"OGNI CITTADINO POTRA RICORRERE ALLA CONSULTA"
Rebuffa: pronte le proposte di FI per la Bicamerale, puntiamo anche al premier eletto direttamente
di Marco Berti
ROMA Siamo al rush finale. I termini per la presentazione delle proposte di riforma della seconda parte della Costituzione, su cui la Bicamerale dovrà lavorare scadranno domani sera. Forza Italia ha già pronti i suoi testi si tratta solo di limarli. Tre gruppi di studio, coordinati da Giorgio Rebuffa e Peppino Calderisi, hanno lavorato su altrettanti temi: forma di governo, forma di Stato e garanzie. Sono usate due proposte identiche sul federalismo e sulle garanzie costituzionali, diversificate sulla forma di governo. Una parla di semipresidenzialismo alla francese e l'altra di premierato. Ma, al di là delle formule sulla elezione diretta del premier, la novità qualificante della proposta di Forza Italia che Rebuffa vuole sottolineare, sta nelle garanzie. In sostanza, spiega il responsabile delle istituzioni di Forza Italia, "si vogliono ampliare le competenze della Corte costituzionale, consentendo a chiunque, anche ai privati, di ricorrervi per qualunque lesione di quei principi fondamentali dei cittadin
i elencati nella prima parte della Costituzione". Quella parte che non sarà (almeno per ora) oggetto di revisione. Non finisce qui. "Per garantire maggiormente l'opposizione spiega ancora Rebuffa possono ricorrere alla Corte sulle leggi anche i parlamentari, almeno un quinto". Oggi, il ricorso alla Consulta è limitato alle controversie sulla legittimità costituzionale delle leggi ai conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e delle Regioni e alle accuse promosse contro il capo dello Stato. "Il nostro commenta Calderisi è un disegno armonico, fatto di pesi ma anche di contrappesi, ispirato al principio di responsabilità. Ogni potere ha le sue responsabilità e ne risponde. Il conflitto, insomma, è regolato. Si prevedono forti poteri di controllo, non solo in sede parlamentare come il riconoscimento della figura del capo dell'opposizione, ma anche nella periferia. Ripeto, lo spirito di questo progetto sono l'armonia, l'equilibrio, le garanzie. Si vuole attuare anche un processo di privatizzazion
e, cioè di trasferimento del peso dell'economia dallo Stato al mercato, un trasferimento di funzioni e competenze dalla Stato centrale alle autonomie, anche locali. Il potere centrale, così ridimensionato, viene riequilibrato fra Parlamento e governo". E, a proposito di governo, le proposte di Forza Italia sono due. Questo, per lasciare aperta la porta al dialogo la maggioranza. Semipresidenzialismo alla francese con elezione diretta del capo dello Stato che disporrà di ampi poteri. Nominerà il primo ministro e gli altri membri del governo, e presiederà le sedute del Consiglio dei ministri. A differenza di quanto prevede la Costituzione francese, non disporrà secondo la proposta di Forza Italia, dei poteri plebiscitari (possibilità di sottoporre a referendum leggi, ratifiche di trattati e così via) e di quelli eccezionali, vale a dire l'assunzione di poteri straordinari in caso di emergenza. L'altra proposta riguarda il premier che, collegato con maggioranza per garantire la stabilità, sarà eletto direttamen
te, "non indicato", precisa Rebuffa. Avrà la possibilità di mandare tutti a casa sciogliendo le Camere e potrà essere sfiduciato. In caso di morte, di impedimento, o di dimissioni, sarà sostituito dal suo vice. Sarà comunque una sola Camera a sfiduciarlo perché l'altra, il Senato (e questo vale per tutte e due le formule di governo), avrà un ruolo diverso rispetto all'attuale. Intanto vedrà il numero dei suoi membri ridimensionato da 315 a 100 e poi si occuperà di autonomie. Il Senato non sarà elettivo ma, spiega Calderisi, "di derivazione di secondo grado da parte delle regioni". Infine il federalismo. Forza Italia si propone di ribaltare l'articolo 177 della Costituzione che illustra le competenze delle Regioni, prevedendo invece le competenze che rimarranno allo Stato. Tra queste, quelle sui diritti politici e sul sistema elettorale delle Camere, sulle libertà garantite dalla prima parte Costituzione, sulla Difesa, Forze armate, Affari esteri, ordinamento giudiziario, sicurezza dello Stato, grandi calami
tà naturali e moneta.