di tolleranza, di nonviolenza, laica e liberale: quella radicale, antifascista, anticomunista, anticlericale.

Tanto più inmportante, questo episodio che la posizione di Muccioli e della comunità non è in nulla, ancor oggi, antiproibizionista. Ma Vincenzo indicò nella comune volontà di togliere dal ricatto e dalla devastazione carceraria le vittime del flagello droga quanto ampiamente bastava per unirci con la convinzione che questo fosse nostro dovere comune.

Ma quel che da tutto il suo valore a quell'episodio, e gli conferisce un carattere di assolutà avanguardia, di assoluto rigore, di grande dignità e forza civile è che Muccioli e i suoi abbiano voluto e fatto questo di fronte ad una realtà di ignobile e vergognosa violenza, morale, civile, politica.

Cosa d'altro, infatti, è la sistematica, matematica, geometrica, fisica eslcusione nostra da ogni momento della vita politica nazionale, dai dibattiti e dagli incontri che la contraddistinguono? Ripetiamolo, poichè non v'è un solo opinionista, un solo intelletuale, un solo democratico, un solo Bobbio, Manconi, Adornato per prendere atto, per mostrare di accorgersi che in tutti i dibattiti, le riviste, le manifestazioni (dell'"Unità", di Rifondazione Comunista, di Alleanza Nazionale, del CCD-CDU-Cha-cha-cha, di Publitalia, della Lega, della Confindustria o del Sindacato, ecc...) da Maurizio Costanzo al suo Michele Santoro, dalle 'Leghe' ambiente-acli alla miriade di iniziative del parastato clericale, noi siamo totalmente esclusi. Post-comunisti, post-fascisti, post-democristiani, post-ladri, post-assassini, post-intellettuali di post-regime sono unanimi: prefigurano l'annientamento totale e totalitario della nostra 'etnia', ma soprattuto delle nostre lotte, delle nostre idee.

Lo ripeto: Vincenzo Muccioli, da solo, vale per un democratico e un laico molto più di tutti lor signori, messi assieme. Con ri-conoscenza e con amore diciamo che, da oggi, se ci si accetta, saremo di San Patrignano anche noi, così come Muccioli ci ha accolti, invitati, compresi e rispettati.

Vogliamo, non fosse che su questo, aprire un bel dibattito?

A cominciare dai delitti e dalle pene nostri, e dal vostro esser perbene, eleganti, potenti, e, soprattutto, dalla buona coscienza, quanto a buon mercato".

 
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