Ai giornali ed alle TV e Radio
Ho inviato oggi pomeriggio l'esposto allegato al Prefetto, al Questore, al Procuratore della Repubblica, al Sindaco di Napoli.
Non si tratta di una mia iniziativa elettorale in quanto candidato, nemmeno di una iniziativa politica, ma di un cittadino che segnala un fatto grave, che coinvolge responsabilità anche omissive non solamente dei diretti responsabili, ma anche delle autorità competenti. Mi auguro, quindi, che questa informazione non venga fatta gravare negli esigui spazi "riservati" alle attività dei candidati.
Marco Pannella
DICHIARAZIONE
"Continuo ad attendere la "pubblicazione" delle dichiarazioni dei redditi mia, e degli altri candidati da parte dei giornali, che finora le censurano. Continuo ad attendere da parte degli altri candidati la loro risposta all'interrogativo: se ed eventualmente quali richieste referendarie firmeranno o non firmeranno. Capisco che Siniscalchi e De Tilla si trovino in difficoltà, soprattutto Siniscalchi che deve consultarsi con i 16 partiti dei quali è l'espressione e il candidato. Continuo a chiedermi che razza di campagna elettorale sia mai questa, nella quale la "par conidio" è usata dalla grande maggioranza delle televisioni per non informare, e da parte della stampa per somministrare in pillole "placebo" l'informazione, o la disinformazione (in particolare di "Repubblica").
Marco Pannella
Al Signor Prefetto
Al Signor Questore
Al Signor Procuratore della Repubblica
Al Signor Sindaco
Napoli 17 ottobre 1995
mi permetto di chiedere alle Signorie Vostre, con tutta l'urgenza del caso, come sia ammissibile e spiegabile (non dico nemmeno: giustificabile) che di fronte al teppismo delle affissioni illegittime, sistematico, crescente da parte del candidato De Tilla, e del candidato Siniscalchi, venga omesso sia di contestare ovunque e sempre le violazioni di legge, sia di provvedere all'immediata copertura dei manifesti affissi negli spazi non propri, su quelli degli altri candidati.
Siamo ormai agli ultimi giorni di una campagna elettorale su questo fronte svoltosi sul piano della più completa illegalità e da ciò ipotecata. La "notorietà" del fatto è "in re ipsa".
L'iterazione e la sistematicità anche, sicché si va ben oltre la "responsabilità oggettiva" stabilita (purtroppo, aggiungo; ma stabilita) dalle norme vigenti, per configurare fattispecie penali altre da quelle immediatamente ed eventualmente esistenti, nei testi "ad hoc".
Distinti saluti,
Marco Pannella