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Agora' Agora - 29 marzo 1996
IL MISTERO DI PANNELLA
editoriale di Giovanni Sartori

pag. 1 segue pag. 9.

CORRIERE DELLA SERA VENERDI' 29 MARZO 1996

"Siccome vivo in America più che in Italia mi capita spesso di dover spiegare alle anime semplici che ci osservano dall'estero il 'mistero' della politica italiana. Io mi affanno a spiegare che non c'è mistero, che so spiegare tutto, che a me è tutto chiaro. Ma quando arriva la fatal domanda 'e Pannella?' allora ammutolisco. Il 'mistero Pannella' - ammetto - proprio non lo so spiegare. E ogni giorno si infittisce.

L'altro giorno mi hanno telefonato: ci aiuti, non riusciamo a scoprirlo, qual è la forza parlamentare di Pannella? Rispondo: erano quattro gatti, ridotti a tre. Non mi credono, pensano che io li prenda in giro. No, no, insisto: di regola Pannella acchiappa meno del 2 per cento dei voti. Ancora più insidiosa è la domanda di un corrispondente estero da Roma che vede ogni giorno Pannella in televisione, e che mi chiede: ma, come mai lui è esonerato dalla par condicio? Me la sono cavata così: vede - ho risposto - Pannella ha aperto con l'etere uno scoperto di conto. Finora ha consumato il tempo che gli spetterebbe (calcolo a naso) sino al 2010, anno più, anno meno; ma è difficile stabilirlo perché consuma, come doppio o doppione di Sgarbi, anche il tempo di una sua controfigura. Insomma, alle volte me la cavo, qualche spiegazione riesco a inventarla. Anche così il grosso del mistero permane. Veniamo ai suoi fatti e misfatti da più di trent'anni a questa parte. Una sola volta l'ho trovato grande: quando portò Cic

ciolina in Parlamento. Risi di gusto, un vero mattacchione. Ma Pannella ha anche fatto eleggere alla Camera il compagno Toni Negri, quel sinistro professore dell'Università di Padova che da decenni vive comodamente a Parigi, fuggiasco della giustizia italiana, e che negli anni di piombo teorizzava la bontà di assassinare, mandava le sue squadracce di brigatisti a teorizzare i suoi colleghi che cercavano di far lezione, e che si è avvalso della immunità parlamentare per scappare in tutta tranquillità. Si dirà: acqua passata. Si, ma acqua sporca, sporchissima, lo stesso.

L'operazione Toni Negri vergognosa fu, e vergognosa resta.

A quei tempi, e ancor oggi, Pannella si è sempre esibito come un radicale. Ma di recente si esibisce anche come liberale. Riesco a capire perché.

Il radicalismo è, pressoché, per definizione, 'di sinistra'. E, ad onor del vero, lo spazio di sinistra Pannella lo ha passeggiato tutto: da Toni Negri a Craxi. Al congresso del Psi di Rimini dell'85 Pannella si piazzò 'vicino' a Craxi; cominciò a sparargli contro nell'86; ma anche così alla fine del '92 il Psi lo considerava abbastanza 'suo' da offrirgli, per salvarsi, la leadership del partito. Il sondaggio avvenne, si intende, sottobanco; e Pannella non abboccò. Buon per il socialismo, che forse così potrà risorgere, un giorno o l'altro.

Arrivano le elezioni del '94 e con esse il gran salto della quaglia: Pannella salta a destra e ricompare come il guru, e anche il Rasputin, di Berlusconi. Cambiare è diritto di ogni uomo ( e donna). Ma di altri, quando cambiano colore politico si grida che sono camaleonti, voltagabbana, trasformisti. A Pannella, invece, va liscia. Va liscia perché ora è 'liberale', e addirittura la grande anima liberale che redime il Polo dai peccatucci che ha.

Forse il mistero Pannella si annoda attorno a questo punto. Forse è per questo (e non perché ne sia plagiato) che Berlusconi vuole Pannella con sé ad ogni costo e pur sapendo che Pannella, al governo, sarebbe peggio di Bossi. Ma se così fosse il nostro destino viene affidato a una fama scroccata.

Pannella liberale? I miei autori - di liberalismo un po' mi intendo - si rivolterebbero nella tomba. Il guaio è che a forza di non studiare i nostri 'mediatici' (intendi: addetti ai media) non sanno distinguere tra liberale e libertario e nemmeno, di pari passo, tra liberale e anarchico. Pannella è uomo di azione diretta, di protagonismo agitato, di politica urlata (e dissennata). Di liberalismo nulla sa, e con il liberalismo non ha nulla da spartire. Il liberale 'ragiona' e fornisce ragioni. Pannella è un sopraffattore che sragiona. Al cospetto di come ha funzionato e sta funzionando l'uninominale all'inglese lui continua imperterrito, come se nulla fosse, a reclamare l'uninominale all'inglese. Anzi, in questi giorni, rilancia. Come lo spiega? Non lo spiega: strabuzza gli occhi e trasuda indignazione: Dopodiché, avendo fiutato - il fiuto che l'ha - che tira vento presidenzialista, alza la posta e tuona: io il presidenzialismo lo voglio puro, al massimo, all'americana. Perché? E come se ne spiega il pessimo

funzionamento in tutta l'America Latina? Pannella non si degna di rispondere. Tira diritto con il sorriso dell'illuminato. Un liberale? Davvero no. Al massimo un libertario puerile, di tipo anarchico. Ma soprattutto uno spaccone affetto da esibizionismo terminale. A lui la televisione, agli altri il diluvio. Ma così spiego (a mio vedere, s'intende) Pannella. Non spiego perché venga preso sul serio. I suoi voti sono pochissimi; le sue grane infinite. E dunque il mistero permane. Con una coda fresca fresca, e cioè come mai il 21 aprile gli elettori si troveranno al cospetto di una lista Pannella-Sgarbi.

Nessuna obbligava i predetti - appunto, Pannella e Sgarbi - a presentare un simbolo costituito dal loro nome e cognome. Ma così hanno fatto. E sta di fatto che in quella lista Sgarbi non c'è (si presenta addirittura con un altro partito). Pertanto ci saranno elettori che vorrebbero Sgarbi e che invece daranno il loro voto a Pannella. Va bene? A me non sembra. Per quanto la legislazione in materia sia poco chiara, il criterio che disciplina l'ammissibilità delle liste è chiaro: è la 'non confondibilità'. Una lista che confonde, che può 'trarre in inganno' gli elettori, non è ammissibile. E' a questo titolo che le tre liste di disturbo con il nome Dini sono state ricusate. Invece è stata accettata una lista che indica il nome Sgarbi, e che non contiene Sgarbi. Non è anche questo inganno, un modo di trarre in errore gli elettori?

In attesa che l'Ufficio elettorale si spieghi, anche questo è un bel mistero. Che potrebbe finire nell'annullamento di una delle due elezioni. Sgarbi si informi, e vedrà che è la sua. Se Pannella resta a galla è Sgarbi, sospetto, che affonderebbe.

 
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