Roma, 8 gennaio 1997
Dichiarazione dell'Avv. Andrea Falcetta, del Comitato Promotore dei Referendum sulla Giustizia:
"La imminente riforma del reato di abuso d'ufficio, che di fatto interesserà il futuro operato di migliaia di amministratori locali targati 'Ulivo', segue di pochi giorni la reintroduzione del finanziamento pubblico ai partiti e la proposta Flick per chiudere Tangentopoli: con ciò si compie l'ultimo atto di quel teatrino attraverso cui gli apparati della vecchia partitocrazia e le Procure della Repubblica si accingono a regolare tutti i conti del passato e a transigere, con anticipo, eventuali futuri conflitti.
Con il patteggiamento allargato, infatti, le Procure potranno evitare l'accesso al dibattimento e scongiurare così qualsiasi tipo di valutazione, da parte della Magistratura Giudicante, circa il merito e il metodo delle inchieste, e soprattutto circa quel sospetto, assai diffuso nella pubblica opinione, di avere esercitato l'azione penale con una discrezionalità che avrebbe una propria logica giudiziaria soltanto ove il nostro ordinamento prevedesse un controllo dell'elettorato sull'operato dei P.M.
Inoltre, con la riforma del reato di abuso d'ufficio, sarà preclusa ai P.M. non allineati con le attuali posizioni della categoria, ogni possibilità di adoperare, nelle future inchieste, quegli stessi margini di discrezionalità per causa dei quali, fino ad oggi, centinaia di amministratori non 'ulivisti' hanno dovuto subire il carcere preventivo e la gogna televisiva.
Che l'opinione pubblica vigili attentamente su questa innaturale e pericolosa ricomposizione di interessi, che avviene sotto lo sguardo compiaciuto del Presidente Scalfaro: con i Referendum Pannella decimati, e con la pace ormai stipulata tra i poteri forti, si sarà definitivamente persa la speranza di una vera riforma liberale delle istituzioni, della Giustizia e dell'economia, e la restaurazione ed il riconsolidamento del vecchio ceto burocratico e parassitario saranno finalmente compiuti".