COMITATO PROMOTORE REFERENDUM, SULLE SENTENZE DELLA CORTE COSTITUZIONALE:DICHIARAZIONE DEL SENATORE PIERO MILIO, PER IL COMITATO PROMOTORE DEI REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA.
Roma, 30 gennaio 1997.
<Dunque prendiamo atto che il partito dei giudici (oggi anche, e soprattutto, costituzionali) è opposto a quello di chi vuole giustizia: una giustizia giusta, responsabile, efficiente.Sono oltremodo pericolosi, i cittadini e gli elettori, in un paese in cui ogni singolo sostituto procuratore è diventato titolare (oltreché dell'azione penale) della responsabilità della politica criminale ed un organo di amministrazione interna dell'ordine giudiziario come il CSM, rivendica, contro il Parlamento ed il Governo (e contro la Costituzione), la titolarità della politica della giustizia.
La casta giudiziaria italiana, quella "sostanzialista", emergenziale, illiberale che abbiamo conosciuto ed impariamo a conoscere , per la gran parte sordidamente collusa con i "potenti" e esemplarmente violenta con "i perdenti", aveva, come già avvenne nel 1987, denunciato il pericolo di una delegittimazione dell'ordine giudiziario per via referendaria. E non hanno mancato di farsi sentire, "allarmati", quei partiti che del partito dei giudici sono protettori, parassiti o servi impauriti. Alcuni, troppi 'giudici' non amano essere giudicati.
Sappiamo che le richieste elementari contenute nei quesiti sarebbero state plebiscitate, e che, per questo, sono state vietate.
Speriamo che oggi la paura del potere sia pari al coraggio dei cittadini, che vorranno, con noi, organizzarsi. Noi ne abbiamo la necessità, loro ne hanno, più che mai, e più di noi, il dovere>>.