Roma, 10 ottobre 1995
"Indro Montanelli, qualche volta, l'azzecca; come nel definire i Santoro e i Costanzo di Teleincubo e dintorni.
Per mio conto avevo già "denunciato come un grosso marpione di Costanzo, durante lo sciopero della sete, da Tg5.
Ieri sera Costanzo ha superato se stesso, tornando ad affrontare il problema droga con una serie di scempiaggini di falsità di prove di assoluta disinformazione con la collaborazione dei suoi "invitati", non a caso scelti in modo che la voce radicale e riformatrice, antiproibizionista qualificata non stesse li a disturbarlo.
Per anni al seguito del proibizionismo scatenato da Craxi, egli ha obbedito. Non vorremmo che - nel suo insistere nel discriminarci - dovesse tornare anche al periodo e ai temi che lo videro unico direttore di giornale in questo quarantennio, farsi propugnatore della pena di morte. Per compiacere chi, questa volta?".