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Segreteria Rinascimento - 7 gennaio 1997
IL CORRIERE DELLA SERA del 7/1/97
Pagina a pagamento a cura del Comitato promotore referendum

PG. 4

Signori Giudici della Corte Costituzionale

vi auguriamo di giudicare secondo scienza e coscienza, secondo diritto e Costituzione, con rigore estremo, con ritrovata fedeltà alla lettera che non può più oltre esser negata in nome del suo "spirito".

Vi auguriamo di dar corpo e forza alla Legge; piuttosto che difendere e salvare l'Ordine (il disordine, come ben avrete appreso) costituito. E' un dilemma tragico, nella storia di grandi religioni; anche in quella del diritto e della libertà.

Accompagnati da oltre dodici milioni di firme di elettori italiani e nel passato, complessivamente, da altri quindici milioni siamo tornati a bussare alla vostra porta, ogni volta ricominciando da capo secondo le regole sempre diverse che ci dettavate, e che hanno letteralmente stravolto l'istituto referendario, e creato per tutti una pressoché assoluta incertezza del diritto.

Il Presidente galantuomo Giovanni Conso ha avuto la bontà in queste ore di ricordare l'immenso sforzo, l'impegno senza pari, l'esempio di dedizione democratica e civile, la prova di fiducia sempre confermata nella forza della legge e della Costituzione dai militanti del movimento referendario radicale; il Presidente Caianiello la fondatezza e la ragionevolezza di tante nostre richieste; il Presidente Baldassarre la acquisita possibilità che qualsiasi referendum possa esser respinto, impedito. Possibilità che potrebbe chiamarsi anticostituzione.

Voi sapete che quasi tutti i nostri referendum, a cominciare da quelli che "la politica", il potere temono di più, sarebbero plebiscitati già lo sono nella coscienza degli italiani e che questo evento può essere ancora una volta impedito solamente da voi: responsabilità immensa di quattordici persone quali siete, anzi bastano otto fra voi. Per 18 volte potreste vietare il voto, annullare la possibilità di scelta di 48 milioni di elettori, sopprimere la volontà popolare, democratica, costituzionale perché continui a trascinarsi quella oligarchica, fuorilegge e fuori speranza della partitocrazia.

Conosciamo la vostra giurisprudenza (o meglio le vostre giurisprudenze). Siamo, anche per questo, per alcuni referendum, davanti alla vostra porta per la terza volta. Consideratelo. La serietà, la forza anche morale, l'umiltà e l'amor patrio di cui testimoniano milioni di cittadini non ci sembra merce frequente, n, da disprezzare.

La Corte, a lungo, ha "supplito" alla politica: alla politica, quindi, del regime. Vi viene, invece, oggi offerta una occasione irripetibile. Coglietela.

Non ascoltate i faziosi, i cinici, gli indifferenti, i potenti ed i prepotenti fra di voi, ed al di fuori di voi. Le vostre scelte possano annunciare agli italiani che un tempo infausto è passato; che giunge ora con voi il tempo del primato della Legge, dei diritti e dei doveri, dell'onestà delle istituzioni.

Radicali riforme istituzionali, economiche, sociali, democratiche, liberali e liberiste, potrebbero così finalmente affermarsi. Quasi d'un baleno ne trarrebbero pungolo e giovamento persino "Bicamerale" e/o "costituente".

Insomma, la vecchia constatazione di Benedetto Croce su un'Italia, unico paese al mondo ad avere conosciuto solo Controriforme e nemmeno una Riforma, potrebbe essere, finalmente, prima del 2000, superata. La Seconda Repubblica potrebbe davvero nascere.

Ma queste ultime considerazioni signori Giudici non possono, non debbono interessarvi. Sono, infatti, politiche.

Grazie dell'ascolto, auguri!

Associazione Comitato

Promotore Referendum

e Movimento dei Club PannellaRiformatori

 
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