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Agora' Agora - 26 novembre 1996
PANNELLA: "MI CANDIDO A SINDACO DI ROMA".
Roma, 26 Novembre 1996

"Intendo candidarmi a Sindaco di Roma nelle prossime elezioni amministrative, augurandomi di poter aggregare attorno alla storia, agli obiettivi ed ai valori della Roma liberale, laica, libertaria, cattolico-liberale e anticlericale, referendaria e popolare, antiproibizionista, antipartitocratica e antiburocratica, la maggioranza dei suoi cittadini.

Occorreranno un progetto ed un programma coerenti, volti anche a promuovere un nuovo blocco sociale riformatore, a simiglianza di quello che consentì l'unica grande amministrazione romana di questo secolo, quella di Ernesto Nathan.

Questo annuncio, quindi, è innanzitutto l'annuncio di una disponibilità, un atto di candidatura alla candidatura, che dovrà confrontarsi con la qualità e l'entità degli apporti e delle speranze che potrà mobilitare.

Nella situazione politica nazionale, la lotta di natura e storia partigiane per il diritto e la libertà, per la conquista di uno Stato di diritto e della democrazia presumibilmente continuerà ad impegnare molti militanti di ispirazione e storia radicale nonviolenta, almeno fino allo scadere della presente legislatura nel 2001.

Ritengo quindi di potermi impegnare,in modo prioritario, almeno di qui ad allora, per assicurare alla città l'opera di un Sindaco che sia anche all'altezza della straordinaria valenza internazionale e nazionale, culturale e civile, religiosa e non confessionale, dei prossimi anni, di qui al Giubileo del 2000 e oltre. Di questa statura si è rivelato, certamente, il Sindaco Rutelli e molto volentieri torno a dargliene atto.

Ma si tratta di una condizione necessaria tanto quanto, di per sè, non sufficiente.

Aggiungo, infine, che se la legge elettorale comunale fosse stata riformata con il referendum volto ad assicurare l'elezione del Sindaco con sistema uninominale secco ad un turno (mentre invece ha prevalso l'opzione conservatrice che ha impegnato molto anche Rutelli) la logica bipartitica non mi avrebbe probabilmente consentito o richiesto di candidarmi e di impegnarmi con fiducia e determinazione in questa impresa.

Avremo, ora, certamente, una elezione difficile, con molti candidati, molti programmi e molti interessi, palesi ed occulti, ad affrontarsi.

Coloro che dovessero ritenere che la mia candidatura possa essere auspicata, sostenuta, portata al successo, lo facciamo sapere, sin da ora. Sarebbe una battaglia difficilissima, drammatica e anche molto bella. Non tale, infatti, da potervisi impegnare a cuor leggero e con facilità, e all'ultimo momento utile".

 
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