Dichiarazione di Carmelo Palma, della segreteria del Movimento dei Club PannellaRiformatori: Roma, 11 febbraio 1997.
<Ad oggi la legge Rebuffa è un mostro che andrebbe, per ragioni di chiarezza e decenza, così riscritta: "la partitocrazia autorizza i referendum elettorali, qualora non decida di proibirli". Questa è certezza del diritto? Garanzia dei diritti degli elettori e dei cittadini? Ripristino della legalità costituzionale?Per quale ragione seria di politica istituzionale o costituzionale il Parlamento dovrebbe proibire ai cittadini di fare coincidere una campagna referendaria con i lavori della Bicamerale?
Sempre più i fatti dimostrano che, fin dall'inizio, sulla Rebuffa non ci eravamo sbagliati: una legge che voglia "aggirare" lo scoglio della giurisprudenza anticostituzionale della Consulta, non può che ripeterne gli orrori, e superarli: in peggio.
Un commento a parte meritano le parole di Mussi: è evidente che lui (e i "suoi") votano la Rebuffa a proprio uso e consumo: se la Bicamerale fallisce, ha detto, faremo i referendum: non gli viene in mente che qualcuno potrebbe volere i referendum a Bicamerale aperta, per infrangere quel tabù della legge elettorale che la Bicamerale ha il compito di "non affrontare"? Non gli viene in mente che "proibire i referendum" sia un'usurpazione?>>