Roma 4 ottobre 1995
Comunicato della Segreteria del Movimento dei Club Pannella Riformatori:
"Al coro ipocrita che si è levato da destra, sinistra e centro per il discorso del Presidente del Consiglio, non ci uniamo.
La finanziaria, benedetta non a caso da Cgil, Cisl e Uil, ripropone aberrazioni metodologiche degne dei peggiori governi consociativi e partitocratici.
Computare nei risparmi gli effetti (tutti da verificare) della riforma delle pensioni, oppure i 5000 miliardi di ipotetici recuperi di evasione fiscale significa gettare fumo negli occhi degli italiani.
Penalizzare gli investimenti e la capitalizzazione delle imprese, specie quelle del nord, proprio in una fase in cui sarebbe assolutamente necessario consolidare e tentare di rendere duraturi i margini di competitività strappati grazie alla svalutazione, rischia di essere un pericoloso boomerang. Smerciare per federalismo fiscale il trasferimento agli enti locali del ruolo di esattori su imposte particolarmente odiose come quelle sulla casa e la benzina, è un trucco da poveri prestigiatori.
Che poi oggi Dini, il quale aveva esordito in Parlamento facendo suo il principio liberale delle leggi di bilancio "chiavi in mano" - prendere o lasciare -, si dichiari disponibile a qualsiasi compromesso pur di portare a buon (?) fine la finanziaria, mostra come il tecnico abbia via via lasciato il passo al politico con quelle "capacità" che il senatore Andreotti ci ha propinato per quaranta anni.
Dini e il suo governo hanno fatto l'esperienza che in Italia dei "tecnici" non possono che essere conservatori del nulla e distruttori del poco che di vivo esiste civilmente e politicamente nel paese. Per questo occorre che vada al più presto a casa."