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Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 18 gennaio 1997
Da "L'Opinione" del 18 gennaio 1997

LO STESSO SCONTRO DI VENT'ANNI FA

Di Marco Pannella

D'Alema ormai è il leader non solamente della Bicamerale, ma del "nuovo" sistema partitico. Accanto, e a fronte, non ha politicamente che Prodi. Ha anche il suo Partito che sta per aggiornare e razionalizzare, l'unico, poiché Forza Italia e tutto intero il Polo, i tardodemocristiani di destra e di sinistra, non fanno certo una, "nuova" o vecchia "balena bianca", una Dc. Non c'è che un uomo, Scalfaro, ma non un Partito, con cui debba fare i conti, e certamente li fa. Il problema di D'Alema è quello del blocco politicosociale di riferimento, dominante in Italia da almeno ottanta anni, che oggi non ha più il collante necessario (statalismo, partito della spesa pubblica, alleanza oggettiva fra grandi famiglie del potere industriale e finanziario e potere operaio) e non ha la forza di autoriformarsi. Già negli anni settanta, in realtà, su leggi Reale e di eccezione, finanziamento pubblico, diritti civili e referendum, non fu certo la marmellata "borghese" a confrontarsi con il fronte del movimento dei diritti c

ivili, referendario e radicale, ma il Pci che guidò il resto della partitocrazia sia in Parlamento sia nel Paese. Le conquiste civili, e le sconfitte, furono il risultato dello scontro Partito Comunista Partito Radicale. Già allora la Corte Costituzionale determinò capovolgimenti del rapporto di forze con i suoi interventi di regime e di sistema, contro la Costituzione scritta e quella "materiale" (nel senso di Costantino Mortati), in nome di una Costituzione "vivente", cioè "morente". E le lotte perse lo furono anche grazie al monopolio partitocratico della RaiTv e della maggior parte dell'informazione. I termini dello scontro sembrano ineluttabilmente ripetersi. O di qua, con rivoluzione referendaria e liberale, liberista, libertaria e alternativa "anglosassone"; o "di là", come allora, marmellata pseudoborghese, burocratica, corrotta, senz'anima, arruolata sotto le insegne di Massimo D'Alema, o meglio del mito della "realpolitik". Che, in italiano, si traduce con il trittico: "tradimento, famiglia, fame

licità".

 
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