Roma, 27 dicembre 1995
Da 5 ore e mezzo, tre parlamentari della Repubblica, in rappresentanza di Comitati Promotori dei referendum che hanno di già ricevuto, a sostegno dei quesiti proposti, e malgrado l'attentato ai diritti del cittadino perpetrato dalla RAI-TV, in sintonia con la "grande stampa" conformista e confindustriale, sono nella sede della Presidenza e della Direzione Generale della RAI-TV.
Il sen. Sergio Stanzani, vicepresidente del gruppo FI del Senato, membro della Commissione di Vigilanza, i deputati Lorenzo Strik Lievers e Paolo Vigevano hanno proposto al vice-direttore generale della RAI-TV, dott. Materia, una serie di inserimenti nei palinsesti di questi ultimi giorni, volti a ripristinare e garantire, dopo oltre sei mesi di campagna e di disinformazione, il diritto ed i diritti degli utenti, e un minimo di leale giornalismo in luogo di teppistiche operazioni come quelle affidate, tra gli altri, a Michele Santoro ed alla sua troupe.
Il vice-direttore generale della RAI-TV ha sostanzialmente opposto un muro di "no" e di "non posso" alle richieste. Quanto al Consiglio di Amministrazione i parlamentari non sono andati al di là della interlocuzione con la segretaria della segretaria della Presidente.
Si tratta, dunque, anche di un problema di puro e semplice galateo istituzionale o di una manifestazione di arroganza.
Vogliamo dare alla signora Moratti ed al dottor Minicucci tutto il tempo possibile perché, senza infingimenti, sia chiaro a tutti la loro assunzione di piena responsabilità in questa vicenda.
Ribadiamo, quindi, le nostre richieste ed i nostri suggerimenti; con le nostre denunce rispetto a tenutari di Reti o di speciali spazi della concessionaria, che si sono ben guardati di farsi parte attiva in questo tentato dialogo.
Rinvio quindi a domani mattina, alle ore 11.15 la mia manifestazione dinanzi alla sede RAI-TV di viale Mazzini. Intanto, i parlamentari che si trovano a viale Mazzini. Intanto, i parlamentari che si trovano in viale Mazzini continueranno ad "occupare", cioé ad attendere nelle condizioni più favorevoli per la RAI-TV, il locale della Direzione generale, anche a testimonianza del carattere che il "servizio pubblico" ha assunto nella vita politica del regime".