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Agora' Agora - 24 agosto 1996
Intervista di Paola Di Caro pubblicato dal Corriere della sera il 24 agosto - pag. 7

Ma Rognoni: dialogo possibile, il problema e' Marco

'Sui temi un dialogo e' possibile. Ma il problema e' Pannella'. Non e' un no secco ma nemmeno un'accoglienza a braccia aperte quella che Carlo Rognoni, pidiessino, vice presidente del Senato riserva alle proposte dei Riformatori. Perche' un confronto dice, e' sempre possibile. Ma serve almeno, a suo avviso, un'autocritica da parte del leader maximo radicale.

D. I Riformatori si rivolgono alla sinistra al governo per riprendere, se possibile, iniziative comuni. Lei che cosa risponde?

R. A me sembra che la situazione sia molto compromessa. Marco Pannella ha dimostrato di puntare piu' su una sua promozione personale che non sull'aspetto libertario del suo movimento.

D. Si riferisce all'alleanza con il Polo?

R. Beh, se per lui la politica deve essere liberale e libertaria, non capisco come abbia fatto ad allearsi con chi tutto e' meno che liberale e libertario: Berlusconi. Forse quella scelta fu dovuta ad altro: vecchia volpe della politica, lui pensava di conquistarsi in quel coacervo di forze che era il Polo un ruolo importante. Non c'e' riuscito e ora cerca un'altra strada. L'offerta di disponibilità che arriva dai Riformatori mi lascia perplesso proprio perché viene da Marco. Mi riesce difficile dargli fiducia oggi.

D. Pannella pero' ha un suo progetto da offrire alla politica, quello dei 20 referendum. Non vi interessa?

R. Ripeto, i singoli temi possono anche interessarci, ma e' Pannella stesso a rappresentare non un elemento di ordine e chiarezza nella politica, bensi' di confusione aggiuntiva.

D.Il leader radicale da' a voi la colpa per l'allontanamento tra il suo partito e la sinistra. C'e' stato o no, secondo lei, una messa al bando dei radicali da parte del Partito comunista e del Pds poi?

R. Pannella dimentica che le sue grandi battaglie, il divorzio e l'aborto, dopo i primi tentennamenti ovvii per un partito di masse in qualche modo tradizionalista, vennero sostenute con forza dal Pci. E fu un sostegno decisivo, direi. Piuttosto, lui ha compiuto un grande errore in una fase successiva.

D. Quale?

R. Quando nacque il Pds. Allora la "Cosa" aveva bisogno eccome di un apporto liberale e libertario, stava nascendo un soggetto politico nuovo che cercava idee e sostegni. Anche fino quel momento cosi' importante lui tratto' la sinistra quasi come se fosse l'unico nemico da combattere.

D. Il Pds sta ponendo le basi per la nascita del futuro partito sociale democratico della sinistra. Con i radicali non c'e' davvero alcuna possibilita' di dialogo?

R. Questo non me la sento di dirlo. La politica e' fatta in modo che se domani il movimento radicale intraprendesse un cammino di riflessione e di autocritica sul suo passato, noi non diremmo certo no a un sereno confronto.

 
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