Roma 7 ottobre 1995
"Puntuale, il riflesso di regime, ideologico quindi molto spesso inconsapevole o involontario, nel momento in cui l'alternativa che rappresentiamo acquista una straordinaria potenzialità' politica, puntuale - ripeto - si abbatte la censura.
In sintesi:
1 - gli share e, per chi ne avesse bisogno nelle proprie famiglie o attorno , l'intervista al TG5 fatta dall'ospedale e la conferenza stampa di quel giorno ha scosso la gente, il paese.
2 - I 18 minuti da Mara Venier a Domenica in hanno fatto registrare il più alto share della trasmissione in da moltissimi anni: il 43-44 per cento. E' anche un record invece assoluto per quanto riguarda un "politico".
3 - un sondaggio Datamedia, con relativamente molto alta campionatura, stabilisce che raggiungo di fatto il gradimento di D'Alema a pochissima distanza dal gradimento di Prodi, con una base di partenza di pressoché zero e un incremento di 13 punti in un mese. Tutte le agenzie demoscopiche concordano nell'informare che il Movimento è oggi saldamente assestato quanto meno ad oltre il 4% di intenzioni di voto di lista. E, a Napoli, sono accreditato del triplo almeno dei nostri voti precedenti.
4- è iniziata ieri la nuova campagna referendaria sui 20 referendum.
5- il Movimento Club Pannella Riformatori, contemporaneamente e convergentemente, denuncia l'ammucchiata di destra e sinistra. Sottolinea l'assoluta intollerabilità del trasformismo della cosiddetta sinistra ma precisa anche che non esistono possibilità nemmeno di dialogo con un Polo che continuasse a immagazzinare i presupposti dei necessari insuccessi che non cessa di riportare dall'aprile del 1994 e chiede che l'opposizione all'attuale maggioranza parlamentare ed al "suo" (e del presidente Scalfaro) governo sia decisa, ferma, senza riserve in Parlamento e nel paese. La grande maggioranza dei parlamentari di Forza Italia si rivela convergente con questa posizione.
6- sono al diciannovesimo giorno della mia iniziativa nonviolenta volta a ottenere dal presidente Scalfaro e dalla Rai tv (e dalla Fininvest!) una riparazione non già dei torti da noi subiti anche come movimento referendario, ma della verità e della legalità negate al paese
Bene. A tutto questo Repubblica, Corriere della Sera, Stampa e la gran parte dei giornali italiani reagisce eliminandoci. Ventidue anni fa, immagini e lotte nonviolente molto meno drammatiche e presenti nella consapevolezza del paese, avevano giustificato una copertina dell'Espresso, una decina di articoli da Pasolini ad Arrigo Benedetti passando per il meglio dell'intellettualità italiana per una volta "sbattuta in prima pagina". Oggi, lo abbiamo sotto gli occhi.
Non protestiamo. Non ci lamentiamo. Prendiamo atto del fatto che più esistono ragioni di informazione e di dibattito civile su di noi e più il regime, con i suoi "grandi giornali" ritiene evidentemente ed istintivamente necessario abrogarci. Dubito che possano dirsi che le nostre lotte ed i nostri obiettivi sono vieti e scontati. Sono semplicemente vietati."