Articolo di Ilaria Amenta. 'L'Opinione' - 26 luglio 1996 - pag 1
Incostituzionale la norma che obbligava gli affittuari ad essere 'assistiti' nella stipula dei contratti fuori da equo canone
INCOSTITUZIONALE. Cosi' la Corte Costituzionale ha cancellato dalla legge sui patti in deroga l'articolo che prevede l'obbligo di assistenza dei sindacati nella stipula degli accordi tra privati in deroga all'equo canone.
Non si mette in discussione la legittimita' di 'collegare la validita' di una deroga con l'assolvimento di un onere di assistenza da parte dei privati' ma si ritiene 'contrastante con la Costituzione' il meccanismo procedurale studiato dal legislatore.
Soddisfatta la Confedilizia. 'Con la sue decisione commenta il presidente Sforza Fogliani la Corte ha dato un segnale importante nel senso di una valorizzazione del ruolo delle parti interessate alla locazione e quindi nel senso di un'ulteriore delegificazione del rapporto'. Luigi Pallotta, segretario generale del Sunia, chiede ora piu' che mai 'una modifica urgente della normativa, che chiarisca i termini e i modi della contrattazione e della rappresentanza sindacale'.
I Riformatori cantano invece 'vittoria politica': 'La Consulta ha dato ragione al nostro referendum' quello sottoscritto nell'autunno scorso proprio per l'abrogazione della norma, ieri dichiarata incostituzionale. Paolo Vigevano,
segretario del Movimento dei Club Pannella Riformatori, e Benedetto Della Vedova, del Comitato promotore del referendum festeggiano in nome di 'tutti coloro che ostinatamente si battono per l'affermazione delle liberta' economiche e del mercato contro i consociativismi, i corporarativismi di ogni natura e contro l'intollerrabile debordare di un sindacato parastatale e burocratizzzato, sempre piu' sindacato di governo e sottogoverno e sempre meno sindacato di lotta e di diritto'.
Le ragioni della sentenza della Consulta si fondano, prima di tutto, nella 'situazione di incertezza' nella quale viene lasciato il cittadino, che non sa come individuare associazioni 'affidabili' e soggetti 'abilitati' a prestare l'assistenza. Si tratta di un'assistenza 'onerosa' e, dice la Corte, manca 'qualsiasi criterio di controllo'. Infine, la legge non indica 'criteri e parametri di valutazione' cui le associazioni debbono uniformarsi.
Basta con l'assistenza obbligatoria dei sindacati nella stipula dei patti in deroga. La Corte Costituzionale, con una sentenza depositata ieri in cancelleria, giudica 'irragionevole' il meccanismo procedurale individuato dal legisiatore per il superamento dell'equo canone. Con gran soddisfazione della Confedilizia, del Sunia e dei Riformatori.
Sono tre le ragioni della decisione. Primo: la legge, che pure prevede l'assistenza come obbligatoria per la validita' dell'accordo tra privati, lascia il cittadino in una situazione di incertezza, perche' non prevede alcuno strumento di conoscenza che consenta, a chi deve necessariamente ricorrere all'assistenza, l'individuazione affidabile e la scelta del soggetto abilitato a prestarla. Secondo: l'assistenza delle organizzazioni di categoria, oltre che obbligatoria, 'e' onerosa per chi vi ricorre', e manca qualsiasi criterio di determinazione e di controllo dell'entatita' del corrispettivo', oltretutto 'per un'attivita' riservata in esclusiva ad un numero limitato e ristretto di soggetti'.
Terzo: la legge non determina il contenuto dell'assistenza, 'mancando qualsiasi indicazione di criteri o di parametri di valutazione cui le associazioni debbono ispirarsi nell'attività di assistenza'.
'Con la sua sentenza, la Corte Costituzionale ha dato un segnale importante commenta Corrado Sforza Fogliani, presidente della Confedilizia nel senso di una valorizzazione del ruolo delle parti interessate alla locazione, di un'ulteriore delegificazione del rapporto che elimini orpelli e condizionamenti legislativi e di una contrattualizzazione di tutti gli elementi contrattuali'. Insomma, 'la Corte e' arrivata prima del legislatore conclude e confidiamo per questo che gli atti normativi seguano al piu' presto, conseguenti e coerenti alla sentenza'.
Gli fa eco Luigi Pallotta, segretario del Sunia: 'La sentenza mette al centro la necessita' di una urgente modifica della normativa che chiarisca i termini e i modi della contrattazione e della rappresentanza sindacale. E' oggi necessario che Governo e Parlamento affrontino subito il nodo della riforma dei patti in deroga partendo dalla proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dalle organizzazioni sindacali degli inquilini'.
Cantano vittoria, infine i Riformatori, in nome di tutti coloro che ostinatamente si battono per l'affermazione delle liberta' economiche del mercato. Paolo Vigevano segretario del movimento dei club Pannella Riformatori, e Benedetto Della Vedova, del comitato promotore del referendum, festeggiano 'la vittoria politica per il movimento dei Club Pannella e per oltre 600mila cittadini che lo scorso autunno hanno sottoscritto il referendum per l'abolizione della norma oggi dichiarata incostituzionale. Al Parlamento concludono - chiediamo di non ostacolare con nuove leggi il giudizio della Consulta'.