Roma, 8 novembre 1995

L'iniziativa dell'UNAVI, Unione nazionale della associazioni venatorie, di sollecitare la par condicio anche per i comitati per il NO al referendum sulla caccia non può che trovarci d'accordo. Finalmente si potrà discutere e quindi informare i cittadini sui referendum proposti dai riformatori, ed in questo caso, sul referendum per abolire una delle leggi più corporative esistenti in Italia, l'accesso, cioè dei cacciatori ai fondi agricoli privati, anche senza il consenso degli agricoltori.

Non ci spaventa la discussione e il confronto - dichiara Primo Mastrantoni, coordinatore nazionale del referendum sulla caccia - ma l'assenza di dibattito e di informazione, ed è per questo che Marco Pannella e numerosi militanti riformatori digiunano da settimane.

Quanto all'oggetto dell'iniziativa dell'UNAVI, la revisione della legge di regolamentazione della raccolta delle firme per la richiesta dei referendum per consentire ai Comitati per il NO di essere presenti ufficialmente sugli organi di informazione ed in particolare sulle reti Rai, vogliamo informare i rappresentanti dei cacciatori che le leggi le approva il Parlamento e non il Presidente della Repubblica, e quindi sarebbe indice di azione concreta sollecitare le Camere, attraverso i parlamentari, affinché predispongano modifiche ai testi di legge vigenti. Non ci risulta che manchino deputati e senatori in sintonia con le posizioni dell'UNAVI. Rivolgersi al Presidente della Repubblica significa non voler affrontare il problema e fare soltanto della propaganda spicciola a proprio favore.