Roma, 5-1-96
Una vera relazione quella che Antonio Martino ha svolto stamane al congresso dei Club Pannella-Riformatori sottolineata da numerosi applausi. "Sono liberale, libertario e liberista e di un partito con queste caratteristiche ha bisogno il paese." Martino ha difeso il suo liberismo economico "che è difesa della libertà del cittadino contro le tendenze in atto, con uno Stato che preleva tutto il reddito per finanziare una incontenibile spesa pubblica". C'è la necessità di difendere "l'interesse generale contro le lobby, contro il partito delle tasse; il partito della Costituzione contro il partito dell'arbitro."
Un duro attacco Martino l'ha rivolto alla sinistra che "sceglie il mercato" e con l'entusiasmo del neofita si spinge fino a far le elezioni dai mercati, la stessa fine di un governo.
Nemmeno io arrivo tanto." In realtà la sinistra non ha capito il mercato, ma ha soltanto capito che non esistevano alternative fino a scegliere di appoggiare un governo presunto tecnocratico.
Non è stato tenero con Dini. "Le dimissioni devono essere vere, non può cavarsela con quelle finte. Ci sarebbe bisogno di un governo dal popolo, del popolo e per il popolo. Abbiamo un governo per impedire di scegliersi il suo governo."