Roma li, 28 Settembre 1995

ci rivolgiamo a Lei per richiamare la Sua attenzione di supremo garante della Costituzione e della legge su quanto sta accadendo ormai da alcune settimane contro la Costituzione e la legge.

Secondo le procedure previste da Costituzione e legge è in corso una raccolta firme per referendum abrogativi di leggi di grande portata istituzionale, economica e sociale.

Questa iniziativa sostenuta da un ampio schieramento politico e parlamentare, ha incontrato un gravissimo e illegittimo ostruzionismo da parte della pubblica Amministrazione e del servizio pubblico di informazione radiotelevisivo, così come, del resto, da parte della stampa e del sistema televisivo privato.

Sono migliaia le Segreterie Comunali e gli altri luoghi deputati alla raccolta delle firme dei cittadini che, a dispetto delle precise indicazioni del Ministro dell'Interno, non hanno consentito l'esercizio del diritto politico di sottoscrizione delle richieste di referendum popolari, attraverso l'omissione o l'abuso dei doveri d'ufficio.

Quanto al servizio pubblico di informazione radiotelevisiva è sotto gli occhi di tutti e documentata in maniera inoppugnabile la censura che su questa iniziativa è stata condotta.

Non un servizio nei telegiornali e nelle trasmissioni di informazione sia pubbliche che private, è stato dedicato agli argomenti oggetto di referendum popolari.

Si è così realizzato contro le leggi e i diritti politici dei cittadini, sanciti dalla Costituzione, un autentico attentato silenzioso che proprio per questo suo carattere è stato ancora più efficace, doloso e violento.

Ella, Signor Presidente, da molti mesi si adopera, per richiamare l'attenzione delle istituzioni e del Paese sulla esigenza di nuove regole di garanzia dei diritti politici.

In dialogo con Lei, e con riferimento alle Sue responsabilità di garante della Costituzione e della legge, Marco Pannella sta conducendo da giorni il digiuno della fame e da oltre 90 ore quello della sete.

Si tratta di un gesto di estrema gravità adeguato alla estrema gravità della situazione.

E' in corso un attentato ai diritti politici dei cittadini rispetto al quale spetta a ciascuno, nell'ambito delle proprie responsabilità, non essere connivente.

Fiduciosi nella Sua sensibilità contiamo che nei modi e nelle forme possibili Ella vorrà intevenire perchè sia posto termine a questa situazione.

Con deferenza