Bruxelles 17 dicembre 1996

DELL'ALBA SU DINI: ANCHE I TALABANI IN FONDO SONO DEI BRAVI RAGAZZI.

Dopo la trionfale accoglienza riservata a Fidel Castro - e quella non meno calorosa attribuita a Li Peng, e la cauzione inopinata fornita al traballante Milosevic, ecco che il nostro ineffabile Ministro degli Esteri, che pure avrebbe questioni un tantino più importanti di cui occuparsi, trova che sia giunto il momento "di normalizzare i rapporti con la Libia".

Lamberto Dini, come riporta il Corriere di oggi, valuta che il regime di Gheddafi "ha adottato un'atteggiamento più costruttivo nei confronti del processo di pace mediorientale", forse adattando alle nuove tecnologie - magari di fabbricazione italiana le sue note scuole di specializzazione in terrorismo internazionale.

Sommessamente, non disponendo della vena e fantasia del nostro Ministro, mi permetto di suggerirgli altresí, soprattutto per rendere più credibile la nostra attuale "battaglia" per ottenere un seggio semipermanente al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, di recarsi in Afganistan per confermare alle donne di quel paese la fondatezza delle posizioni dei talabani, di invitare in visita ufficiale in Italia Kim il Song per confermarlo definitivamente alla guida della Corea del Nord, nonché di trasmettere al valoroso Uday Hussein, figlio di tanto padre, l'affettuosa simpatia del popolo italiano e gli auguri di pronto ristabilimento dopo il recente attentato di cui è stato vittima.