Roma 6 novembre 1995
DICHIARAZIONE DI MARCO TARADASH, DEPUTATO RIFORMATORE FORZA ITALIA:
"Il giurì dei giornalisti proposto dal responsabile per l'informazione del Pds, Vincenzo Vita e da Giulietti allo scopo di "colpire abusi, semplificazioni e superficialità", costituisce una minaccia incombente sulla libertà di espressione e di opinione tanto più grave quanto più è ingenuo il proponimento degli autori. Un organo apparentemente superpartes, proprio come il Quirinale, verrebbe a sancire il bene e il male, la verità e l'errore, il giusto confine fra la critica costruttiva e la denigrazione ricattatoria.
Spetterebbe al giurì, quindi, e non alla magistratura,- eventualmente investita del compiuto di punire la diffamazione (una magistratura peraltro storicamente inadempiente ed omissiva)- la funzione sociale di ridefinire i limiti della libertà.
Poiché questo giurì non viene proposto nel vuoto e in termini astratti e generali, ma all'indomani di una esternazione del Capo dello Stato, assume un evidente carattere di legge emergenziale volto a liquidare, in nome di una verità di palazzo indiscutibile, se non infallibile, ogni forma di opposizione e non sottomissione alla verità ufficiale. Ricordino Vita e Giulietti, nella loro ingenuità, che la critica costruttiva è principio di matrice fascista e di spessa e sanguinosa applicazione comunista.