Commento di Emma Bonino, Commissario europeo. Roma, 24 agosto 1996
Come al solito l'Europa è il punching ball dei dibattiti politici nazionali: quando qualcuno non sa dove sfogarsi tira un paio di cazzotti a Bruxelles e si sente subito meglio.
Romiti parla di occupazione, ma ciò che gli sta a cuore veramente sono i consumi. Probabilmente i consumi di beni durevoli. Molto probabilmente i consumi di automobili. Si tratta dunque, nella circostanza, degli interessi della Fiat, non di quelli del paese. Che non sempre coincidono, evidentemente.
Se Romiti vuole che sia lo Stato con la spesa pubblica a rilanciare l'occupazione (magari assumendo i lavoratori che la Fiat licenzia), i consumi, o entrambi, lo dica chiaramente, senza nascondersi dietro il dito della moneta unica. Dica chiaramente che secondo lui possiamo permetterci di allargare ancora la voragine dei conti pubblici. Se da qualche anno abbiamo cominciato a risanare le nostre finanze non è né merito né colpa della moneta unica europea. Ci siamo solo accorti che la voragine rischiava - e rischia - di inghiottirci. Se Romiti pensa che il pericolo sia acqua passata fa bene a dirlo. Ma l'Europa e la moneta unica che c'entrano?
Viceversa, accelerando i tempi del nostro risanamento finanziario facciamo solo un favore a noi stessi. Creiamo le condizioni per un rilancio non-inflazionistico dell'occupazione e dei consumi. E chissà, forse riusciamo persino a non perdere il treno della moneta unica.