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Agora' Agora - 3 giugno 1996
COSSUTTA A SORPRESA COME IL SENATUR: "ABOLIAMO I PREFETTI"
Da Mantova, sede del parlamento del Carroccio, il presidente di Rifondazione ribadisce la frattura. Salvo su un punto.

CORRIERE DELLA SERA - 3 GIUGNO 1996

Articolo di Davide Gorni

MANTOVA - Cossutta come Bossi. Un accostamento forzato, se si eccettua un punto: quello dell'abolizione dei prefetti. Unica convergenza fra i due leader. Per il resto fra Rifondazione Comunista e Lega Nord è frattura insanabile. "Prodi deve sapere bene - ha ripetuto il presidente nazionale di Rifondazione, Armando Cossutta - che l'eventuale accordo del governo con i lumbard è sostitutivo: dentro la Lega fuori noi". Un concetto che ha ribadito anche ieri sera a Mantova, in piazza Erbe, dove ha celebrato il cinquantesimo anniversario della Repubblica. Una scelta, quella della città ducale, non casuale: dalla terra natia del Parlamento della Padania di Umberto Bossi - i cui ministri hanno giurato ieri a Pontida - ha voluto lanciare l'ennesimo appello all'unità. Un 2 giugno infuocato, quindi, che ha avuto Mantova al centro, in modo più o meno diretto, di vere e proprie bordate. Filo conduttore del comizio di Cossutta è riassunto nell'articolo 1 della Costituzione, più volte citato: "L'Italia è una Repubblica dem

ocratica fondata sul lavoro". E su questo postulato il Presidente di Rifondazione Comunista ha articolato le sue proposte politiche e sociali. L'unità dello Stato non è in discussione e così pure un'assemblea costituente, che secondo Cossutta può essere solo la conseguenza di una rivoluzione. "Ma questa compiuta dalla Lega non è una rivoluzione - ha detto Cossutta - e lo dimostra il fatto che Mantova non è leghista: l'80 per cento dei mantovani non ha votato per il Carroccio. E anche nell'Italia del Nord il 75 per cento della popolazione non sta con Bossi". Quanto alle riforme dello Stato il presidente del Prc ha risposto con una formula concentrata in quattro punti: "Via i prefetti, lo chiediamo anche noi come la Lega, massima autonomia agli enti locali, poche leggi generali dello Stato e il resto delle competenze alle Regioni e, da ultimo, la proposta di una riforma del sistema bicamerale con l'eliminazione di una delle due Camere". Particolare attenzione Cossutta ha rivolto alla piaga sociale della disocc

upazione, contro la quale Rifondazione Comunista intravede un'opportunità immediata: quella rappresentata dalla celebrazioni per il Giubileo di fine millennio: "Ottenere finanziamenti per creare posti di lavoro - ha sottolineato - non è impossibile, ma attenzione a non creare ancora cattedrali nel deserto come avvenuto con le Olimpiadi e con i campionati del mondo di calcio. Per il Giubileo c'è bisogno di opere e non di questioni irrisolte". Una stoccata infine è stata rivolta ai rappresentanti della grande industria: "In questi anni è aumentata la produttività e sono aumentati i profitti, ma non l'occupazione. E quando abbiamo sentito il discorso del presidente di Bankitalia Fazio, quanta amarezza abbiamo provato. Abbiamo visto Agnelli, De Benedetti, Romiti e Fossa impallidire quando il presidente ha detto "avete guadagnato troppo". Fazio non è un volgare bolscevico, ma il presidente di Bankitalia che conferma quanto noi abbiamo sempre ripetuto: i lavoratori pagano sulla propria pelle il divario esistente t

ra i salari ed il costo della vita. Quindi ripeto signori di Confindustria, del governo e imprenditori tutti non venite più a chiederci sacrifici".

 
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