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Agora' Agora - 26 novembre 1995
MOVIMENTO DEI CLUB. HANNO FIRMATO AI TAVOLI OLTRE 200.000 ELETTORI. AFFLUENZA SENZA PRECEDENTI NEI PRIMI 50 GIORNI DI RACCOLTA. NEI COMUNI ASSOLUTO PRIMATO NEGATIVO. IL PARTITO DEI SINDACI IN CRISI DROGA E GLI ALTRI LIBERTARI

Roma 26 Novembre 1995

"A cinquanta giorni dall' inizio della terza campagna referendaria di quest' anno, stasera, 26 novembre, avranno firmato la maggior parte dei quesiti almeno 200.000 elettori, malgrado la stagione e la sempre maggiore illegalità e violenza con le quali vengono colpiti i cittadini italiani nei loro diritti fondamentali, dalla rai tv in particolare con la piena, tradizionale connivenza dell' ordine giudiziario, dello stesso Presidente della Repubblica. Come per trent'anni il servizio pubblico si muove in sintonia e in convergenza con la stampa confindustriale e il sistema partitocratico, al servizio della conservazione o di controriforme del regime.

Mai, finora, i passanti hanno firmato in così grande numero attorno e sui tavoli referendari, segno del gradimento popolare quando la gente può informarsi e sottoscrivere. Ma, anche, mai, in questi anni, le firme inviate dai Comuni sono state così poche. Le cause di questa apparente contraddizione sono state documentate al Governo e al Presidente della Repubblica, in modo inoppugnabile: fra impossibilita materiale di firma per "chiusura" dei Comuni, errori per colpa o colpa grave dei Segretari comunali, "disguidi" vari, invalidanti le firme apposte, più della metà dei Comuni non ha consentito la raccolta delle firme valide. Nei rimanenti cominciamo a interrogarci, ed indagare, sui riflessi che l' atteggiamento radicalmente antireferendario almeno fin qui, di quel Partito dei Sindaci, con alla testa proprio i Bianco e i Rutelli, che con quello dei giudici e dei giornalisti, si sta costituendo sempre più nettamente a fondamento del terzo tempo della I Repubblica, del Regime.

Dalle prime 11871 buste inviate dai Comuni ai Comitati promotori risulta chiarissima una caratteristica di questa raccolta di firme. fra il primo referendum e il secondo, rispettivamente per riformare il sistema elettorale in senso americano, e per legalizzare le non-droghe derivate dalla canapa indiana, v'è una differenza del 27,7% a favore del primo, aprendo così la prospettiva di un positivo esito dei quesiti elettorali, economici, sulla giustizia e di un impossibile insuccesso dei quesiti "libertari", "di sinistra": quelli sulla droga, sull' aborto, sulla caccia, sulla smilitarizzazione della Guardia di Finanza. In tal senso, infatti, possono essere letti in molti casi anche i risultati segnalati dai tavoli, anche se, per il momento, il divario massimo è da riscontrarsi a sfavore del referendum sulla droga. E' il risultato della vera e propria abrogazione che della campagna e dei quesiti referendari viene operato dall'universo partitocratico ex-DC (nei due "poli") ed ex-PCI (con il seguito dei Bordon, Ru

telli, e altri). Complimenti!

 
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