Articolo di Benedetto Marcucci pubblicato da 'L'Opinione' l'1 ottobre 1996 - pag 6
Sarà la Consulta a dare il parere definitivo di legittimità costituzionale. Alle urne nella primavera del '97
Referendum: mancano poche settimane al pronunciamento della Cassazione
Il 'programma di governo' proposto dal leader dei Riformatori è, con la Finanziaria, un banco di prova per l'opposizione. E' la chance per attuare quelle riforme dello Stato che, dal'94, il centro-destra promette agli italiani
Del Polo si è riscoperta l'esistenza in queste ore, dopo che il governo Prodi ha presentato la manovra finanziaria, con tanti piccoli e grandi balzelli. Si è rivisto Berlusconi ad Arcore, con libreria bianca e foto di famiglia d'ordinanza, ritrovare per qualche attimo un po' di quel piglio cui tanti italiani diedero fiducia due anni fa e non altrettanti gliela hanno riconfermata il 21 Aprile scorso. Ma tutto questo non fa pensare che d'ora in poi si riprenderà a far sul serio. Troppo fragili sono gli elementi a disposizione per coltivare la speranza di vedere un governo che prende decisioni e una opposizione che ne controlli l'operato proponendo magari le sue ricette alternative. In questo semideserto panorama politico, a pensarci bene, qualcosa a cui poter pensare con un po' d'attesa c'è. Sono i venti referendum proposti dai Club Pannella, definiti dal leader riformatore ogniqualvota ne ha avuto l'occasione un vero e proprio programma di governo. Andandoseli a rivedere effettivamente ce ne sono di cose che
potrebbe servire a chiunque, e visto che sta all'opposizione al Polo, per dare battaglia su vari fronti. Volendo fare solo qualche esempio si potrebbe comiciare dalla riforma elettorale. Superate le prospettive di veder risolta in breve la questione in nome delle larghe intese ci si ritrova oggi piu' che mai incagliati nelle secche di una nuova Bicamerale. Con la vittoria dei referendum elettorali, se passassero l'esame di quella che Pannella ha definito piu' volte la 'cupola giurisprudenziale della mafia partitocratica', ma che in realtà si chiama Corte Costituzionale, si otterrebbe in un sol colpo l'adozione dell'uninominale secca, sicuramente piu' vicina alle proposte del Polo che non a quelle dell'Ulivo, così pieno di nostalgici del proporzionale.
Il quesito sul Csm, per vederne riformati i metodi di elezione, unito con quelli sulla carriera e sulla responsabilità civile dei magistrati e l'altro sugli incarichi extragiudiziari sono un altro pacchetto pronto, in materia di giustizia, che il Polo può far suo. Cosa dire ancora del Golden Share, su cui in questo periodo si confrontano in dotte disquisizioni tanti editorialisti, senza mai ricordare che tra breve potrebbe esserci su questa delicata materia una espressione della volontà popolare attraverso il referendum?
E sul ridimensionamento del potere sindacale? Quando mai si sarebbe arrivati a ottenere l'abolizione della iscrizione automatica al sindacato se non con un referendum? Allora che si sfrutti il quesito sull'abolizione dell'intermediazione sindacale nei patti in deroga, per rendere ai cittadini un altro segmento di quella libertà presa in rassicurante e paternalistica consegna dalle organizzazioni dicategoria. Recentemente anche l'Alta Corte ha definito illegittima la parte della legge che prevede questa 'assistenza'.
In questi giorni da piu' parti nel Polo c'è stato chi ha denunciato un mancato intervento restrittivo nella spesa per la sanità. Anche su questo c'è un quesito referendario specifico.
Affinchè diminuisca la spesa si deve riformare in toto il sistema sanitario nazionale, che fino a oggi ha prodotto solo ingiustizie. Ebbene c'è la possibilità di ridare ai cittadini la possibilità di scegliere senza intaccare le dovute garanzie a chi non è indigente. Su questo il Polo ha giocato una buona parte della propria credibilità durante le ultime elezioni facendo passare la vulgata ulivista che lo dipingeva come un'alleanza per lo smantellamento dello stato sociale. Di quesiti di cui scrivere ce ne sarebbero ancora molti, rimandiamo ad un altro momento, magari trattandoli piu' approfonditamente uno per uno. Una cosa è certa se il Polo non sfrutta questa occasione offerta dai Club Pannella, arrivati oramai alla liquidazione, avrà gettato ancora una volta alle ortiche la possibilità di esprimere fino in fondo quell'anima riformatrice a cui lo stesso Berlusconi piu' volte, anche recentemente, ha fatto riferimento, senza mai chiarire, però, con quali strumenti dovrebbe tradursi finalmente in azione polit
ica