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Agora' Agora - 27 settembre 1996
PANNELLA: TUTTI, MA PROPRIO TUTTI: 'LADRI!'. PIU' DI IERI.
ANNUNCIO AI LIBERALI-LIBERISTI-LIBERTARI ORGANIZZATI. NON MOLLARE.

Roma, 27 settembre 1996

'Nei confronti di palazzo non possono che vincere i conservatori e i controriformisti, i corporativisti e i boiardi -burocrati. Questi quattro eserciti della malora italiana hanno costituito gli eserciti del Presidente, con i suoi governi, con i suoi quaresimali, con il suo lungo e vincente golpe anticostituzionale. Pur di non lasciar governare, e vincere, uno schieramento fortemente 'inquinato' da fermenti antipartitocratici e liberali, prima d'esser ridotto a ragione, ha preferito che si dilapidassero le acquisizioni positive dei Governi Amato e Ciampi, si è sabotata la finanziaria del definitivo ingresso dell'Italia in Europa monetaria, quella Berlusconi-Dini, e portato a lungo nella maggioranza romana tutti gli uomini del Re. Da Bossi a Dini stesso, da Pivetti a blocco storico FIAT-Sindacato.

I liberali e i liberisti salveminiani e ernesto-rossiani, gli unici che siano concretamente esistiti nella politica italiana, sono divenuti dei proscritti. Le loro ragioni o i loro obiettivi erano e sono troppo forti, troppo pericolosi. Meglio terrorismi, secessionismi, neocomunismi, per continuare a sgovernare, uniti e complici. Lo mostrano le loro proposte di governo, l'elenco di oltre quaranta quesiti referendari che, in pochi anni, hanno ricevuto oltre venti milioni di sottoscrizioni autenticate da parte degli elettori del nostro paese. Ma la nomenklatura preferisce le 'masse' di Bossi, o quelle di Bertinotti come antagonisti.

A babbo morto, come è tradizione, anche i grandi moralisti-economisti perbene ritrovano poi voce e spazio per le loro opposizioni di comodo. Basta leggere la stampa di queste ore. Ma che vi siano, su Europa e privatizzazioni, sanità e pensioni, riforme fiscali e scelte di interesse generale, gli obiettivi del nostro Movimento, gli unici suffragati da milioni di elettori e con l'incalzare di venti refrendum, non deve esser saputo, valutato, sostenuto.

A tutti, gridiamo innanzitutto: 'ladri!'. Come da ventanni. Innanzitutto di verità, di politica, di ideali. Onesta e disonestà si rivelano per quello che sono: strumenti e mezzi necessari per gli uni o per gli altri. La nostra storia proscritta, la nostra storia di proscritti, ne costituiscono una forte e dolcissima prova.

E' difficile, certo: ma, più di ieri, occorre lottare per convincere e vincere. Queste righe sono anche un annuncio. Nei necrologi della politica, di oggi, v'è la lista dell'alternativa, della riforma, della vittoria dei partigiani di giustizia e di libertà. E' maledettamente difficile. Non mollare.'

 
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