Roma, 21-3-96
"Ora diventa chiaro, temo il perchè Silvio Berlusconi abbia tradito i pubblici impegni, da lui stesso diffusi, perchè nel Polo fosse riconosciuta quanto meno pari dignità e forza (di candidature e parlamentare) alla componente democristiana ed a quella laico-liberale, referendaria, libertaria, e onesta.
Non sappiamo bene per quale istinto suicida (sul piano politico e della leader-ship di una alternativa di regime) Berlusconi sta portando il Polo ad essere e a presentarsi come l'erede del tandem storico Fanfani-Almirante, Dc e Msi, sgominato puntualmente dai cattolici italiani, oltre che dall'insieme dell'elettorato, nelle prove referendarie e nella moralità civile che in esse si espresse.
Da un paio di mesi stiamo lottando contro questa deriva compromissoria sia sul piano ideale che su quello dei concreti obiettivi e metodi politici. Non ci vogliamo ancora dichiarare vinti. Continuiamo a riproporre al Polo, a Berlusconi, la nostra volontà di accordo politico e anche elettorale.
Ma dove sono i futuri senatori-intellettuali-liberali, la Convenzione per la Riforma Liberale, i Taradash, i Calderisi, i Vito, i professori liberal-amerikani, i cattivoni di una mezza-mattina? Perchè ci hanno lasciato soli, in questi due mesi, e non hanno detto una parola sul programma di Forza Italia e del Polo, sull'interpretazione autentica sempre più affidata a Casini, Mastella e Buttiglione? Rivolgo anche a loro l'invito a non accontentarsi del laticlavio futuro, e delle buone posizioni elettorali garantite alla Camera. La "real-politik" del "prima mi porto a casa quel che mi offrono e riesco a strappare, e poi vedremo di usare questi doni anche contro chi ce li ha fatti", non ci sembra, francamente, di grande respiro e novità.
Forse si è ancora in tempo a limitare la catastrofe, e chissà fors'anche ad impedirla.
E' bene che si tenga meglio presente, prima che sia troppo tardi che il Movimento dei Club Pannella-Riformatori non ha ancora preso posizione sulle elezioni uninominali della Camera e quelle di gran parte del Senato. Il calcolo di annientarci del tutto prima del 21 Aprile è temerario. Il Polo, per il momento, da Berlusconi a Fini, sembra occuparsi unicamente di questo eventuale modo di risolvere il problema. Modo temerario, appunto".