Roma, 23-2-96
Per conoscere - premesso che
- sul supplemento ordinario n.7 alla Gazzetta Ufficiale del 15 gennaio 1996 è stato pubblicato il "Protocollo di Intesa tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo della Repubblica Popolare Cinese nel campo della cooperazione bilaterale allo sviluppo", stipulato a Roma il 13 luglio 1995;
- dalla lettura di tale documento risulta che il Governo italiano è impegnato a donare al Governo cinese un "Centro di Pronto Soccorso" nel Tibet del costo di lire 3 miliardi e 935 milioni;
- il Tibet è stato per duemila anni uno Stato sovrano e indipendente, riconosciuto come tale dalla comunità internazionale; nel 1949 è stato occupato militarmente dall'esercito cinese; per oltre quarant'anni il popolo tibetano ha condotto una lotta nonviolenta contro l'invasore, che è costata la vita a 1.200.000 tibetani (oltre un sesto della popolazione) e la distruzione di gran parte del patrimonio storico ed architettonico; a partire dagli anni '80, la Cina ha iniziato un'opera di "pulizia etnica per diluizione", con il trasferimento di milioni di cinesi in Tibet; attualmente i tibetani sono minoranza nel loro Paese; l'obiettivo di Pechino è certo e dichiarato: 40 milioni di cinesi in Tibet nel 2020 (nel 1949 vivevano in Tibet 39 cinesi);
- dal punto di vista giuridico, il Tibet è ancora oggi uno Stato a tutti gli effetti, sottoposto a una occupazione illegale; dal 1959 esiste un Governo tibetano in esilio, presieduto dal Dalatsi Lama; le Nazioni Unite, il Parlamento Europeo, il Congresso USA hanno denunciato in loro documenti l'illegittimità dell'occupazione cinese ed il buon diritto del popolo tibetano all'autodeterminazione;
1) se, oltre a quello sopra ricordato, altri progetti, inseriti in accordi economici e di cooperazione bilaterale allo sviluppo fra Governo italiano e Governo cinese, abbiano interessato il Tibet lungo il decennio 1985/1995;
2) in caso positivo, quali di essi siano stati realizzati, per quali importi, e quali siano attualmente in cantiere;
3) se il Governo tibetano in esilio è stato informato di tali progetti; e se, in generale, il Governo non ritenga opportuno che, per il futuro, di ogni intervento economico o di cooperazione allo sviluppo dell'Italia in Tibet sia informato il Governo tibetano in esilio, legittimo rappresentante del popolo tibetano e dei suoi interessi economici e civili, in modo che il suo parere sui progetti suddetti sia tenuto nella doverosa considerazione.
Lorenzo Strik Lievers
Paolo Vigevano