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Agora' Agora - 21 dicembre 1995
PANNELLA: NON E' PIU' OLTRE TOLLERABILE LA POSIZIONE DI MONOPOLIO CHE DALLA RAI VIENE CONFERITA IN TEMA DI MORALE E DI SESSUALITA'' AL MONDO CLERICALE, E AD ESSO OMOGENEO. IL PROBLEMA E' ANCHE DI ORDINE COSTITUZIONALE.

DOMANI "L'OPINIONE" PUBBLICHERA' IL SEGUENTE ARTICOLO - SI PREGA DI CITARE LA FONTE

Roma 21 dicembre 1995

"Sempre più frequentemente, ossessivamente, la RAI-TV bombarda la pubblica opinione con le prese di posizione del Pontefice, delle organizzazione ecclesiastiche e clericali, in tema di educazione, di sessualità, di morale, di doveri delle famiglie e della scuola.

In particolare TG1 e la I.a Rete riservano il monopolio della loro "informazione" alla Chiesa, ai suoi dignitari, ed ai suoi interpreti o seguaci. Senza contraddizione o diversità possibili.

Tale scelta editoriale e politica risente di una concezione clericale e filo-vaticana che è in primo luogo offesa di qualsiasi forma di autentica religiosità, a cominciare da quella cattolica o di molti cattolici. Si riduce, di nuovo, la cultura cattolica ad una sola, mentre vi sono nel mondo cattolico-romano, da sempre, più posizioni teologiche, culturali, politico-civili. Inoltre, la Chiesa cattolica non ha affatto nel mondo e nella cultura, nella morale e nella politica, il monopolio delle idee, delle proposte, delle impostazioni morali. Tutt'altro. In tema di sessualità, di famiglia, di bomba demografica e della sua posizione di prima concausa del degrado ecologico; di educazione e di informazione sessuale, di lotta contro l'AIDS, la Chiesa ha responsabilità gravissime, e oggi è tornata a responsabilità gravissime, e oggi è tornata a posizioni reazionarie precedenti a quelle che si sono formate con il pontificato di Giovanni XXIII, il Concilio, divenuti ormai argomenti e ricordi "vietati". Tutta una cult

ura liberale, cristiana, laica, antiautoritaria, quasi tutto il diritto positivo, l'ONU, le forze politiche e sociali che conducono le grandi lotte per i diritti umani e civili, non possono avere diritto di cittadinanza solamente nei casi nei quali si trovano su posizioni convergenti con quelle della gerarchia cattolico-romana e vaticana. La Commissione di Vigilanza parlamentare sul servizio pubblico, il Garante dell'Editoria, il Parlamento, le forze politiche e civili non possono e non debbono continuare a tacere, a ignorare questo gravissimo problema. Oltre tutto, lasciare al di fuori di qualsiasi dibattito, o critica, o anche consenso non "gradito", le quotidiane "informazioni" che trasmettono "insegnamento" e "politica" pontificia finiscono per ridurre, per configurare come espressioni di regime, di ceto dominante, di intolleranza civile, di ordini gerarchici, anche le più apprezzabili e rispettabili posizioni del Papa e del Vaticano. E, per finire, per quanto riguarda Tg1 e la rete, tale regime in tema

di morale e di etica tende a tradursi con posizioni privilegiate di gruppi e personaggi politici, di destra o di sinistra, che già hanno infaustamente lucrato, per decenni, sulla religiosità e sulla fede.

 
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