UN REFERENDUM PER ABOLIRE LA NUOVA LEGGE SULL' IMMIGRAZIONE
Roma 7 Gennaio 1996
"Sento una certa solennità nel prendere la parola in pubblico dopo tre anni". E' così che Claudio Martelli ha esordito nel suo intervento al Congresso del Movimento dei Club Pannella-Riformatori. "Molti mi chideranno se è un rientro in politica. replico che se avete bisogno di un' ora in più a Radio Radicale o di un tavolo in più io sono pronto e ci sarò".
I referendum, per Martelli "possono rappresentare una piattaforma di trasformazioni e cambiamenti e per quello li ho sostenuti e hanno costituito -accanto al decreto del Governo e del Pds sull' immigrazione- uno dei motivi per tornare a fare politica".
Impietosa l' analisi della Sinistra di Martelli che "oggi è un deserto che bisogna far rifiorire." E per quanto riguarda l'Ulivo Martelli, riprendendo un' espressione di Occhetto lo ha definito "il peggio della tradizione comunista, il peggio di quella dell' oratorio e della massoneria."
Una Sinistra che dovrebbe riprendere la grande questione della giustizia, dei processi che non vengono celebrati -"con l'80% di essi affidati ad avvocati d' ufficio"- di un codice di procedura penale che non funziona, del gratuito patrocinio.
Una Sinistra che ha lasciato solo Adriano Sofri.
"L' ultimo capolavoro la Sinistra l' ha fatto con il decreto sugli immigrati". Per questo Martelli ha chiesto ai Riformatori un impegno straordinario per abrogare con un referendum il decreto del Governo.
Perplesso sul rapporto con Silvio Berlusconi per il timore che Forza Italia possa diventare in futuro il "partito del Presidente" proprio mentre Pannella si accinge a mettere in stato d' accusa il Capo dello Stato.
Infine un appello per rimettere insieme tradizioni socialiste, laiche, risorgimentali, antiautoritarie.