Roma, 8 novembre 1995
"Ieri, in numerosi telegionali delle varie testate, in particolare di TG3 e anche di TG1, parlando delle polemiche sorte intorno alla Presidenza della Repubblica, si č spesso evocato "il gionale di Paolo Berlusconi", o "edito da Paolo Berlusconi". E' un bell'esempio di informazione tendenziosa, sleale, sulla quale, ovviamente, nč ordine, nč sindacato, nč direttori, nč comitati di redazione intervengono.
"Il Giornale" viene sempre indicato come "di Vittorio Feltri", "diretto da Vittorio Feltri", tanto egli lo caratterizza e lo rappresenta. Invece, ieri, no. Feltri non centra nulla. E' il suo editore, Paolo Berlusconi, che gli detta le campagne e le scelte editoriali o giornalistiche quotidiane, in particolare quelle vere o supposte, "contro" il Capo dello Stato.
Quanto questo sia falso, e ingiurioso, non solamente verso il Direttore, ma anche verso l'editore e l'azienda, č evidente. Ma tale č il "giornalismo", televisivo in primo luogo, "progressista" in secondo luogo, fazioso in ogni luogo.
Mi si consenta di esprimere pubblicamente la mia solidarietŕ a Feltri ed ai colleghi ed amici de "Il Giornale", a Paolo Berlusconi, agli utenti del "Servizio Pubblico" alla partitocrazia ed alla menzogna.