Roma, 19 settembre 1995
Caccavale: "Forza Italia in Campania getta la maschera"
Il bue chiama cornuto l'asino.
Ecco la vera faccia di Forza Italia in Campania, una volta calata la maschera dei figliocci dell'ex pentapartito.
E' di lì che sono arrivati al consiglio regionale della Campania avanzi e scorie di "Prima Repubblica" come bene sanno i signori Cosentino e Bianco.
Costoro, e con loro il vertice campano del Movimento - tra i quali il gran burattinaio Paolo Cirino Pomicino - hanno ormai ricreato, in beffa alla città sdegnata, quel partito spazzato via da tangentopoli.
I veri truffatori/trasformisti sono, come sanno tutti, loro.
Le accuse che mi vengono rivolte, quindi, mi onorano e non meriterebbero risposta.
Chi utilizza Forza Italia, perpetuando meccanismi di potere e padrinati, sarà giudicato senza appello dagli elettori.
Cio', evidentemente, vale anche per il sottoscritto che continuerà a procedere a testa alta sostenuto dalla vera Forza Italia, e cioe' da tutti quei cittadini che hanno detto no alle spartizioni di poltrone ed allo stalinismo, e cioe' i metodi preferiti dai vertici regionali del Movimento.
Indietro non si torna.
Lo ripeto: Marco Pannella e' il simbolo delle battaglie dei diritti civili, riformatrici e liberali nel nostro Paese.
La scelta suicida, da parte del Polo, di opporgli un altro candidato significa regalare il collegio Chiaia-Vomero-Posillipo allo schieramento della conservazione demitiana-bassoliniana incarnato dall'avvocato Siniscalchi.
Non temo quindi questo tipo di "tribunale", che non ha alcun credito, ne'queste intimidazioni di stampo camorristico.