"Il Movimento dei Club Pannella-Riformatori dà atto alla Confindustria (e perfino al Presidente della Fiat) - così come alla Confcommercio - di aver rotto in questi giorni e in queste ore la tradizione di sostanziale connivenza fra tutti i poteri, formali e sostanziali, per fare opera coraggiosa di verità e di rivendicazione della coincidenza fra i loro interessi di categoria e l'interesse generale del Paese.
Fra 25 giorni la Corte Costituzionale potrà autorizzare - secondo Costituzione e diritto - o ferire a morte - secondo tradizione e giurisprudenza di parte - la tenuta dei venti referendum, il che comporterebbe una vera e propria rivoluzione liberale per le istituzioni e il Governo di questo paese.
Se la Corte giudicherà di fronte ad un paese attento e informato, lo farà, probabilmente, in modo nuovo e corretto.
Se avrà di fronte un paese distratto, ignaro, reso ignorante lo farà secondo gli interessi e le tradizioni di una repubblica delle banane, delle tangenti, e delle mafie.
basterebbe una grande campagna di informazione e di conoscenza, su stampa e televisioni, perché si voltasse pagina e non si compisse la 'tragedia italiana' prevista da Cesare Romiti.
Allora?"
Roma, 13 dicembre 1996