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Agora' Agora - 29 gennaio 1996
PANNELLA: SCALFARO E' UN INDEMONIATO
Già 75mila firme

LA NAZIONE - 29 GENNAIO 1996

IL RESTO DEL CARLINO - 29 GENNAIO 1996

"SFRATTERO' OSCAR DAL QUIRINALE"

Intervista di Giorgio Zicari a Marco Pannella

comparsa su i due quotidiani a pag.2

Marco Pannella è soddisfatto. La manifestazione milanese a Piazza del Duomo, nonostante l'ostruzionismo del sindaco Formentini che non ha concesso il palco, è stata un successo. Seimila e 800 firme raccolte in poche ore, sotto la pioggia. "Molto presto - afferma il leader dei riformatori - intendo organizzare una manifestazione analoga a Bologna e a Firenze. A Bologna chiederò Piazza Maggiore, un luogo storico per le nostre battaglie. A Firenze parlerò in Piazza della Signoria, se me la daranno".

D - Quante firme avete già raccolto per le dimissioni del Presidente della Repubblica e la sua messa in stato di accusa? Che cosa dice la gente che viene a firmare ai vostri tavoli?

R - Ciò che impressiona maggiormente è una sorta di odio diffuso, di rancore verso questo Presidente, tanto che spesso dobbiamo anche calmare la gente. Mi ha colpito un particolare: le più indignate sono le donne dai quarant'anni in su. Donne cattolicissime, madri di famiglia, mostrano un'avversità che non mi so spiegare. Nonostante la censura dei media, abbiamo già raccolto 75mila firme. Stanno arrivando firme dai luoghi di lavoro, dalle scuole, dagli stadi, dall'estero. La gente ha compreso che questo Presidente fa politica, che si schiera, che non è un garante, che calpesta la Costituzione. Vedo con piacere che non pochi nel mondo laico di sinistra cominciano a manifestare evidenti riserve nei confronti di Scalfaro e, sia pure con pudore, a sostenerci.

D - Da cosa nasce, a sua giudizio, il comportamento del Presidente?

R - L'origine forse è più psicologica che politica. Ho anche detto, come battuta, che forse ci vuole l'esorcista. E' indemoniato dal potere e lo esercita dandogli le motivazioni che più lo soddisfano. Le intenzioni soggettive le salvo, ma di una cosa sono certo come Sergio Cotta e come altri, e cioè che se Cossiga era uscito dal perimetro della Costituzione e della legalità per un metro, Scalfaro lo ha fatto per un chilometro.

D - La vicenda Sisde e un giro di assegni dell'architetto Salabé a persone molto vicine al Presidente, può avere influito sulle sue decisioni?

R - Non so dire fino a qual punto, ma non c'è bisogno del Sisde per prendere atto che Scalfaro è diventato un leader politico che ha straripato occupando gli spazi del Parlamento, dell'esecutivo e degli altri poteri. Quando ha visto il potere alla sua portata non ha resistito, ed è entrato in tentazione totale.

D - Non fu proprio lei, Pannella, a proporre Scalfaro come Presidente? Fino a quando raccoglierete le firme?

R - Se c'è una persona che oggi è in aperto contrasto con il deputato Scalfaro, con le sue lotte in difesa del Parlamento, con il suo passato politico, con le accuse a Cossiga, questo è proprio il Presidente. Proprio per gli stessi motivi per i quali venne scelto, quel deputato oggi va rimosso. Mentre Cossiga, che lui criticava tanto, ha gridato, ha urlato, ha lanciato un allarme al Paese dicendo chiaramente che si metteva fuori dalla Costituzione e che picconava le macerie, Scalfaro, invece, s'inventa una Costituzione che non esiste, una Costituzione tutta sua e la impone con alta professionalità politica, con alta professionalità partitica, con una dedizione al potere e non alla legalità che è senza pari. Quando noi prendiamo un'iniziativa, lo facciamo per mordere e non per abbaiare o per secondi fini. E' per questo che raccoglieremo le firme fino a quando Scalfaro non se ne andrà. E anche se Scalfaro si pentisse e si dimettesse, noi andremmo avanti nella richiesta di messa in stato di accusa per alto trad

imento ed attentato alla Costituzione.

D - Sul piano pratico, tuttavia, le vostre firme non portano alla destituzione del Presidente.

R - Il problema è politico, e se le firme diventeranno una valanga Scalfaro dovrà tenerne conto. Gli stessi sondaggi fra chi condivide le nostre accuse, circa il 49%, e chi è contrario o non si schiera, dimostrano che questo è un Presidente che divide e non unisce il Paese.

D - Come finirà questa crisi?

R - Questi non sono capaci di fare né le riforme, né il governo, né le elezioni. Dopo oltre un anno di governo Dini, il peggiore degli ultimi vent'anni, sostenuto dalla sinistra che è la vera forza di sinistra in Italia, la crisi sarà decisa dal caso. Il governo dei tecnici è una vergogna sul piano politico, morale e culturale.

 
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