Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 10 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie lista Pannella
Agora' Agora - 18 agosto 1996
LE VITTORIE L'ULTIMA VOLTA, PLEBISCITO PER LE TV

IL GIORNALE 18 AGOSTO 1996

dal 1974 a oggi gli Italiani sono stati chiamati a decidere trentanove volte. Promossi dagli elettori il divorzio e l'uninominale, bocciata la scala mobile.

(Due pagine intere dedicate ai venti referendum)

articolo di Marco Ventura pag. 6

"Uno dopo l'altro, a cominciare dal 12 maggio 1974, in 23 anni i referendum proposti, accettati e votati dagli italiani hanno raggiunto quota 39. I 'no' hanno fatto registrare una prevalenza nei primi anni. Poi, sempre di più, l'hanno spuntata i 'sì', in parallelo al progressivo disfacimento della prima Repubblica. Il finanziamento pubblico dei partiti, per esempio, fu 'confermato' dai 'no' all'abrogazione nel 1978, e cancellato invece un quarto di secolo dopo, il 18 aprile 1993, sull'onda di Tangentopoli. La fortuna politica di Marco Pannella s'è formata in piazza contro quesiti di stampo cattolico come quelli per il divieto di divorzio e aborto. Promotori a loro volta di referendum, i radicali hanno perso la battaglia contro la caccia (i cacciatori la disinnescarono astenendosi), al legge Reale e l'ergastolo, mentre hanno vinto contro l'energia nucleare. L'ultimo successo è ancora all'insegna del 'no', contro i referendum dell'11 giugno '95 anti-Finivest. Attraverso un sì o un no, le rivoluzioni di costume

e le grandi riforme si sono compiute in Italia tramite i referendum, piuttosto che a Montecitorio e Palazzo Madama (perfino la riforma elettorale maggioritaria di Segni, parzialmente tradita dalle Camere). All'inizio fu il referendum sul divorzio. Il primo e forse il più importante. La Dc di Amintore Fanfani e il Msi si batterono invano contro Pannella e tutta la sinistra, per abrogare una legge del '69 che disciplinava gli scioglimenti di matrimonio. Giulio Andreotti era tanto sicuro che l'Italia cattolica avrebbe ripristinato le vecchie norme, che si consolò dicendo: 'La legge non conta, tanto c'è il referendum'. E invece, il 12 maggio 1974 il 59,3 per cento di 'no' travolse la Dc, fanfani e le previsioni di Andreotti. I radicali presero gusto ai referendum, ma i tre promossi su ordine pubblico e finanziamento dei partiti, l'11 giugno 1978, vennero tutti bocciati. Vinsero i 'no' anche il 17 maggio 1981. Cinque i referendum: i tre sulla legge Cossiga, sull'ergastolo e sul porto d'armi, e i due sull'aborto.

Questi ultimi, cruciali. Il primo, del Movimento per la vita, chiedeva di abrogare la legge 194 che regolamentava l'interruzione di gravidanza ma ottenne solo il 32 per cento di sì, l'altro era quello radicale che andava in senso opposto, per consentire l'interruzione di gravidanza anche nelle cliniche private (i 'no' furono anche di più, l'88,4 per cento). Il 9 giugno 1985 un altro 'no' clamoroso, contro Pci, indipendentisti di sinistra, sardisti e Cgil che proponevano il ripristino della 'scala mobile'. Il 16 gennaio 1987, un blocco di tre referendum seppellì la politica energetica di investimenti nel nucleare. Lo stesso anno venne abrogata la Commissione Inquirente, cioè il tribunale speciale, politico, per i ministri. Il 18 giugno 1989, l'unico referendum propositivo e non abrogativo, sui poteri costituenti al Parlamento europeo (85 per cento di 'sì'). Su caccia e pesticidi, il 3 giugno 1990, i radicali incassarono una sconfitta per astensionismo. Arriviamo così al 9 giugno 1991, quando Mario Segni trio

nfa con il suo referendum per il sistema uninominale secco nell'elezione dei deputati. E' l'inizio della fine della prima Repubblica. Il 18 aprile 1993 si replica con l'uninominale anche al Senato e con altri sette referendum, tutti accolti: dal finanziamento pubblico dei partiti ai controlli ambientali sottratti alle Usl e affidati ad un'agenzia per l'Ambiente (che però il governo non ha ancora messo in grado di funzionare)

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail