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Agora' Agora - 14 dicembre 1996
CLUB PANNELLA E CORA, SULLE POLEMICHE SUSCITATE DALLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO CHE VIETA IL SERVIZIO CIVILE A CHI USA "DROGHE" O FREQUENTA "DROGATI":
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Dichiarazione di Paolo Vigevano, Segretario-Tesoriere del Movimento dei Club Pannella Riformatori e Carmelo Palma della Direzione del CORA-Coordinamento Radicale Antiproibizionista:

Roma, 14 dicembre 1996

"Alla base della sentenza del Consiglio di Stato ci sono due leggi: quella che regola in senso restrittivo l'obiezione di coscienza, affidando al Ministero della Difesa la valutazione del "valore morale" dell'obiettore, e quella sulla droga, che è, come tutti sappiamo (anche coloro che l'hanno votata), un combinato di violenza ed ipocrisia.

Hanno probabilmente ragione coloro che denunciano la "gravità" della sentenza del Consiglio di Stato, che certo non è giusta, ma è quantomeno "giustificabile" giuridicamente. E addirittura ineccepibile sarebbe, se disconoscesse il diritto all'obiezione di coscienza di chi abbia subito condanne penali (come la legge sulla droga in Italia impone) per avere passato, del tutto gratuitamente, una canna o del fumo agli amici.

Sarebbe dunque meglio che tutti si mobilitino perchè nella prossima primavera giungano al voto degli italiani i 2 referendum sulla legalizzazione delle droghe leggere, e sul pieno riconoscimento dell'obiezione di coscienza promossi dal Movimento dei Club Pannella, e passati, nella giornata di ieri, al vaglio della Corte di Cassazione.

E'urgente che tutti capiscano che non è più nè opportuno, nè conveniente affidare alla "comprensione" dei giudici quanto è doveroso chiedere alla responsabilità della politica e dunque, oggi, ai referendum.

Ora, è necessario sperare (facendo in modo che di concreta speranza si tratti) che la Corte Costituzionale riconosca, anche su questi temi, i diritti dei cittadini a decidere".

 
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