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Agora' Agora - 14 febbraio 1996
PANNELLA: ELEZIONI CON IL PRESIDENTE DEL SENATO, NON CON KILLER PSEUDOTECNICI DEL PARTITO DEL TRADIMENTO DELLA COSTITUZIONE...
COME AI TEMPI DEL CASO D'URSO IL NOSTRO PARTITO VA ANNIENTATO...

Roma, 14 febbraio 1996

"Chiediamo elezioni entro fine aprile, al massimo. E la gestione super-artes del Presidente del Senato, non di ideali killer tecnici, del governo elettorale.

Non mi rivolgo affatto alla coscienza civile, democratica, liberale di chicchessia. Essa, oggi, ha la stessa consistenza numerica - nel ceto dirigente - che sotto il fascismo, senza nemmeno le eccezioni ( di senatori a vita, o di professori di università o di giornalisti) di quel periodo. Ma opero perché non disperino coloro che con le mani assolutamente prive di bottini e di poteri già sono militanti organizzati della resistenza liberale, antipartitocratica, antifascista, anticomunista, anticorporativista, federalista europea, anglosassone-americana, libertaria, liberista.

Prova delle debolezze e della cattiva coscienza del regime, dei suoi tenutari, dei suoi nuovi difensori, é stata ed é la totale, scientifica in apparenza (in realtà patologica), "rimozione" delle idee e degli obiettivi, delle forze e delle persone, degli oltre seicentomila cittadini che hanno sottoscritto i referendum "americani" e monoturnisti, alternativi - cioè- sia ai semipresidenzialismi doppioturnisti, sia ai parlamentarismi partitocratici, ai quali il regime, rai-tv fininvest e rai e ogni altro audiovisivo, stampa (ad eccezione, unica tanto quanto fu unica la testimonianza albertiniana contro l'unanimismo filofascista della stampa di allora, ad eccezione de "Il Giornale" di Feltri e della testimonianza editoriale di Diaconale) hanno limitato e costretto l'informazione, cioè la disinformazione e la menzogna, degli italiani.

Unendo allo sfregio e alla violenza, la vecchia beffa proterva contro il "vittimismo" delle vittime non consenzienti si liquiderà di nuovo, la nostra denuncia (che andrà anche alla autorità giudiziaria, che continua a difendere dal diritto la violenza del potere a suffragarne gli attentati di diritti politici del cittadino) sulla totale "eliminazione" del nostro Movimento, mia personale, di chi - cioè - rappresenta la forza politica, sociale, culturale, umana, organizzata della alternativa riformatrice, referendaria, liberale e antipartitocratica.

Tutto é mobilitato per cercare di annientare questa realtà, e queste idee. Si accatta e rilancia di tutto. Come ai tempi del negletto, vietato anche come semplice ricordo, "caso D'Urso". Quando P.2, P.38, P.Scalfari, PCI, e il mondo "repubblicano" della finanza e dell'industria si trovarono a perdere una vittoria "epocale" già scontata sol perché noi, e pochi altri singoli riuscimmo a impedire l'assassinio previsto, programmato, assicurato che doveva sancirla. Abbiamo contro gli stessi, o la stessa musica. Allora Pertini ebbe una resipiscenza. Che Dio aiuti Scalfaro, ad averla anche lui. Ma il potere é sempre più chiaramente regno del demonio..."

 
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