ROMA, 15-3-96

"Da ogni parte ci giungono inviti a non accettare come definitiva la rottura politica ed elettorale con il Polo. Su questa rottura - naturalmente- la disinformazione cerca ora di addebitarla a noi. Io non posso che ripetere di aver voluto da due anni l'alleanza, di non averla mai potuta realizzare, come gli eloquentissimi casi delle elezioni suppletive di Napoli e di Trani dimostrano.

Se andremo al confronto darà mio dovere dimostrare che siamo andati anche oltre il tentativo di truffa e di imbroglio.

Invece mi vengono attribuiti -ad esempio da Settembrini, su un quotidiano romano- obiettivi e comportamenti (parla di quelli attuali) assolutamente opposti a quelli effettivamente tenuti. I giornali FIAT continuano ad eccellere in cafonaggine volgare nel loro ostracismo e nella loro disinformazione: con metodi da FIAT degli anni venti, sotto l'egida d'altro senatore a vita, o di scelte contrapposte di stampo potopino -autonomo- scalfariano.

CHI VOGLIA SUPERARE LA ROTTURA SI RIVOLGA AD ALTRI, NON A ME.

IO SARO' DISPONIBILE FINO ALL'ULTIMO ISTANTE UTILE A TENTARE DI SALVARE IL POLO ED IL PAESE, CON LA NOSTRA ALLEANZA, DAL SUICIDIO DEMOCRISTIANO E PARTITOCRATICO, CHE SEMBREREBBE IN ATTO. LA VERITA' E' UN'ALTRA, COMUNQUE. COME A NAPOLI, COME A TRANI, TUTTO E' PERMESSO A BERLUSCONI, TRANNE ALLEARSI ANCHE CON NOI. PENA L'ACCENTUARSI DEL LINCIAGGIO CUI E' SOTTOPOSTO. I SUOI BOIA SONO SPESSO ATTORNO A LUI".