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Agora' Agora - 28 ottobre 1995
DICHIARAZIONE SOLENNE DEL MOVIMENTO DEI CLUB PANNELLA-RIFORMATORI SU LEGALITA', INFORMAZIONE E REFERENDUM.

Roma, 28 ottobre 1995

1) Il digiuno per la verità, per la conoscenza, per la legalità - ripreso da Lunedì 16 ottobre 1995 e giunto quindi in questa fase al suo 13· giorno - è la risposta ad una grande violenza che non solamente il nostro Movimento ma tutti i cittadini italiani stanno subendo.

2) A questa lotta la stampa italiana ritiene di dover essere sorda. Se il Senatore Sergio Stanzani, se i deputati Paolo Vigevano e Lorenzo Strik-Lievers avessero preso a calci e sberle un collega o un qualsiasi cittadino, la stampa avrebbe a ciò dato valore quanto meno di notizia e - probabilmente - di editoriali o di commenti. Se gli altri militanti nonviolenti che digiunano o hanno digiunato avessero passeggiato con dei passamontagna o con altri segni riconducibili a possibili comportamenti violenti, lo stesso.

La 'cultura' della stampa italiana - che non è tutta o gran parte della 'cultura italiana' - premia la violenza e sempre più abroga la nonviolenza nelle sue manifestazioni italiane, a meno che non sia 'politica', e non sia organizzata. Ha più spazio, infatti, il digiuno, sporadico, appena iniziato, di un disperato o di uno stravagante.

3) Analoga osservazione può farsi per la politica e il movimento referendario, e per l'istituto referendario, che esigerebbe una cultura politica, e giornalistica capace di inchieste e di attenzione per i concreti obbiettivi legislativi, piuttosto che per le manifestazioni di un sistema partitico più che democratico, vita e opposizioni interne e di relazione fra gli schieramenti in funzione di 'conquista' ideologica del potere.

4) Questa realtà dei mass-media italiani, quando si esprime attraverso il servizio pubblico della Rai-Tv, infrange leggi e norme di diritto positivo e diritti costituzionali legislativamente tutelati dei cittadini.

La giurisprudenza dei giudici e il comportamento delle Procure hanno in questi decenni espresso una politica di negazione e di repressione della tutela giurisdizionale sia delle leggi relative sia dei conseguenti diritti soggettivi del cittadino in tema di diritto-dovere della e all'informazione. In questo settore (centrale per società dette 'di comunicazione') è il disconoscimento da parte dell'ordine giudiziario del sistematico inverarsi del reato di attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, clamorosamente e scandalosamente realizzati non solamente nei periodi elettorali in particolare referendari con la lottizzazione partitocratica dell'intero settore radiotelevisivo (sempre e sempre più ai danni delle forze laiche, liberali, 'indipendenti', non partitocratiche e non tradizionali del regime e dei regimi precedenti. Si è in pieno clima di restaurazione, infatti, dell''unità nazionale', non più solamente nella Rai-Tv).

5) L'iniziativa nonviolenta del digiuno (e degli arresti sulla droga a Porta Portese), così come l'adesione di centinaia di parlamentari ai suoi obiettivi e all'appello al Presidente della Repubblica, o - ancora - la formale deplorazione della Rai-Tv da parte della conclusasi il 30 settembre.

Attualmente la Rai-Tv e l'intero sistema radiotelevisivo, ripetono - aggravandolo - il comportamento censorio e illegale anche per la nuova campagna dei 20 referendum iniziata il 6 ottobre, malgrado che fossero state date assicurazioni di riparazioni informative rispetto alla precedente campagna.

6) Per quanto su esposto, l'iniziativa nonviolenta viene ulteriormente rilanciata con la sua estensione formale ai rappresentanti legali della Rai-Tv, nei confronti dei quali saranno riproposte iniziative giudiziarie sia penali sia civili.

 
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