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Segreteria Rinascimento - 16 gennaio 1997
Da "Il Sole 24 Ore" del 16 gennaio 1997 - pag. 4

LA BONINO "SUPERCOMMISARIO" PER LA TUTELA DELLA SALUTE NELLA UE

Di Adriana Cerretelli

STRASBURGO Quindici morti nel '96, tutti in Gran Bretagna tranne uno in Francia. Età media, 27 anni e mezzo. Tenuto conto che l'incubazione del morbo di CreutzfeldtJakob viaggia sui 15 anni e che il decorso della malattia si conclude in 722 mesi, molti ritengono che gli harnburger, uno degli alimenti più popolari tra i teenager ma spesso prodotti con carni di scarto e frattaglie, possano essere uno dei grandi veicoli del contagio, dice Giacomo Santini il deputato di Forza Europa che e vicepresidente della commissione d'inchiesta europarlamentare sulla "mucca pazza". Stando alle testimonianze rese davanti alla commissione, che terminerà ai primi di febbraio suoi sette mesi di indagini, i dubbi sulle responsabilità della mucca pazza nell'aumento dei casi di malattia nell'uomo si assottigliano del resto ogni giomo di più. "Nella forma del Creutzfeldt vecchi tipo (quello che colpiva solo gli ultrasesantenni e aveva uno sviluppo molto più lento, n.d.r.) la trasmissibilità dell'encefalopatia spongiforme bovina (B

se) all'uomo è esclusa, mentre ci sono prove sempre più evidenti che essa sia più che probabile per la nuova variante della malattia" Quella che ha fatto i 15 morti del '96. A affermarlo davanti agli europarlamentari Maurizio Pocchiari dell'Università di Roma. Sulla stessa lunghezza d'onda gli scienziati inglesi, alcuni decisamente catastrofisti, sfilati davanti alla commissione d'inchiesta. Affermazioni pesanti. Non meno del numero dei morti finora accertati. Tra il 90 e il 95 sono stati 266 in Gran Bretagna , fronte di oltre 300 casi di malattia, vecchio tipo. Nello stesso periodo in ciascuno dei 14 Paesi Ue si è registrata una media di 2530 casi all'anno,_80 in tutto per l'Italia. Con queste premesse non potevano che essere pesanti anche le conclusioni del rapporto della commissione: 27 pagine per additare responsabilità precise: del Governo britannico della Commissione europea e del Consiglio dei ministri. Responsabilità tanto evidenti da indurre i 19 membri della commissione a discutere apertanente dell

'opportunità di proporre il voto di una mozione di censura contro la Comnissione europea. La tentazione è forte ma la possibilità che il progetto: possa concretizzarsi appare molto remota. Quasi nulla. Perché il Parlamento europeo è da sempre troppo soffocato dal controllo dei partiti nazionali, troppo "collaborazionista" e sensibile alle ragioni di Stato e di Governo per schierarsi dalla parte dei cittadini, di una preoccupazione generale come la tutela della salute. La mozione di censura non ci sarà. In ogni caso ieri Jacques Santer, il presidente della Commissione europea, ha messo le mani avanti: ha respinto "le accuse di disinformazione e negligenza circa gli aspetti sanitari" della crisi annunciando al tempo stesso la volontà di riforma di alcuni meccanismi decisionali. Come? Nel senso della separazione tra i Comitati scientifici e le direzioni della Commissione incaricate di trasformare i loro pareri in progetti di direttive, per esempio sulla sicurezza dei prodotti, e della separazione tra chi fa le

legge e chi ne controlla l'effettiva attuazione negli Stati membri. Emma Bonino il commissario europeo che tra le altre leggi si ritrova anche la responsabilità della politica dei consumatori: dovrebbe diventare così il supercommissario incaricato di vegliare sulla effettiva salvaguardia della salute dei cittadini. A lei potrebbe far capo anche un'Agenzia europea indipendente, con missioni analoghe a quelle dell'americana Fod and Drug Administration. Il programma riformista di Santer riguarda il futuro. Sulle responsabilità del rencente passato pendono tuttora troppi interrogativi. Perché, per esempio, Bruxelles ignoro la lista compilata dagli Usa all'87 per bandire l'importo di carni da Gran Bretagna, Svizzera, Irlanda, Portogallo e certe regioni tedesche, causa la Bse? Perché, ogni volta che fu sollevato, il problema fu regolarmente minimizzato? Perché nessuno controllò l'effettiva applicazione da parte della Gran Bretagna dei divieti di somministrare e esportare farine contaminate? Perché la stessa commi

ssione d'inchiesta ha votato contro (7 a 6) la richiesta di alcuni suoi membri di sentire la testimonianza di Jacques Delors, presindente della Commissione europea nel periodo "incriminato"?

Cerretelli

 
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