Roma, 31 ottobre 1996
Dichiarazione di Marco Pannella
"Dopo lo stop alla Golden Share all'italiana del Commissario Monti, anche il presidente della Consob Berlanda (come Umberto Agnelli, Fossa, Amato, Tatò, Guido Rossi...) muove le sue critiche contro questo meccanismo machiavellico che nega nei fatti l'uscita dello Stato e dei partiti dalla gestione diretta dell'economia. Un freno alla modernizzazione, all'ampliamento del mercato e della concorrenza in settori chiave. Nessuno può aspettarsi che dalle alchimie stataliste ed antiliberiste di sinistra, centro e destra, uscirà su questo qualche novità positiva da questo Parlamento, da questo governo paralizzato dai veti di Rifondazione e dei Sindacati che anzi operano in una direzione ancora più dirigista e vincolista. Non c'è privatizzazione possibile che lasci nelle mani dei boiardi di sempre il controllo delle attività industriali e finanziarie. L'unica concreta possibilità che la Golden Share venga spazzata via e le aziende privatizzate affidate senza reticenza alle cure del mercato e della concorrenza è rapp
resentata dai referendum che come Movimento dei Club abbiamo promosso e sul quale tra pochi giorni inviteremo al confronto le forze politiche ed economiche del paese. Si tratta solo di un tassello di una politica liberale, liberista e libertaria della quale l'Italia ha assoluto bisogno e che, e sempre con ritardo, sposa le nostre battaglie".