Roma, 10 gennaio 1997 "E' evidente che il regime partitocratico, nemico e traditore della Costituzione, del diritto, della libertà dei cittadini ha paura e reagisce stringendosi in modo da rendere evidenti quelle catene di omertà e di complicità che ne caratterizzano il potere.
Ebbi a dichiarare nel momento stesso in cui appresi la provocatoria e arrogante controfirma e promulgazione della legge ladra compiuta con metodi da rapina da parte del presidente Scalfaro che questa sua decisione era volta e, speravo, non atta, ad impedire alla Corte l'esercizio di un libero giudizio su un nostro ricorso, che la stragrande maggioranza dei giuristi riteneva fondato. Con ritmi da plotone d'esecuzione la Corte avrà trovato qualche poco nobile arzigogolo per cavarsi d'impaccio e trovare il modo di impedire condanne e galere ai loro compagni di nomenklatura.
Percorreremo tutte le vie legali, probabili o improbabili, fin quando non troveremo un 'giudice a Berlino'. Ma sia ben chiaro agli Italiani, ai Parlamentari, alle persone libere e responsabili che senza una immediata, forte coerenza nell'azione organizzata, non S detto che il servizio pubblico riformatore e di storia radicale possa in eterno continuare a funzionare dinanzi ad un Paese che puntualmente sceglie le altre vie.
Nella Conferenza Stampa di oggi a Viareggio preciserò ulteriormente alcune delle iniziative che prenderemo".