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Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 26 gennaio 1997
Da "Il Giornale" del 26 gennaio 1997

E PANNELLA URLA: "I GIUDICI DIFENDONO L'ORDINE STABILITO"

Di M. Ven.

ROMA - "Alle armi, ciascuno con le sue". Alle armi, per difendere i referendum dalla bocciatura. Ma quali armi? L'arsenale del nonviolento Marco Pannella è lo stesso da decenni. La "chiamata" alla guerra, ieri al Consiglio generale del Movimento dei Club Pannella, è risuonata nel salone delle conferenze dell'Hotel Ergife come uno squillo di tromba per tutti i militanti. Se la Consulta boccerà uno solo dei "suoi" 18 referendum, la reazione del leader radicale sarà durissima: "Impiegheremo tutte le energie nonviolente, legali e illegali, giuridiche e no, contro gli usurpatori fuorilegge del diritto al voto politico, contro i sequestratori di diritto costituzionale, e contro i responsabili di alto tradimento. Sette persone (la maggioranza della Corte nella sua composizione di fatto, visto che uno dei giudici è malato e la quindicesima poltrona è vacante, ndr) non possono sequestrare il voto di quarantotto milioni di italiani". Le iniziative alle quali Pannella minaccia di ricorrere sono le più varie. Si va dall

e denunce, "penali e civili", alla "sollevazione del conflitto di poteri tra i comitati promotori e la stessa Corte", fino alla "richiesta di giustizia sul piano internazionale". La Consulta, incalza il leader radicale, "negando il diritto al referendum difende l'ordine stabilito e non la legge". Che le scelte della Corte siano politiche e il gioco scoperto, lo avrebbe, secondo Pannella, "ammesso in modo molto chiaro anche l'ex presidente, Antonio Baldassarre, e non a caso le sue parole non hanno trovato spazio nei giornali. Non meno duro il capopopolo radicale sull'ipotesi d'Assemblea costituente, che sarebbe solo la garanzia del rilancio partitocratico anche attraverso il ricorso, di nuovo, al sistema di voto proporzionale". Contro Francesco Cossiga e Mario Segni, "noi saremo gli antiCobac". Pannella nutre una fiducia esclusiva nei referendum, "che hanno la stessa legittimità politica del voto legislativo". E la prese di posizione di tanti costituzionalisti ed ex presidenti della Consulta (Pannella cita un

"grande giurista" come Vincenzo Caianiello, già ministro della giustizia, ndr) stanno a dimostrare che molte cose sono cambiate, il clima è diverso, e insomma lo schieramento riformatore è più forte di prima: "E' una situazione nuova, che non potrà consentire rassegnazione di fronte a decisioni della Corte che la configurino come grande cupola partitocratica". La battaglia continuerà

Anche dopo la (probabile) sconfitta.

 
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