Non esistono ragioni per "isolare" le elezioni amministrative, che, da un punto di vista giuridico ed istituzionale, non possono essere presentate, se non abusivamente e surrettiziamente, come scadenze politiche di carattere "nazionale", e che riguarderanno comunque meno di 1/5 degli elettori italiani. I referendum, che chiameranno 48 milioni di elettori ad esprimere un voto "legislativo" su 11 temi diversi, devono essere convocati in una data che consenta, ai promotori ed ai Comitati per il SI' e per il NO, la possibilit di informare il massimo numero di cittadini italiani.
Al Governo, ed al Presidente della Repubblica spetta, per legge, la responsabilit di garantire, non di ostacolare e boicottare la campagna elettorale sui referendum: dunque la data di convocazione non pu essere come hanno anticipato alcuni giornali quella del 15 giugno: a scuole chiuse, Italia gi parzialmente in vacanza, e con un 1/5 dell'elettorato chiamato per la terza volta al voto nel giro di 40 giorni.
Nella giornata di oggi invieremo una richiesta di incontro al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ed al Ministro degli Interni. Proponiamo loro di convocare il voto referendario in coincidenza con il primo turno del voto amministrativo: dunque, per il 27 aprile. Questa soluzione, oltre al resto, risolverebbe la gran parte dei problemi "tecnici" che deriverebbero per alcune citt italiane dalla separazione dei diversi turni elettorali.
Ci aspettiamo, nel giro di poche ore, una risposta: non vogliamo neppure pensare che il Governo possa, nelle prossime ore, senza neppure consultare i Promotori dei Referendum, porre il paese di fronte al "fatto compiuto".>>
10941, 20Feb97, 10:33, I, 159, A.Grippo, IT, Roma
Marafio', vuoi investirmi con l'Ape?
Vada per l'Ape Cross.
I segretari (femmine) del MCP pare preferiscano la piu' nobile versione furgonata.
Sai le risate.
10944, 20Feb97, 13:20, I, 1565, Segr.Movimento, IT, Roma
PANNELLA: CONGRESSO PDS, E MOVIMENTO DIRITTI CIVILI. DUE POLITICHE, DUE STILI, DUE ALTERNATIVE, COME DA 30 ANNI.
Roma, 20 febbraio 1997
Dichiarazione di Marco Pannella:
"Avevamo ricevuto come Presidenza e Segreteria Nazionale del Movimento dei Club PannellaRiformatori un cortese e burocratico invito ad assistere alla seduta di apertura del Congresso del Pds.
Segnale indubbiamente positivo di tradizionale garbo partitico italiano, del quale diamo atto e ringraziamo.
Ci detto da molti anni ed a ogni livello dal Pds a noi giungono solamente atteggiamenti di profonda intolleranza, di negazione della nostra esistenza, del nostro lavoro politico, della nostra appartenenza piena alla presente storia politica italiana. Tale riflesso concorre ad un atteggiamento pi- generale di totale eliminazione della presenza politica del Movimento dei Club PannellaRiformatori da tutti i contenitori politici, o con presenza di politici, almeno da dieci mesi, sia del servizio 'pubblico' sia di quello berlusconiano, in totale violazione di norme di legge e deontologiche, che documenteremo facendo in particolare riferimento all'opinione pubblica non solamente italiana ed ai suoi opinion leaders.
Per quanto ci riguarda, e per tornare al Congresso del Pds, Radio Radicale (che S anche organo del Movimento dei Club PannellaRiformatori) lo trasmetter per intero e in diretta, assicurandogli cos un ascolto di almeno un milione di persone.
Due politiche, due stili, due alternative, come da almeno trent'anni, per non dire ottanta".
10962, 20Feb97, 23:03, I, 4193, S.Scandura, IT, Catania
Vernaglione, Iezzi, Burlando & co.
Roberto,
leggendo le tue condiderazioni in risposta allo stimolo laico offerto dall'ottimo Vernaglione mi accorgo che tu confermi alcune delle perplessit di carattere comportamentale messe in luce dall'autore teste' indicato.
Cazzo Rob smettiamola di dire sempre (rischiando un po' di scimmiottare) dov'era tizio quando... Oppure che faceva il partito di caio quando stava al... Facendo di tutta una erba una canna! Certo, figuriamoci. Io a quello schieramento comunemente identificato con il marchio dell'Ulivo, ho molte cose (come tanti di voi) da sbattergli in faccia non solo in materia di pensiero antiliberale endemico alla maggior parte di quel rassemblement ma anche a partire dalle questioni sulla giustizia. Non credo che Vernaglione avesse voluto assumere una difesa "d'ufficio" del PDS e dintorni (spero di aver capito). Lui avanza tutta una serie di riflessioni sul piano comportamentale che sostituisce spesso l'intransigenza al "talebanesimo" dilagante quasi sempre in modo automatico e maniacalmente robotico con cui ci si scontra quando apre bocca qualcuno (le osservazioni di Vernaglione sul caso Radio Radicale peraltro le sposo integralmente). Credo che snocciolare sempre con severita' ed intransigenza, per carita' le questi
oni in modo laico non fa affatto male, anzi. Prima di dire automaticamente (quasi come quelle bambole che quando le capovolgi si mettono a piagnere) dove era Burlando quando le ferrovie nazionali e circumetnee venivano cogestite, hai verificato se l'attuale Ministro dei Trasporti ha avuto responsabilita' personali in quel settore (potrei sbagliarmi Rob, in caso contraio premurati di documentarmi)? Oppure le reponsabilita' che come e' noto in questo cazzo di paese
rimangono, anche se sulla carta, personali vanno in liquefazione quando uno dei vecchi residui partitocratici si iscrive al Partito Radicale, ai Club Pannella o agli esperantisti (che non sopporto)? Abbiamo mai avuto, per esempio, il coraggio di dire dove cazzo stava Claudio Martelli quando quest'ultimo in qualita' di Ministro di Grazia e Giustizia si rendeva autore di autentiche stragi di diritto? Quei provvedimentidecreto di emergenza sui pentiti (colloqui investigativi prima che arrivi il magistrato) ed altre porcherie fatte sotto il governo Andreotti in nome della lotta alla mafia appena dopo che hanno fatto saltare in aria a Palermo nel '92 i magistrati, chi li ha fatti? Pacciani? Mio nonno? Burlando e' un tipo che personalmente mi sta antipatico ai massimi livelli. Eppure alcune delle circostanze rese note e ricordate da Vernaglione, sul caso trasporti aerei e "slot" (ovvero gli spazi di tempo necessari per decollo, avvicinamento e atterraggio da fissare ufficialmente per ciascun aereoporto), vanno le
tte con interesse. Anziche' ripetere dove stava il suo partito o cosa facesse lui personalmente, perche non ci chiediamo chi e' stato quel genio che in governi precedenti in qualita' di responsabile del dicastero Trasporti o di sottosegretario ad hoc, ha delegato la gestione degli "slot" d'ufficio dal Ministero al monopolio paracorleonese dell'Alitalia? Chi cazzo ci rimborsera', soprattutto gli utenti meridionali ricattati dall'impraticabilita' delle linee ferroviarie, i soldi spesi in questi anni con le vecchie tariffe Alitalia ora decurtate del 75% grazie all'ingresso di alcune nuove e competitive compagnie aeree? Dei plurisegretari nazionali apologeti liberali del movimento, chi cazzo ha fatto uno stralcio di comunicato o un semplice peto informativo quando si apprese dal Corriere della Sera su questo affare sporco degli "slot" che Giuliano Amato, in veste di responsabile della "autority" per la concorrenza, ha penetrato l'Alitalia con una bella multa di svariati miliardi costringendo la compagnia aerea a
perdenti ricorsi in altri rami della giustizia amministrativa? Oppure saremo buoni, teneri e contenti solo quando qualche manager Alitalia ci finanziera' champagne e agriturismi di ogni tipo?
Scusate i troppi "cazzo" ma su certe cose mi incazzo...
Con affetto e stima professionale per Roberto Iezzi e con clausola strafalcioni on line
Sergio Scandura
Verba volant scripta "modem"
10976, 21Feb97, 15:10, I, 1267, Segr.Movimento, IT, Roma
CLUB PANNELLARIFORMATORI: COSTITUITA LA DIREZIONE
Roma, 21 febbraio 1997
In vista della prossima consultazione elettorale referendaria e delle altre iniziative deliberate dal Consiglio Generale si S costituita la direzione del Movimento dei Club PannellaRiformatori.
Ne fanno parte il Presidente Marco Pannella; il SegretarioTesoriere Paolo Vigevano; i Segretari nazionali Rita Bernardini, Marco Cappato, Benedetto Della Vedova, Mariano Giustino, Carmelo Palma, Danilo Quinto e Sergio Stanzani; i vicesegretari David Carretta, Giuseppe Micheletta, Mauro Paolinelli e Rino Spampanato.
Sono stati costituiti inoltre quattro comitati di sostegno ai referendum che si terranno tra il 15 aprile e il 15 giugno 1997:
1) Comitato di sostegno per il referendum "Obiezione di coscienza", coordinato dal segretario Carmelo Palma;
2) Comitato di sostegno per i referendum "Golden Share" e "Ordine dei giornalisti", coordinato dal segretario Benedetto Della Vedova;
3) Comitato di sostegno per il referendum "Caccia", coordinato dal segretario Rita Bernardini;
4) Comitato di sostegno per i referendum "Carriere dei magistrati" e "Incarichi extragiudiziari", coordinato dal presidente Marco Pannella.
10975, 21Feb97, 15:02, I, 1339, Segr.Movimento, IT, Roma
REFERENDUM: CLUB PANNELLA, SI VOTI IL 27 APRILE AGEVOLANDO GLI ELETTORI E RISPARMIANDO DENARO PUBBLICO
Roma, 21 febbraio 1997
Dichiarazione di Paolo Vigevano, SegretarioTesoriere del Movimento dei Club Pannella Riformatori:
"Il Governo ha deciso, intempestivamente, di fissare prima la data del voto amministrativo che coinvolger meno di 9 milioni di elettori che non quella del voto 'legislativo/referendario' che interesser tutti e 48 i milioni di elettori italiani.
A questo punto diventa obbligata la via di far coincidere la data delle due consultazioni. L'unica alternativa, infatti, sarebbe quella di convocare il voto referendario il 15 giugno, con le scuole chiuse, l'Italia in parte gi in vacanza e con 1/5 dell'elettorato chiamato alle urne per la terza volta in 40 giorni: nei fatti ci rappresenterebbe un ulteriore attacco all'istituto referendario.
La coincidenza tra voto referendario e voto amministrativo consentirebbe inoltre un significativo risparmio per le casse dello Stato.
Del resto, lo scorso novembre i cittadini dello Stato della California, come molti altri cittadini statunitensi, sono stati chiamati a pronunciarsi su venti quesiti referendari (compreso uno per l'utilizzo a scopo terapeutico della marijuana) e contemporaneamente sulla scelta del presidente degli Stati Uniti".
10977, 21Feb97, 17:42, I, 1038, R.Iezzi, IT, Monteroton
SCANDURA
Nel mio breve commento cercavo di esprimere l opposto di quello che mi attribuisci. Il dov era(no) era solo un inciso, che, per altro, ribadisco. Sar retorico, ma non diamo troppe cose per scontate. Ho cos pochi pregiudizi che addirittura stamane mi ha fatto pena Veltroni strapazzato da quel comunista di ritorno che, quando non si occupa di lirica, fa il segretario della CGIL. Un vero oscurantista. Ma non S colpa mia se quelli che hanno un certo dna si convertono a qualche posizione liberale per un paio d ore al massimo.
ISOLAMENTO
Amici, ho una terribile sensazione di isolamento. Vi prego di non rispondere che il paese S con noi :) Per un insieme di scelte, tutte singolarmente condivisibili, ci troviamo senza o quasi possibilit di interlocuzione politica ad un livello organizzato elevato. Non mi sembra nS piacevole, nS utile. Auspico che Innanzitutto l attenzione venga posta sui referendum attuali e che su questi si promuova un confronto con tutti i partiti. Un confronto, come direbbe il Vern, laico.
10980, 21Feb97, 19:11, I, 972, P.Gull, IT, Roma, 10942
Che palle ragazzi...
SR> Dichiarazione di Paolo Vigevano, SegretarioTesoriere
SR> del Movimento dei Club Pannella Riformatori: Roma, 20
SR> febbraio 1997.
In sostanza il nostro sostiene che
SR> dunque la data di
SR> convocazione non pu essere come hanno anticipato
SR> alcuni giornali quella del 15 giugno: a scuole chiuse,
SR> Italia gi parzialmente in vacanza, e con un 1/5
SR> dell'elettorato chiamato per la terza volta al voto nel
SR> giro di 40 giorni.
E' semplicemente farsesco, un gridare al lupo al lupo che non puo' che nuocere alla causa dei referendum stessi.
Si va dicendo che gli elettori sono maturi abbastanza per decidere cosa votare? E allora sono maturi abbastanza anche, come nelle lontane Americhe, per decidere se votare o meno.
Io per ogni tornata elettorale mi faccio 1600 km. ma li faccio volentieri. Gli altri facciano il cazzo che vogliono.
Ma voi per favore non strepitate ogni volta che si sbava il mascara. E' poco serio.
10989, 22Feb97, 12:09, I, 575, R.Bernardini, IT, Roma
Ha ragione Donvito: la Direzione, come da statuto, e' composta dal Presidente, dal Segretario Tesoriere e dai Segretari Nazionali. Il Comunicato e' errato laddove afferma che la direzione e' composta anche dai vicesegretari.
Vero e' che ogni Segretario Nazionale, per lo svolgimento della propria attivit , si avvarr della collaborazione di un "vice"
Palma di Rino Spampanato
Pannella di Giuseppe Micheletta (in via provvisoria per i referendum sui magistrati)
Della Vedova di David Carretta
Giustino di Mauro Paolinelli
P.S.
... anch'io sto cercando la/il mia/mio vice
10997, 22Feb97, 18:04, I, 1169, E.Colombo, IT, Viareggio, 10994
Re: LE NUOVE CARICHE
Sono per una volta d'accordo con Cappato, anche se fa un po'
specie anche a me questa proliferazione smisurata di
sottosegretari.
La domanda che ci dobbiamo porre S infatti che cosa si debba
fare nelle prossime settimane, o nei prossimi giorni; e inoltre,
se le urgenti decisioni che dobbiamo assumere, rispetto ai
referendum da (eventualmente) riproporre, possano prescindere
da una consultazione dei militanti.
Se infatti la strategia sar quella dello scontro frontale fine
a se stesso con la Corte costituzionale (ripresentando pari pari
i quesiti gi cassati), non S certo che tutti siano d'accordo.
Occorre trovare nuovi argomenti e nuove ragioni di mobilitazione,
non sui tre maestri, ma sui referendum elettorali.
La posta in gioco, per chi non l'avesse capito, sono i collegi
uninominali. E se seriamente qualcuno pensa che si possa
ottenere il sistema uninominale anglosassone passando per il
Taterellum a due turni, o spera di vincere lo "scontro frontale"
con la Consulta fornendole comodi alibi, tanto peggio. Ma,
almeno, che si sappia per tempo.
Segretari e sottosegretari, se ci siete, battete un colpo.
MMMR v4.70unr
10998, 22Feb97, 19:46, I, 212, A.Bandinelli, IT, Roma
Invece di discutere sulle "nuove cariche", pregherei di riflettere sul discorso di Dalema. E sul fatto che a destra, purtroppo, il leader S Berlusconi.
Tempi duri, amici, altro che le cazzate sui vicesegretari.
10987, 22Feb97, 10:18, I, 501, V.Donvito, IT, Firenze, 10976
Direzione del Mcp
Interessante. Se il Presidente pensa che gli serva, faccia pure quanto crede e chiami le persone come ritiene piu' opportuno.
Una cosa mi si spieghi, pero': che cos'e' la direzione? Cosa sono i vicesegretari? Perche' usare queste denominazioni che fanno parte di una prassi elettiva in un caso in cui c'e' solo una nomina?
Proprio non mi piace, ma state tranquilli, non me ne frega un cazzo, mi dispiace solo per chi li ha nominati e per chi e' stato nominato.
Chi rappresenta chi?
10999, 22Feb97, 20:40, I, 747, S.Scandura, IT, Catania
Perche? Ha parlato D'Alema? Quando? Dove? Chi Ciiiiiro Dove? Quando? Odio oddio oddio!...........
Berlusconi? Who's? Ma il leader della c.d. destra non e' una persona giuridica che ha sede tra Segrate e Cologno monzese?
Mah... Alle amminstrative neozelandesi votero' per il Cannabis Party!
Beh. Angiolo una cosa non esclude l'altra. La situazione nel paese di Piazza Venezia e' davvero drammatica. Forse si puo' discutere anche sulle non meglio definite vice figure vicarie facenti funzioni aggiunte in prova con nomina prorogata complementare e con poteri transitori facendone le veci anche durante il combinato disposto del semestre bianco di supplenza, no?
Azz. Altro che Beograd...
La storia un altro Federico non ce lo dara' piu'... Sob!
11001, 22Feb97, 21:09, I, 88, A.Bandinelli, IT, Roma
Al P.R., segretario naz. Giorgio La Malfa, e organo di sýûtampa "La Voce Repubblicana"!
11000, 22Feb97, 20:49, I, 2579, S.Covello, IT, Roma
A quale partito?
Contro Berlusconi.
Vorrei che qualcuno mi aiutasse a capire a quale partito appartengo!
Io stavo, quando ero all'universita', nella Federazione giovanile repubblicana. Un bel giorno, appena laureato, sono partito dalla Calabria e sono venuto a Roma. A partire dal 1988 ho lavorato alla Camera, prima in un centro studi, poi con un paio di deputati e infine in una commissione. Poi me ne sono andato e ho ricominciato ad insegnare storia e filosofia nei licei.
Ma, anche qui, mi sono reso conto di essere uno sfigato; con l'abilitazione ottenuta in un concorso a cattedra non si diventa professori, ma nemmeno precari. Ogni anno circa 500 colleghi mi superavano in graduatoria nella provincia di Roma, quindi ho dovuto cercarmi un altro lavoro. Ora sono stato assunto da una compagnia di assicurazione.
Nei miei quasi dieci anni di lavoro politico ho imparato che "tutti dicono una cosa e ne fanno un'altra". Non lo dico con ingenuita', ma con la solennita' letterale di chi ne e' perfettamente convinto.
Alla Camera io sono stato sempre fermo, per quasi dieci anni, nella stessa stanza. Io stavo fermo, mentre sulla mia porta gli operai cambiavano le targhette, dietro le mie spalle cambiava il ritratto di La Malfa con quello di Segni, poi di Dini, poi di Prodi, poi di nuovo di Dini ...
Ho visto gli amici piu' fraterni della Federazione giovanile repubblicana passare tra le file di Forza Italia, del Patto Segni, della Sinistra democratica, qualcuno anche nel Movimento dei club Pannella, nel Pds, in Rinnovamento italiano ...
I trentenni di quella FGR sono un po' dappertutto: non certamente "guastati dall'assillo di farsi una posizione", ma persi nei meandri di vicende politiche che hanno abbandonato il campo del comune sentire popolare, per avventurarsi in questioni di schieramento, vuote e sterili.
Ma un repubblicano, un mazziniano, uno che crede nelle enormi potenzialita' di un sistema economico capitalistico ben temperato, che consenta condizioni paritarie ci accesso da parte di tutti i cittadini alla produzione ed al mercato; uno cosi', di quale partito deve far parte?
Devo forse rassegnarmi ad amare piu' il mio partito che il mio Paese? O devo sacrificare la mia orgogliosa coerenza per chi si ostina a pensare che salvare un partito significa tenere ad ogni costo sulla scena il suo segretario politico?
Sono almeno 5 o 6 anni che non riesco piu' a ritrovare un'identita' politica. Copla del maggioritario? Colpa della politica come immagine? Colpa della politica degli affari?
Per cortesia, suggeritemi a quale partito debbo iscrivermi!
11014, 23Feb97, 14:39, I, 1981, Segr2.Movimento, IT, Roma
DROGHE LEGGERE: CLUB PANNELLA "BENVENUTO PDS, ANCHE SE IN RITADO DI 20 ANNI: NELLE PROSSIME SETTIMANE LO ASPETTIAMO ALLA PROVA DEI FATTI"
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Segretario Nazionale del Movimento dei Club PannellaRiformatori.
Roma, 23 Febbraio 1997
"In ritardo di vent'anni, pochi giorni dopo aver contribuito con il suo silenzio all'affossamento di un decisivo referendum per la legalizzazione delle droge leggere, a costo politico zero, e in modo rituale e perci del tutto inefficace, il Pds arriva sulle posizioni degli antiproibizionisti storici e militanti del Co.R.A.Comitato Radicale Antiproibizionista e dei Riformatori.
Si tratta solo di cercare buona coscienza a buon mercato, come dimostrano i proclami e gli sterili tentativi di iniziativa legislativa degli antiproibizionisti politically correct che hanno fornito in questi anni, di fatto, l'alibi al sostanziale immobilismo e alla condizione di abbandono in cui sono stati lasciati milioni e milioni di consumatori di cannabis trattati alla stregua di delinquenti.
In questi giorni sono iniziati i processi a carico di Marco Pannella e gli altri dirigenti Riformatori per azioni di disobbedienza civile atte a contestare il fondamento costituzionale oltre che la ragionevolezza delle legislazioni repressive e criminogene sulle droghe leggere e a tentare di fare esplodere la contraddizione di una normativa che S sempre pi- lontana dalla crescente consapevolezza dei cittadini.
Massimo D'Alema e i dirigenti del Pds avranno, comunque, da oggi, pi- occasioni sul fronte dell'iniziativa parlamentare e sul fronte della campagna civile di supporto all'iniziativa di disobbedienza civile di Marco Pannella che la loro non S una conversione di facciata, ma l'avvio di una importante stagione d'iniziativa politica antiproibizionista, con i suoi costi. Ci auguiariamo che sia cos : lo capiremo nelle prossime settimane, al pi- nei prossimi mesi".
11015, 23Feb97, 14:52, I, 1090, M.Nardinocchi, IT, Milano
Leggi elettorali e sottosegretari.
Pare proprio che il Tatarellum a doppio turno non ce lo leva nessuno.
Che facciamo, vogliamo restare a guardare? Ci vogliamo limitare a ri
presentare stancamente gli stessi quesiti che la Corte rigetter con
l'alibi di attenersi alla propria giurisprudenza?
In verit un'altra strada c'S. Emilio Colombo ed io abbiamo ideato
dei referendum elettorali aggiuntivi, che portano dritto dritto al
bipartitismo e che, ahi loro, aderiscono perfettamente alla giurisprudenza
consolidata della Consulta.
E' chiaro, quindi, che la Corte per respingerceli dovr scrivere una
sentenza suicida fornendoci ulteriori argomenti contro di lei.
Essa dovr scegliere se darci sul piatto d'argento la propria testa
o quella dei partiti di cui essa S emanazione.
Ebbene a Torre Argentina nessuno, ad eccezione di un paio di segretari
nazionali che non fanno certo primavera, si occupa della proposta.
C'S da capirli, bisognava nominare i sottovicesegretari. Ne attendiamo
con ansia il contributo politico, oltre che il bene noto contributo
militante.
MMMR v4.50reg
11016, 23Feb97, 14:55, I, 258, E.Colombo, IT, Viareggio, 11012
Presidenzialismo strisciante.
Sono certo che qualche valido sottosegretario, per deduzione o per aver letto "Le coup d'Etat permanent" di F.Mitterrand, avr gi ideato un referendum per l'abolizione dell'art. 278 c.p., quindi S inutile che ne parli io.
11010, 23Feb97, 12:59, I, 1448, Segr2.Movimento, IT, Roma
LEGGE ELETTORALE: CLUB PANNELLA NO AL DOPPIO TURNO
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Segretario Nazionale del Movimento dei Club PannellaRiformatori
Roma, 23 febbraio 1997
"Il segnale pi- vigoroso per il definitivo rilancio della partitocrazia S stato ieri dato dal Congresso del Pds con la proposta di riforma elettorale a doppio turno con recupero proporzionale. Chi nel Polo S soddisfatto per aver scampato il Tatarellum dimentica non solo che la proporzionale S stata bocciata sonoramente dagli elettori, ma anche che il programma del 21 aprile conteneva un preciso impegno per il sistema uninominale maggioritario a turno unico. Dopo averci lasciato soli nella difesa dei referendum istituzionali davanti al plotone d'esecuzione della Corte Costituzionale, il Polo, e Silvio Berlusconi in particolare, sembra pronto a trovare un'intesa anche su questo piano con il 'liberale' D'Alema portando a compimento la ulivizzazione del centrodestra con buona pace del Signor Tentenna Gianfranco Fini. Qui non c'S nulla di bipartisan, ma solo una grande confusione che di certo non serve a salvare il Paese contribuendo alla umiliazione delle speranze di cambiamento e di alternativa nutrite da
milioni di italiani. Quelli a cui ci rivolgiamo con i referendum ammessi e con quelli che cercheremo di promuovere in queste settimane prima che la tenaglia unanimista di regime si chiuda definitivamente".
11019, 23Feb97, 17:03, I, 143, A.Bandinelli, IT, Roma
I mezzi prefigurano i fini:: dunque, referendum, campagne, ecc. Mica certo la questioncella dei vicesottoquasiper segretari!
Dio santo...:(((
11039, 24Feb97, 19:49, I, 878, Cora.Italia, IT, Roma
DROGHE LEGGERE / CONGRESSO PDS = IL TEATRINO DELLE POLEMICHE NON CI INTERESSA, IL NOSTRO PROGETTO POLITICO E' CHIARISSIMO.
COMUNICATO DELLA SEGRETERIA DEL CORA.
Il nostro giudizio sull'ordine del giorno votato dal congresso del Pds lo abbiamo gi espresso ieri. Per quanto ci riguarda, non siamo interessati all'ennesimo teatrino delle polemiche.
Il nostro progetto politico S chiarissimo: legalizzazione delle droghe leggere, somministrazione dell'eroina ai tossicodipendenti sotto controllo medico.
Dopo che la Consulta ha impedito di aprire un grande confronto civile, sottraendo il referendum ai cittadini, la Conferenza sulla droga di Napoli sar l'occasione di valutare la reale politica sulle droghe di questo Governo.
Il bla bla fine a s, stesso lo lasciamo ai salotti televisivi che di certo non mancheranno e dai quali, per altro, saremo esclusi per l'ennesima volta.
11035, 24Feb97, 16:50, I, 1455, M.Nardinocchi, IT, Milano
Nuovi referendum elettorali
Il Comitato per la difesa dei referendum elettorali e del collegio
uninominale, da me creato insieme con E.Colombo, ha elaborato un
pacchetto referendario che, in aderenza alla consolidata giurisprudenza
costituzionale (che, tuttavia, come sappiamo, S ferma finch, fa comodo),
dovrebbe consentire la difesa del sistema elettorale fondato sui collegi
uninominali e il sabotaggio del Tatarellum (modello, quest'ultimo, per
la nuova legge elettorale inciucista per la Camera). In ogni caso, la
Consulta dovrebbe suicidare tutta la giurisprudenza "elaborata" volta
per volta per rigettare i referendum.
Il meccanismo S in s, abbastanza semplice, ma complesso da spiegare.
I quesiti referendari sono, per il momento, coperti da riserbo. Tutti i
segretari hanno ricevuto una copia della relazione; i sottosegretari se
la possono procurare agevolmente (in effetti, sono stati nominati dopo
l'invio del testo). Se in tempi ragionevoli la direzione (anche
allargata ai sottosegretari, poco importa) non assumer una decisione,
ci toccher andarli a depositare in Cassazione, a futura memoria.
A questo proposito, essendo necessario essere almeno in dieci, e non
potendo portare truppe cammellate da Milano, lanciamo un appello a
chiunque voglia unirsi a noi in questa (eventuale) testimonianza, forse
disperata, ma sicuramente non di rassegnazione. Per ora, siamo in tre,
con F.Fischer.
Buon lavoro a tutti.
MMMR v4.70unr
11040, 24Feb97, 20:07, I, 242, P.Gull, IT, Roma, 11034
Ri: referendum & contratto
MP> secondo me si deve cercare qualcosa
MP> sulle tasse
Un'idea ce l'avrei: abolizione del segreto bancario.
MMMR v4.50reg * "Unity, freedom, justice"
(Motto nazionale Sierra Leone)
11041, 24Feb97, 22:23, I, 887, M.Perduca, US, New York
re: segreto bancario
la solita misura del riformismo moderato dei socialdemocratici. Roba da oratorio...
rivoluzioniamo il sistema bancario italiano (strozzinaggio statale, quindi legale) e poi pensiamo al segreto bancario, anche se francamente, da liberale, potrei avere delle riserve in materia.
E pensare che il comune di NYC ha rinunciato per una settimana a esigere la tassa sulle vendite dell'8,25% per far concorrenza con le citta' limitrofe...
e' cosato piu' di 30 milioni di dollari di mancato entroito, ma ha fatto aumentare il volume delle vendite del 250%.
per tutta risposta lo stato del New Jersey fara' lo stesso tra un paio di mesi.
Quando si dice il liberismo....
E noi che ci siamo visti votare no a un semplicissimo e banale referendum sugli orari e sulle licenze commerciali.
povera italia
MMMR v4.60unr * +[periodo di prova scaduto da 7843 giorni.]+
11044, 25Feb97, 00:04, I, 409, P.Gull, IT, Roma, 11041
1480405/88
Cassa di Risparmio di Torino, ag. 220
E' il numero del mio conto in banca.
MP> rivoluzioniamo il sistema bancario italiano
MP> (strozzinaggio statale, quindi legale) e poi pensiamo
MP> al segreto bancario
E poi? E poi? E poiiii?
Contestualmente, cazzo, altrimenti non ti appoggio nulla.
MMMR v4.50reg * "Unity, freedom, justice"
(Motto nazionale Sierra Leone)
11068, 25Feb97, 20:23, I, 2551, Segr.Movimento, IT, Roma
ORDINE DEI GIORNALISTI: CLUB PANNELLA
Roma, 25 febbraio 1997
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, segretario nazionale dei Club PannellaRiformatori:
"Il presidente dell'ordine dei giornalisti della Lombardia, Franco Abruzzo, ha inviato ai parlamentari una lettera aperta sui 'rischi e sui pericoli collegati all'abrogazione della legge professionale'. In stile WWF, 'salvate il Panda', Abruzzo sostiene nella lettera che 'i cosiddetti riformatori vogliono annientare 12mila giornalisti professionisti', chiedendo per referendum l'abrogazione della Legge 69/1963. Addirittura, sostiene Abruzzo, 'risulter abolita l'etica professionale, fissata oggi nell'articolo 2 della legge professionale': siamo allibiti. Ma fiduciosi, pi- di Abruzzo, nel fatto che la stragrande maggioranza dei giornalisti sar felice di vivere in uno Stato laico e democratico in cui l''etica', nemmeno quella professionale, esista solo in quanto fissata per legg
Il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia prosegue lanciando l'allarme sul fatto che 'la libert di cronaca verr colpita a morte', che 'domani gli editori potranno assumere chiunque come direttore, caporedattore, inviato e redattore' (forse che fino ad oggi l'appartenenza all'ordine, ad esempio, dei direttori dei TG Rai sia stata garanzia di qualche cosa?) e, addirittura, che 'il contratto nazionale di lavoro dovr essere completamente riscritto!': magari, aggiungiamo noi, prevedendo i premi alla produttivit e la partecipazione al risultato d'impresa che si chiede, giustamente, per i metalmeccanici e che, forse andrebbe chiesto, sempre ad esempio, per la Ra
Siamo convinti che Abruzzo sapr trovare argomenti pi- convincenti per difendere davanti al popolo sovrano le proprie ragioni di difesa dell'esistenza dell'Ordine dei giornalisti. Per parte nostra rivendichiamo con questo referendum una grande lotta di libert , per la libert di stampa che, come vuole l'articolo 21 della Costituzione, 'non pu essere soggetta ad autorizzazioni e censure', tantomeno, quindi, all'obbligo di prevedere per ogni testata un direttore appartenente alla corporazione dei giornalisti professionisti. Quanto al resto, cioS alla tutela della professione giornalistica, all'etica professionale e, soprattutto, all'accesso alla professione stessa la realt dei fatti dimostra il fallimento di uno strumento corporativo e burocratico, alla cui sopravvivenza possono essere cos fortemente legati solo quanti temono di dovere misurarsi con le leggi del mercato, della concorrenza e del merito".
11069, 25Feb97, 20:23, I, 1776, Segr.Movimento, IT, Roma
MOVIMENTO DEI CLUB PANNELLA SUGLI ATTACCHI ALLA "LAICITA'" DEL PDS SULLA DROGA E SUI DIRITTI CIVILI
Roma, 25 febbraio 1997
DICHIARAZIONE DI CARMELO PALMA, SEGRETARIO NAZIONALE DEL MOVIMENTO DEI CLUB PANNELLA RIFORMATORI:
"Il caravanserraglio di reazioni contro la 'laicit ' con cui il Pds ha dimostrato o perlomeno dichiarato di volere affrontare alcuni problemi politici sulla droga, sull'aborto, sulla fecondazione assistita, sulle unioni matrimoniali fra omosessuali chiarisce, in modo esemplare, che il ricorso ai grandi argomenti morali ai grandi valori prelude sempre ad una abdicazione di responsabilit politica di fronte ai flagelli che la societ si trova ad affrontare, e che vengono ingigantiti dall'insipienza di chi tali flagelli S chiamato a governare e non gi ad esorcizzare.
Se esiste, come esiste, un partito 'cattolico e clericale', che sui temi dei diritti e delle liberta', comunque declinati, impone il veto di un moralismo tragico e irresponsabile e' necessario che, nuovamente, come sul divorzio 20 anni fa, si ricrei l'unita' laica, politica, responsabile di chi non subisca con vergogna, ma rivendichi con orgoglio la continuit della tradizione radicale, da cui oggi tutti, compreso il Pds e quindi innanzitutto 'i sospettati' si sentono in dovere di dissociarsi.
Ai clericali, diciamo che, se la Consulta fosse, davvero, Corte Costituzionale, fra poche settimane, il paese sarebbe tornato (su droga e aborto) a darci ragione, come nel 1974, sul divorzio.
Al Pds, a chi oggi vuole il monopolio della politica sui diritti (fino a disconoscerne la, indubitabile, 'paternit ' radicale), diciamo che occorre, su questo, essere coerenti; senza astuzie, senza ambiguit ".
11088, 26Feb97, 16:45, I, 1907, Segr3.Movimento, IT, Roma
DROGA: PERCHE' AN NON PROPONE UNA VERA LEGGE PROIBIZIONISTA?
Roma , 26 febbraio 1997
Dichiarazione di Carmelo Palma, Segretario Nazionale del Movimento dei Club Pannella Riformatori:
"In Parlamento giacciono da anni proposte di riforma della legge sulla droga, fra cui, per prima, quella di iniziativa popolare promossa dal CORACoordinamento Radicale Antiproibizionista, per la legalizzazione delle droghe leggere.
Mentre il dibattito di questi giorni si accende su atti "interni" di questo o quel partito, non esiste nessun gruppo parlamentare che abbia chiesto l'immediata discussione di queste proposte di legge: non l'ha chiesta per bocciarla il Polo o AN (che chiede di occupare, come partito, anche la prossima Conferenza Nazionale sulla droga); non l'ha chiesta per approvarla il Pds.
La politica sulla droga è divenuta, per tutti, un tema di esercitazione ideologica: ma tutti badano a rispettare la condizione che le parole o le posizioni non diventino leggi, norme, nuovo diritto positivo.
Ad An, in particolare (cui il Polo, in modo irresponsabile e suicida, ha affidato in "comodato gratuito" la rappresentanza della propria linea politica sui temi civili), va a questo punto lanciata una sfida. Presenti una vera legge proibizionista: di quelle, per così dire, "serie" , di quelle in vigore in quei paesi (Singapore, la Tailandia, o per altri versi, gli Stati Uniti) che normalmente si invocano ad esempio di rigore. Aprano in questo modo lo spazio ad un vero bilancio sui risultati delle leggi proibizioniste. Perché An non fa tutto questo? Perché non potrebbe più nascondere che, in questi paesi, il tasso di criminalità violenta, l'inquinamento dell'economia legale, le malattie connesse al consumo di droghe proibite sono superiori a quelli dei paesi più (contraddittoriamente) tolleranti.
PS: Quando i liberali del Polo si svegliano, battano un colpo".
11086, 26Feb97, 16:33, I, 1715, Segr3.Movimento, IT, Roma
STET: CLUB PANNELLA A GUIDO ROSSI: SOCCORSO REFERENDARIO
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Segretario nazionale dei Club PannellaRiformatori:
Roma, 26 febbraio 1997
"L'esordio di Guido Rossi alla guida della Stet è stato caratterizzato da determinatissimi proclami sulla tempestività con cui egli si appresta a 'vendere ed andarsene'. Bene: siamo abituati a questi proclami e al deserto di iniziative che li ha finora seguiti, ma gli facciamo i migliori auguri nella speranza che possa rompere questa penosa tradizione.
Un primo inciampo, però, dobbiamo segnalarlo subito: la marcia indietro sulla Golden Share, ieri da Rossi definita utile a nascondere 'l'orrendo strapotere dei boiardi' oggi, invece, passibile 'di un buon uso, purché a tempo'.
Siamo sicuri che questa sbandata statalista all'insegna della real politique e della strizzatina d'occhi a Bertinotti sia una "tassa" pagata a malincuore.
Per fare una privatizzazione sostanzialmente smentita dalla presenza contemporanea dell'Antitrust, dell'Authority, della scelta del nocciolo duro, del limite al possesso azionario e, dulcis in fundo, della Golden Share siamo sicuri che il Professore sarebbe rimasto volentieri al suo studio professionale e all'Università. O no?
Comunque sia, per quel che ci compete verremo sicuramente in suo soccorso con il referendum per l'abolizione della golden share, da Rossi definita 'anomalia paesana', che si terrà la prossima primavera e che ci auguriamo i partiti abbiano la forza e il coraggio di non 'occultare' in piena estate: sarà l'occasione per contare le forze del 'partito delle privatizzazioni', nel paese e nel parlamento. Siamo sicuri che nel paese vinceremo, un po' meno nel palazzo".
11091, 26Feb97, 17:03, I, 324, M.Nardinocchi, IT, Milano, 11076
Re: DATA REFERENDUM
Beh, bisogna riconoscere che, ogni tanto, le decisioni del Movimento
sono assunte secondo una qualche razionalit e sono quindi spiegabili.
L'adagio "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa" continua invece ad
applicarsi ad altre tematiche, sottosegretari compresi (ma non solo).
MMMR v4.70unr
11095, 26Feb97, 19:44, I, 3362, M.Cappato, IT, Vedano Al
Di seguito il testo di una lettera inviata a due responsabili di una multinazionale del lavoro in affitto e collocamento privato al lavoro, per chiedere finanziamenti su un nuovo possibile referendum (tecnicamente messo appunto dall'ineffabile Emilio Colombo).
Bruxelles, 26 febbraio 1997
Alla cortese attenzione di
Goetz Michael UNGERER e Salvatore CORRADI
Gentili Signori,
E' ormai trascorso circa un anno da quando ci siamo incontrati a Strasburgo, anche con l'On. Marco Pannella, per discutere di un eventuale impegno comune per la riforma delle leggi italiane in materia di collocamento al lavoro.
La nostra proposta era quella di organizzare un referendum abrogativo delle suddette leggi, impegnandoci nella raccolta delle 500.000 firme autenticate necessarie per lasciare agli elettori la scelta (a nostro avviso scontata) tra l'attuale sistema di monopolio statale degli Uffici di collocamento ed un sistema aperto anche agli operatori privati, come primo passo per una ampia liberalizzazione del settore.
Nonostante fossimo perfettamente d'accordo sulla necessità di sbloccare la situazione, non riuscimmo poi a dare seguito effettivo al nostro colloquio.
Ci permettiamo oggi di risollecitare la vostra attenzione in quanto riteniamo che l'anno trascorso fornisca a noi tutti qualche ragione in più per riprendere in mano quel progetto.
Infatti non solo la normativa sugli Uffici di collocamento è rimasta invariata, ma nessuno degli altri provvedimenti promessi dal Governo sulla flessibilità del lavoro è stato concretamente attuato, proprio mentre il dibattito nel Paese sta dedicando un'attenzione sempre maggiore a questo argomento.
Un altro elemento degno di nota è il fatto che nelle scorse settimane per la prima volta illustri rappresentanti del mondo delle imprese hanno deciso di fare fiducia ai referendum come strumento di cambiamento anche in campo economico: 36 persone, tra imprenditori e rappresentanti di associazioni di categoria, hanno infatti destinato contributi superiori ai 15 milioni di lire a testa per sostenere alcuni "nostri" referendum, ed anche grazie al loro contributo gli italiani potranno votare entro giugno ad esempio sull'eliminazione dei privilegi mantenuti dallo Stato nelle aziende privatizzate.
Il nostro movimento politico si sta in questi giorni organizzando per una campagna di raccolta delle firme necessarie per nuovi referendum che dovrebbe partire a metà marzo per concludersi prima dell'estate. Il tema degli Uffici di collocamento è uno di quelli a cui siamo particolarmente interessati ed abbiamo già proceduto allo studio della legislazione da abrogare attraverso il referendum, nonchè alla predisposizione di un nuovo testo di legge di iniziativa popolare da presentare congiuntamente al referendum.
Torniamo dunque a chiederVi un incontro per valutare, insieme ad altri operatori del settore se lo desiderate, l'opportunità di garantire da parte vostra un sostegno (in termini organizzativi e di informazione) che potrebbe imporre alla classe politica italiana di occuparsi con urgenza della materia, e che sarebbe per noi determinante nello scegliere se impegnarci o meno su questo specifico referendum.
Distinti saluti,
Gianfranco Dell'Alba
(deputato europeo)Marco Cappato
(Segretario nazionale del Movimento)
11102, 27Feb97, 09:41, I, 2098, G.Manfredi, IT, Torino
COMUNICATO STAMPA
"IL PROIBIZIONISMO E' VINCENTE NEL MONDO? CANDIDATO COSTA, MA IN CHE MONDO VIVE?!"
CARMELO PALMA, MEMBRO DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DEL MOVIMENTO DEI CLUB PANNELLARIFORMATORI, HA DICHIARATO:
"Ho letto le dichiarazioni dell'onorevole Costa, per cui <>.Forse il candidato Costa non ha ancora avuto il tempo di scendere in strada e dipercorrere il quartiere di San Salvario fino ai Murazzi del Po, e di constatare cos la principale conseguenza del "proibizionismo vincente": qualsiasi droga disponibile ad ogni angolo e ad ogni ora del giorno e della notte.
Il candidato Costa pu , per , dedicare qualche minuto del suo tempo prezioso per riflettere sui dati forniti ieri dal presidente Clinton sulla situazione negli Stati Uniti: negli ultimi 5 anni il consumo di stupefacenti frai minorenniS pi- che raddoppiato; oltre un milione di americani viene arrestato ogni anno per reati collegati all'uso di droga; tre quarti della crescita della popolazione carceraria S legata al consumo e al traffico di stupefacenti; un terzo dei nyuovi casi di Aids S collegato all'uso di droghe endovena.
Il "proibizionismo vincente" modello USA S quello che Costa vuole esportare in Italia e a Torino?!
L'unico contributo sertio al confronto S venuto in questi giorni dal comandante dei carabinieri del Piemonte Franco Romano. Il generale ha fornito, innanziutto, dati allarmanti sull'esistenza di una vera e propria "mafia albanese" ormai del tutto autonoma e competitiva con le altre narcomafie; siS poi esporesso chiaramente contro una "militarizzazione" del territorio che sposta semplicemnte lo spaccio e non risolve i problemi".
Torino, 26 febbraio 1997
NOTE A MARGINE
La dichiarazione citata di Raffaele Costa S stata riportata dal Corsera ddel 26 febbraio; i dati forniti da Clinton nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'ennesima campagna antidroga (27.000 miliardi di budget, un record!) sono apparsi sul "Sole 24 ore" del 26 febbraio.
11145, 28Feb97, 16:47, I, 2234, E.R.A., IT, Roma
L'associazione radicale "espERAnto" chiede ufficialmente al "Bureau Europeo per le Lingue Meno Diffuse" che l'Esperanto ne entri a far parte a tutti gli effetti.
DICHIARAZIONE del Segretario dell'Associazione Giorgio PAGANO.
L'ERA e' stata la prima associazione europea a raccogliere l'allarme lanciato dal Prof. Krauss (Universita' di Fairbanks, in Alaska) sulla morte di circa 2000 delle 6000 lingue del mondo e sulla prevedibile scomparsa del 90% del patrimonio linguisticoculturale mondiale entro il prossimo secolo.
Di fronte ad una simile prospettiva, nella quale le prime a morire sono ovviamente le lingue minoritarie, abbiamo ritenuto senz'altro importante lo stringersi insieme delle realta' linguistiche minoritarie tutte, indipendentemente dalle loro origini.
Come un uomo vivo, anche se la sua nascita e' stata "in provetta" e' una persona che deve avere tutti i diritti di qualsiasi altro uomo concepito "naturalmente", cosi' una minoranza di carattere diasporico come quella esperantista ed esperantofona, anche se nata non da un'entita' territoriale bensi' da un'esigenza culturale, di fatto, e' una minoranza che, come tutte le altre, ha diritto a difendersi e ad essere difesa.
Il Parlamento Europeo in un suo documento ufficiale (Parere Patterson del 9/7/80, PE 64.563/def) affermava che in Europa i locutori della lingua Esperanto ammontano a circa 10 milioni d'individui; gia' da qualche anno l'Esperanto e' stata riconosciuta come lingua letteraria dal PEN club internazionale; il Ministero della Pubblica Istruzione italiano (secondo solo a quello finlandese) ha dedicato a tale idioma uno Studio di circa 40 pagine diramandolo a tutte le scuole della Repubblica il 10/4/95 (Bollettino Ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione n 2122, 1995); il Santo Padre usa l'Esperanto ininterrottamente dal 1994 tra quelle pochissime lingue del globo (una cinquantina) attraverso le quali impartisce ogni anno al mondo le consuete benedizioni "urbi et orbi" di Natale e Pasqua.
Tutto cio' insieme al fatto che gia' da tre anni l'ERA intrattiene rapporti informali con il Comitato italiano del Bureau ci consente di ritenere che ci siano piu' che concrete ragioni per una accettazione della nostra richiesta.
11153, 1Mar97, 07:28, I, 4682, A.Bandinelli, IT, Roma
BRUNO ZEVI: L'INSOSPETTABILE REVISIONISTA
L'"Opinione", 28 febbbraio 1997
(Forse non interessa la Confe, nel suo insieme, ma mi S parso utile inserire l'articoletto, che S essenzialmente un omaggio a Bruno Zevi, grande personaggio culturale del nostro tempo. Scusate il disturbo).
*
Me lo concede il direttore? Posso parlare, un'ultima volta, di revisionismo? La questione mi ossessiona. La Germania si rialza intatta dalla graticola della "schuldfrage" e giocherella pericolosamente sull'olocausto; perch, l'Italia, che dopotutto ha minori responsabilit nei guai del secolo, dovrebbe star l ancora a pagare per le manganellate di Farinacci & Co.?
Figurarsi, poi, quando il revisionismo lo fa un antifascista. Un antifascista che pi- incallito non si pu . Un antifascista intriso di vetriolo azionista. Parliamo (come sbagliarsi?) di Bruno Zevi, dell'amico Bruno Zevi. Nessun altro ha saputo resistere pi- di lui sugli spalti spericolati e impervi della polemica contro il ventennio nero, nessuno pi- di lui ha rovesciato anatemi, sarcasmo, sfida all'incultura mussoliniana e ai suoi disastri. Ebbene, questo Robespierre dell'architettura moderna, questo sacerdote dei canoni di Le Corbusier e Mies van der Rohe, di Aalto, della Bauhaus e sopratutto di Frank Lloyd Wright, il poeta dell'organicismo integrale, dell'immensit dello spazio e della libert dell'immaginazione, l'autore delle Prairies Houses e della Casa sulla Cascata, "Divina Commedia del linguaggio architettonico moderno", Bruno Zevi, ripetiamo, rende un omaggio franco, sincero e leale all'architettura fascista, anzi all'architettura fascista e romana, tessendo gli elogi dei suoi maestri, i Terragni,
i Persico, i Michelucci, architetti in camicia nera per amore della rivoluzione, dell'assoluto della ragione, della lotta contro gli orpelli della borghesia, o forse solo per essere meglio antifascisti ...
Il revisionismo di Zevi S rievocazione di una occasione, di una stagione perduta. Altri, invece, fomentano torbidi equivoci. Nel campo delle arti, della storia culturale del ventennio, S il peggio che viene quotidianamente rivalutato: la revisione diventa vera e propria restaurazione, per imporre al mercato i pi- mediocri, infimi, illeggibili cascami del novecento all'italiana spacciati come sana arte contemporanea, fuori e oltre le baggianate dell'avanguardia.
Col suo revisionismo, Zevi S sempre genialmente rivoluzionario. Negli straordinari fascicoli di "Storia e controstoria dell'architettura in Italia" (1997) e nei saggi di "Leggere, scrivere, parlare architettura" appena riproposti dalla Marsilio, ribadisce le linee di una polemica antipassatista e antiaccademica combattuta in nome della responsabilit intellettuale e morale che compete all'artista di fronte ai conformismi del potere e al Kitsch populista. Quegli altri sono fantasmi che scoperchiano livide tombe. Il loro revisionismo nasce dal logorio della parola e del dialogo, vera maledizione del nostro tempo. E' una operazionesmarrimento, che va decisamente combattuta se non si vuole sbandare, perdere il senso di una direzione di marcia che occorre invece riprendere, con urgenza. L'Europa sta camminando, sta elaborando esperienze nuove, nuove espressivit , mentre in Italia stiamo ricadendo nell'ignavia intellettuale degli anni '40, i pi- tristi ed inutili del secolo. Non a caso i migliori architetti italia
ni lavorano all'estero (per colpa dei politici, e non dei burocrati, come si favoleggia).
Nelle sue varie sfaccettature il revisionismo S cosa tremenda: attraverso i tanti lampeggiamenti positivi, ma anche negli imperdonabili errori e cadute riaffiora costante il problema del rapporto tra tradizione italiana ed avanguardia, lo scontro tra gli idiotismi di sottocasa e i linguaggi delle esperienze rivoluzionarie dell'intellighentia mondiale: solo una troppo facile superbia pu pensare di sciogliere d'un colpo i nodi storici che formano la dannazione segreta di questo paese e lo portano a non potersi amare e doversi accettare, a non capirsi e doversi difendere, a non poter fare a meno della sua gloria e a disprezzarla.
Galli Della Loggia accusa: la Nazione S morta l'8 settembre 1943. Magari senza accorgersene eccolo, anche lui, a giustificare la lotta ideologica dei novecentisti, di Bontempelli, dei sarfattiani, dei Soffici, di Ojetti per preservare uno spazio alla "civilt nazionale" da contrapporre all'Ecole de Paris, celebrandone prima l'inutile, stridente apogeo nella splendida mostra del Decennale della Rivoluzione Fascista e poi affondandolo negli orrori della fallita Esposizione del '42.
Angiolo Bandinelli
11163, 1Mar97, 19:54, I, 872, S.Scandura, IT, Catania
La CNN informa che:
"Ieri pomeriggio i segretari italiani dei Club/Pannella Riformatori si sono recati a Lima in Peru'. Dopo un colloquio con il Capo delle forze armate peruviane in relazione alla richiesta di svolgimento contemporaneo delle elezioni amministrative e dei referendum in Italia, si sono traferiti all'ambasciata giapponese unendosi ai guerriglieri Tupac Amaru. Da piu' di ventiquattro ore non si ha nessuna notizia. Dopo la risposta negativa del ministro degli Interni italiano Napolitano agli appelli dei riformatori, un vice portavoce vicario aggiunto in prova facente funzioni dei riformatori, ha consegnato ad un delegato della Croce Rossa un comunicato che annunciava l'interruzione di ogni forma di comunicato stampa e che l'aggiornamento sulla situazione degli iscritti ai Club Pannella verra' pubblicato sul sito internet di Madame Heidi Fless."
11187, 3Mar97, 15:05, I, 1282, Segr2.Movimento, IT, Roma
DROGA: DOMANI PROCESSO A PANNELLA PER I FATTI DI PIAZZA NAVONA
Roma, 3 marzo 1997
Seconda udienza domani alle ore 15,00 presso la IV sezione penale di Roma presieduta dal Dott. Muscar del processo a carico di Marco Pannella per i fatti del 29 dicembre 1995, quando il leader riformatore in Piazza Navona (Roma) distribu alcune bustine contenenti hashish. Verranno ascoltati gli agenti e gli ufficiali di polizia giudiziaria che erano presenti nella piazza e procedettero al sequestro delle sostanze, i consulenti chimici del Pubblico Ministero e quelli dell'imputato, i professori Tagliamonte (Universit di Siena) e Starace (Universit di Napoli), che saranno chiamati a valutare il grado di nocivit della droga sequestrata. Infatti se la quantit (2,6 grammi) per l'accusa S sufficiente alla "preparazione di 5/6 dosi singole droganti", i professori Starace e Tagliamonte contesteranno il principio stesso di "sostanze droganti".
Nel corso dell'udienza verr ascoltata anche Rita Bernardini, segretaria dei Riformatori, che dovr rispondere della organizzazione della manifestazione che avvenne quando i Club Pannella erano ancora impegnati nella raccolta delle firme sui referendum tra i quali quello che mirava alla legalizzazione delle cosiddette droghe leggere.
11209, 4Mar97, 12:39, I, 306, R.Spagnoli, IT, Roma
Eventualit incresciosa?
Veramente a me pare che anmche ultimamente Pannella abbia sostenuto che lui vede un grande congresso di chiusura ma che poi certo il congresso S sovrano.....
A meno che nel frattempo non abbia cambiato idea, questo non lo posso sapere dato che non ho accesso alle segrete stanze.
11211, 4Mar97, 12:44, I, 304, R.Rogai, IT, Firenze, 11209
eventualita' incresciosa, si'
se si auspica la partecipazione di moltissime persone al congresso di chiusura non credo che sia per celebrare un funerale in grande stile, ma piuttosto per assistere ad un nuovo parto.
Anch'io senza accedere alle segrete stanze, ma giudicando dal movimento nei corridoi.
11216, 4Mar97, 15:37, I, 990, M.Perduca, US, New York
FINTO TONTO?
da alcune risposte mi pare di aver visto altri tipi di finzione.
ma veniamo a noi.
nel lodare il sig. Iezzi per le sue stigmatizzazioni, mi pare che l'unica risposta possibile alla, per niente finta tonta,
perche' se lo fosse vorrebbe dire che in anni di tavoli c'e' chi non ha capito un cazzo delle domande che gli facevano i firmatari CHI SIETE, CHE FATE, DOVE ANDATE, CHI VI MANDA:) FASCISTI, ECCETERA ECCETERA
ed era li solo perche un volantino incitava a far firmare la petizione il referendum o altro, con buona pace dei nuclei di lotta partigiana nonviolenta...:(,
Donatella con la sua terza opzione mi pare quella che abbia intravisto uno scenario piu' possibile, ma ella non e' una segretaria o vice... forse sara' una presidenta di club.
la mia domanda resta sempre valida
PS
per bandi, che ha detto la maglie (ieri sono stato a pranzo con lei... forse che abbia usato tutti i miei segreti???:)
MMMR v4.60unr * +[periodo di prova scaduto da 7851 giorni.]+
11217, 4Mar97, 16:03, I, 958, M.Cappato, IT, Vedano Al
L'organizzazione e la gestione politica di una campagna referendaria e di una campagna di raccolta firme e' un'attivita' che mi pare giustifichi pienamente l'iscrizione (per chi vuole partecipare) e la strutturazione in club (sempre per chi lo vuole) anche per il '97.
lo giustifica sia per la complessita' dello sforzo organizzativo, sia per la ricchezza del materiale politico e delle iniziative che si potrebbero costruire attorno ad esso.
In tale contesto e' confermato che il congresso di giugno e' un congresso di "fine mandato" del movimento, in considerazione del fatto che lo strumento politico del "partitino riformatore" (con questo o con un altro nome) non e' con ogni probabilita' lo strumento politico adeguato per gli anni a venire.
Evidentemente se il soggetto che "chiude" sara' nel frattempo forte di nuovi sucessi...Paolinelli mi pare che abbia ben descritto le possibili "benefiche ricadute"
PS. Le segrete stanze mi fanno un po' ridere
11221, 4Mar97, 19:32, I, 780, M.Perduca, US, New York
GRAZIE CAPPATO
constato con sollievo che esistono ancora dei segretari, oltre che dei volantini, ma a questo punto il dubbio si sposta.
se il congresso di chiusura o trapasso sara' di giungo o luglio,
se il movimento intende ripresentare altri 20 referendum
se le ricostituzioni e/o adesioni e/o iscrizioni al movimento servono per avviare e rafforzare la campagna referendaria,
quando saranno depositati i quesiti?
quando partira' la campagna reccolta firme?
tre mesi,
malgrado il calendario sia la piu' diabolica delle invenzioni del regime,
restano sempre 3 mesi
giugno o luglio meno tre mesi
fanno marzo o aprile, cioe' ieri.
ringrazio e bacio il dr. cappato sin d'ora per eventuali risposte.
MMMR v4.60unr * +[periodo di prova scaduto da 7851 giorni.]+
11203, 4Mar97, 10:34, I, 351, R.Iezzi, IT, Monteroton
PerchS finto?
Chi S m.T. maglie?
Mariano non S un segretario ma un volantino :)
ps Tra pochi giorni, in vista della conferenza sulla droga a napoli, si terr allo stadio san paolo una partita tra cantanti (!) e non so chi. domani la turco e morandi presenteranno l una e l altra. Pensate l effetto di un grande striscione in diretta tv:LEGALIZZATELA.
11222, 4Mar97, 19:33, I, 1396, Segr3.Movimento, IT, Roma
FINANZIAMENTO AI PARTITI: CLUB PANNELLA A PISANU, DOVE ERA IL 22 DICEMBRE?
Roma 4 febbraio '97
Dichiarazione di Benedetto della Vedova, Segretario Nazionale dei Club Pannella Riformatori
Io non c'ero, o se c'ero dormivo sognando di non esserci. Questo sembra esser il motto di tutti coloro che oggi, dopo lo scandalo del finanziamento pubblico distribuito a pioggia a 44 partiti, si rammaricano per aver approvato questa legge obrobriosa e ne chiedono una improbabile tempestiva modifica.
Il capogruppo di Forza Italia, ad esempio, finge di non sapere che era già tutto previsto, almeno da noi: questa legge sul finanziamento pubblico non solo tradiva il referendum e la volontà degli italiani, ma si apprestava a dare un colpo mortale alle speranze di riforma maggioritaria e antipartitocratica, attraverso una vera e propria istigazione alla proliferazione (ben remunerata) di partititi e partitini. Accusare oggi di malcostume o incoerenza chi ha utilizzato in piena legittimità una legge dello Stato approvata con una maggioranza bulgara, sa di ipocrisia e moralismo. O forse il capogruppo di Forza Italia non aveva nemmeno letto la Legge?
Per quel che ci riguarda, chiediamo agli italiani di darci la forza per promuovere subito un nuovo referendum contro questa legge della restaurazione partitocratica e proporzionalista oltreché dell'annulamento della volontà popolare.
11237, 5Mar97, 11:13, I, 247, A.Filograno, IT, Roma
PRESENTAZIONE DI NESSUNO TOCCHI CAINO
LA RIVISTA CONTRO LA PENA DI MORTE
Venerd 7 marzo a Bari
Libreria Feltrinelli
Via Dante 91
Partecipano
SERGIO D'ELIA, segretario di NtC
Raffaele Nigro, scrittore
Giuseppina Venezia, sorella di Pietro Venezia
11239, 5Mar97, 12:46, I, 832, Arpa.Ar, IT, Arezzo
Domanda brutale:
In considerazione di tutti i nostri sforzi volti a capire come far nascere in Italia, dopo ottant'anni di politica di controriforme e cattocomunismo, una politica liberale, liberista e libertaria, come mai non sar presente nessuno della segreteria del movimento all'Incontro Liberale di Chianciano?
e'stata una scelta "snobistica" da parte nostra o una scelta degli organizzatori dell'incontro?
Non S che creda che questi eventi siano o possano essere "La Grande Occassione" per chiss cosa, ma mi sembrano altrettanto importanti dei convegni da noi organizzati.
Giusi Nibbi
PS Credo che per coloro che come noi ad Arezzo stanno facendo di tutto per trovare nella societ civile consensi e aperture per le nostre idee, sia difficilmente comprensibile questa apparente chiusura del Movimento su se stesso.
11263, 6Mar97, 03:59, I, 226, R.Baietti, IT, Castel Mag, 11262
Approfitto del testo precedente per riinvitare qualcuno della segreteria ad inserire le motivazioni date dalla Konsulta nel non accoglimento dei referendum (che mi pare non siano comparse in conf.), oltre che a salutare Gull
11286, 7Mar97, 15:26, I, 1606, Segr3.Movimento, IT, Roma
OCCUPAZIONE: CLUB PANNELLA, L'UNODUE DI SCALFARO MANDA K.O. IL PARLAMENTO.
Roma, 7 marzo 1997
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, segretario nazionale dei club PannellaRiformatori:
"Sono bastati due giorni perch, Oscar Luigi Scalfaro tornasse ad occupare di prepotenza la scena politica italiana. Marted il monito di Tietmeyer e ai banchieri europei perch, non mettano il becco nei conti pubblici italiani, mercoled la convocazione del Governo per "suggerire" la decisione di aprire i cordoni della borsa della spesa pubblica per la creazione di posti di lavoro. Un unodue perfetto, per scelta di tempo e potenza, che sembra aver mandato K.O. il Parlamento, incapace di contrastare la progressiva esautorazione del proprio ruolo di indirizzo e di rappresentanza degli interessi dei cittadini ad opera del Presidente della Repubblica. Anche nel merito il coordinamento delle esternazioni di Scalfaro dimostra una regia ed una strategia invidiabili: smarcamento del bilancio pubblico dai vincoli di Maastricht e ritorno all'antica prassi della spesa pubblica "provvidenziale" e consociativa del lavoro che sole potrebbero dare speranza ai disoccupati.
Deputati e senatori incassano in silenzio l'ennesimo strappo alla Costituzione compiuto da Scalfaro, preparando cos nel peggiore dei modi la stagione delle nuove regole", che non verranno rispettate come non lo sono le attuali.
Di fronte a tutto questo diventa sempre pi- importante la difesa del voto referendario, ultima trincea della sovranit popolare contro lo strapotere dei partiti e il comportamento fuorilegge delle istituzioni.
11289, 7Mar97, 17:23, I, 348, G.Manfredi, IT, Torino
COMUNICATO STAMPA
DOMANI, SABATO 8 MARZO, ALLE ORE 15, ASSEMBLEA DI COSTITUZIONE DEL CLUB PANNELLA "TORINO PER I REFERENDUM E LA RIVOLUZIONE LIBERALE".
SARA' PRESENTE CARMELO PALMA, MEMBRO DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DEL MOVIMENTO DEI CLUB PANNELLARIFORMATORI.
L'ASSEMBLEA SI TERRA' NELLA SEDE DI VIA CONTE VERDE 4/a (FRONTE Municipio di Torino).
11287, 7Mar97, 17:19, I, 1381, G.Manfredi, IT, Torino
COMUNICATO STAMPA
"8 MARZO: SIGNORE MINISTRE, SPENDERETE ANCHE UNA PAROLA PER LE DONNE TIBETANE?"
CARMELO PALMA, MEMBRO DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DEI CLUB PANNELLA, HA DICHIARATO:
"Domani, 8 marzo, festa della donna, assisteremo al susseguirsi di dichiarazioni e riflessioni sulla necessit di una pi- forte solidariet femminile contro l'oppressione maschile.
Mi rivolgo, pertanto, alle signore ministre del governo italiano per fornire loro un'informazione e per rivolgere loro una richiesta.
L'informazione S che in queste ore il loro collega di governo, il ministro degli Interni Giorgio Napolitano, sta attivamente operando, tramite le Prefetture, per impedire ai sindaci italiani di esporre il 9 e 10 marzo (anniversario dell'invasione cinese) la bandiera del Tibet; le signore ministre sapranno sicuramente delle sofferenze patite dal popolo tibetano in ormai cinquant'anni di occupazione, delle migliaia di aborti e sterilizzazioni forzati, delle violenze perpetrate dai cinesi sulle monache dei monasteri buddisti, dei morti assiderati senza nome e sepoltura lungo la via della fuga in India.
Signore ministre, vi chiedo di prendere posizione in modo netto e deciso contro l'operato del signor ministro degli Interni; vi chiedo di onorare cos , concretamente e fattivamente, una giornata che rischia sempre di risolversi in fasci di mimose e lacrime di coccodrillo!"
11316, 8Mar97, 17:55, I, 1654, Segr3.Movimento, IT, Roma
REFERENDUM GIUSTIZIA:
AAA CERCASI PROMOTORI DI COMITATI LOCALI PER IL "SI" AI REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA
Abbiamo costituito , a Roma, i due Comitati per il "SI" ai referendum sulla giustizia, carriere dei magistrati e incarichi extragiudiziari.
Siamo riusciti a coinvolgere, per il momento, una serie di avvocati, alcuni dei quali sono esponenti di organismi istituzionali e politici dell'avvocatura, altri, giovani e volenterosi procuratori (anzi ormai avvocati pure loro); naturalmente stiamo cercando personaggi più o meno noti, disponibili ad esporsi e a condurre con noi questa campagna referendaria.
Riteniamo che sia necessario mobilitarsi da subito per articolare questi Comitati anche a livello locale, soprattutto a livello locale, per poter meglio prendere contatti con gli organismi decentrati dell'avvocatura, con singole associazioni (tenuto conto che ve ne sono centinaia) e con singoli avvocati. Tutto ciò per promuovere la campagna per il "SI" nel migliore dei modi e soprattutto per individuare quel o quegli avvocati, questa o quella organizzazione, questo o quel cliente di avvocati, disposti a finanziare ed impegnarsi per nuovi referendum. Tenete conto che a proposito di eventuali nuovi referendum sulla giustizia, vi sono alcuni temi, come quello dei termini processuali, ordinatorio e perentorio, che stanno molto a cuore agli avvocati; si tratta di sondare e di proporre il famoso Contratto.
Per chi voglia segnalare la propria disponibilità, anche solo a dare qualche consiglio, LASCIARE UN MESSAGGIO A SEGR3.MOVIMENTO O TELEFONARE AL PARTITO E CHIEDERE DI GIUSEPPE MICHELETTA.
GIUSEPPE MICHELETTA
11317, 8Mar97, 19:00, I, 1536, Segr3.Movimento, IT, Roma
Roma, 8 marzo 1997
STET: CLUB PANNELLA, SOSPENDERE LA PRIVATIZZAZIONE
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, segretario nazionale dei club Pannella Riformatori.
La privatizzazione della Stet si appresta inesorabilmente a divenire il primo grande pasticcio della seconda repubblica, riproducendo il ben conosciuto paradigma della subordinazione di scelte economiche e industriali alle logiche partitocratiche. Cos , pur di accontentare gli appetiti statalisti di Bertinotti, il Tesoro ha annunciato che, dopo anni di attese, la prossima settimana verranno varati i provvedimenti per l'introduzione della Golden Share nello statuto della Stet. Antitrust, Authority, scelta del nocciolo duro, limiti al possesso azionario e, dulcis in fundo, golden share: per tanto cos , davvero, meglio non privatizzare. Ma non solo: anche in questa occasione il Governo dimostra lo stesso disprezzo per l'espressione della volont popolare dimostrato due mesi fa dalla Consulta. Entro pochissime settimane, infatti, gli italiani saranno chiamati a votare per il referendum che chiede l'abrogazione della golden share all'italiana. Per evitare pasticci, ripensamenti e penose marce indietro, a questo p
unto, meglio sospendere la privatizzazione e attendere il pronunciamento referendario. Chiediamo a Ciampi di avere coraggio: sospendere la dismissione della Stet, adoperarsi perch, i referendum si tengano al pi- presto, chiedere agli italiani di votare contro la Golden Share e, finalmente, dare avvio ad una privatizzazione reale e trasparente.
11334, 10Mar97, 11:16, I, 1841, Segr3.Movimento, IT, Roma
Roma, 9 Marzo 1997
STET: CLUB PANNELLA, STOP ALLA PRIVATIZZAZIONE
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, segretario nazionale dei club Pannella Riformatori:
"Tra pochissime settimane gli elettori italiani voteranno per un referendum che chiede l'abrogazione della legge sulla golden share all'italiana, cioè sulla legge che consente al Governo di esercitare un controllo diretto anche nelle aziende cedute ai privati.
Da mesi è stata aperta una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, ed in particolare dal Commissario per il Mercato Interno, Mario Monti, contro l'uso della golden share nei paesi dell'Unione: nel caso dell'Italia la procedura riguarda l'intera legge. E' imminente la pubblicizzazione dei risultati dell'istruttoria, quasi sicuramente di condanna per la legge italiana e di conseguente richiesta di cancellazione dall'ordinamento.
Il Governo italiano ed in particolare il Ministro del Tesoro mostra però il totale e sprezzante disinteresse per entrambe le questioni e intende procedere nei prossimi giorni alla modifica dello statuto della Stet, introducendo la golden share.
A questo punto per rispetto doveroso sia della volontà degli elettori che dell'operato del Commissario Mario Monti, Ciampi deve sospendere le operazioni di dismissione dell'azienda delle telecomunicazioni di Stato che ruotano proprio attorno alla definizione della golden share ed attendere poche settimane in attesa che, come quasi certo, maturino condizioni normative completamente diverse da quelle attuali.
Anche perché abbiamo qualche dubbio che la stagione delle privatizzazioni possa avere grande slancio, se a dettarne le regole saranno gli esponenti del partito della Rifondazione Comunista che, per bocca del senatore Caponi, hanno definito la privatizzazione della Stet "un delitto nazionale".
11335, 10Mar97, 11:28, I, 1150, Segr2.Movimento, IT, Roma
REFERENDUM ENEL: DOMANI UDIENZA CORTE COSTITUZIONALE
Roma, 10 marzo 1997
Domani alle 9,30 si terr l'udienza pubblica della Corte Costituzionale chiamata a decidere sul conflitto di attribuzioni sollevato dal Comitato promotore del referendum sull'Enel (che mira a liberalizzare la produzione e la distribuzione di energia elettrica) nei confronti della Cassazione che bocci il quesito. Se la Corte Costituzionale accettasse le ragioni dei promotori, e giudicasse ammissibile il referendum, a primavera gli elettori potranno decidere con un s o con un no anche su questa materia.
"Dinanzi ad un governo succube dei veti di Rifondazione Comunista e della 'burocrazia industriale di Stato' afferma Benedetto Della Vedova, della Segreteria dei Riformatori solo gli elettori possono imprimere una svolta coerentemente liberista e di mercato che consenta di sviluppare un vero programma di privatizzazioni. Non saranno i monopoli, le golden share o i 'noccioli duri' a favorire l'ingresso dell'Italia in Europa. Ci auguriamo che, al contrario di quel che S accaduto nel recente passato, la Corte non neghi il diritto dei cittadini ad esprimersi".
11352, 11Mar97, 19:04, I, 794, Segr3.Movimento, IT, Roma
Comunicato stampa
Roma, 11 marzo 1997
Droga: Dal Parlamento un atto irragionevole ed antipopolare.
Dichiarazione di Carmelo Palma, segretario Nazionale del Movimento dei Club Pannella Riformatori
Il Parlamento della maggioranza dell'Ulivo ha approvato le mozioni pi- retrive e proibizioniste, dunque, ha dimostrato una assoluta irresponsabilit ed irragionevolezza, riproponendo stoltamente soluzioni il cui fallimento S sotto gli occhi di tutti
Le mozioni, inoltre, ripropongono quelle impostazioni della Iervolino Vassalli che sono state sconfitte a furor di popolo dal referendum del '93.
A questo punto, i processi a Marco Pannella per gli atti di disobbedienza civile in materia di leggi sulle droghe, diventano ancorpi- necessari per condurre in porto questa battaglia civile.
11379, 12Mar97, 17:36, I, 1369, G.Manfredi, IT, Torino
COMUNICATO STAMPA
ELEZIONI COMUNALI: CARMELO PALMA ANNUNCIA LA "NON CANDIDATURA"IN ALLEANZA PER TORINO.
Dichiarazione di Carmelo Palma, della Segreteria Nazionale del Movimento dei Club Pannella Riformatori:
<Rimisi, se cos si pu dire, la mia disponibilit nelle mani del Sindaco e del capogruppo Mauro Marino.Oggi mi pare che tanto Marino a nome, immagino, della maggioranza di Alleanza per Torino quanto il Sindaco Castellani a nome, immagino, della coalizione nel suo complesso sono e si dichiarano, per dirla politicisticamente, profondamente perplessi, o, per dirla chiaramente, contrari alla mia candidatura.
Sono certamente esistite, in questo senso, pressioni o indicazioni forti ed esplicite. Le davo, ovviamente, per scontate; non davo per scontate le risposte; ma, a questo punto, non ho alcun problema a prenderne atto, ed a rispettarle.
Non S questo il momento per discutere e valutare le motivazioni e le conseguenze di questa scelta>>.
11391, 13Mar97, 06:29, I, 20175, R.Baietti, IT, Castel Mag
SINTESI DELLE MOTIVAZIONI (solo quelle formali!) DELLA BOCCIATURA DI 19 REFERENDUM E DELLA AMMISSIONE DI 11
prese dal sito di Repubblica (dovrebbe essere, comunque, una notizia Ansa)
Quesito per quesito, le ragioni dell'ammissibilit dei vari referendum
Diciannove respinti,
undici ammessi
Le motivazioni della Consulta
Quota proporzionale alla Camera e al Senato
(respinto)
Un eventuale successo dei "s " nel referendum sull'abrogazione della quota proporzionale del 25 per
cento nella elezione di Camera e Senato comporterebbe
una paralisi della operativit dei due organi, perch, il
sistema elettorale non consentirebbe pi- il rinnovo dei due
rami del Parlamento. Cos i giudici della Corte
Costituzionale spiegano il loro "no" ai referendum su
Camera e Senato. A scrivere la sentenza S stato il giudice
Francesco Guizzi, lo stesso che due anni fa venne
incaricato di motivare la bocciatura degli identici quesiti
referendari. Ed in parte il relatore replica le
argomentazioni di allora. La Corte, nella premessa,
riconosce che le richieste dei riformatori hanno i "requisiti
di chiarezza ed omogenit in quanto rispondono ad una
matrice unitaria: quella di far espandere il principio
maggioritario positivamente accolto dalle due leggi
elettorali del 1993 e fin qui limitato dai meccanismi ispirati
dal principio proporzionale".
Ma dopo il riconoscimento del rispetto di queste due
condizioni essenziali per arrivare alla consultazione
popolare, i giudici osservano che "tuttavia va ricordato
che i referendum abrogativi delle leggi elettorali degli
organi costituzionali non devono paralizzare i meccanismi
di rinnovazione, che sono strumento essenziale della loro
necessaria, costante operativit ". La Corte non contesta
l'ammissibilit dei referendum parziali di tali leggi, purch,
la normativa risultante dalla abrogazione, che viene definita
"residua", sia immediatamente applicabile, consentendo il
rinnovo, in qualsiasi momento, dell'organo
rappresentativo. Ci , prosegue la sentenza, assume
particolare importanza per il Parlamento che S "istituto
caratterizzante dell'ordinamento" ed S luogo privilegiato
della rappresentanza politica, cosicchS la paralisi, anche
soltanto temporanea, dei meccanismi giuridici per il
rinnovo delle assemblee parlamentari "urterebbe con le
esigenze fondamentali della democrazia rappresentativa".
La Corte si chiede a questo punto se la "normativa
residua" in caso di una vittoria dei "s " consentirebbe il
funzionamento di Camera e Senato. La risposta S stata
negativa in quanto, in mancanza di una iniziativa legislativa,
l'attivit dei due rami del Parlamento risulterebbe
paralizzata. La Corte osserva infatti che, una volta
abrogata la quota proporzionale e in mancanza di una
nuova determinazione dei collegi uninominali in ciascuna
circoscrizione, si arriverebbe alla elezione di un numero di
deputati inferiore a quello previsto dalla Costituzione (475
e non 630). Discorso simile viene sviluppato per quanto
riguarda la elezione dei senatori e la conclusione S che, in
queste condizioni, il sistema elettorale non consentirebbe
quindi di rinnovare l'assemblea.
Smilitarizzazione della Guardia di finanza (respinto)
Il quesito sulla smilitarizzazione della Guardia di Finanza S
"incongruente" e "inidoneo" a conseguire l'abolizione del
carattere militare della Gdf; la proposta referendaria
sembra tradursi in un referendum di indirizzo, non previsto
dalla Costituzione. Questa, in sintesi, la motivazione con la
quale la Corte Costituzionale, relatore Guido Neppi
Modona, ha dichiarato non ammissibile il referendum sulla
Guardia di Finanza. Secondo la Consulta, infatti, anche nel
caso di un esito positivo del referendum, gli attuali
caratteri della GdF continuerebbero a sussistere ai tre
livelli delle funzioni, dell'ordinamento del reclutamento e
dello stato giuridico del personale. "Il vero e proprio
modo di essere di questo ramo dell'Amministrazione dello
Stato", proseguono i giudici, "non S suscettibile di essere
eliminato mediante la mera abrogazione delle norme che
sanciscono l'appartenenza del Corpo alle Forze Armate e
gli attribuiscono la funzione di "concorrere alla difesa
politicomilitare delle frontiere, e in caso di guerra, alle
operazioni militari". Per rafforzare la sua tesi, la Consulta
ricorda che per "smilitarizzare" il Corpo delle guardie di
pubblica sicurezza e il Corpo delle guardie carcerarie si S
disposto l'espresso scioglimento di tali corpi e
contestualmente si S adottata una disciplina legislativa per
regolare in chiave civile tutti gli aspetti delle strutture.
Golden share (ammesso)
Un quesito dotato di perfetta chiarezza nella struttura
come nella finalit . Con queste parola la Corte
Costituzionale, relatore Cesare Ruperto, ha deciso
l'ammissione del referendum sulla "golden share", ovvero
sulla riserva allo Stato dei rilevanti poteri speciali previsti
dall'articolo due della legge sulle privatizzazioni. In
particolare, i giudici della Corte Costituzionale si sono
soffermati sul possibile legame della legge in questione e le
leggi di bilancio, legame che aveva causato la
dichiarazione d'inammissibilit della richiesta referendaria
sull'alienazione dei beni patrimoniali dello Stato. Secondo i
giudici, non c'S alcun rapporto tra l'incremento delle
entrate dello Stato, che si stimano siano conseguenti dal
processo di dismissione delle societ da privatizzare e la
eliminazione della cosiddetta "golden share". Il quesito,
inoltre, non rischia di confondere l'elettore, al quale S
posta "un'alternativa netta" e che pu quindi "percepire
immediatemente e con esattezza le possibili conseguenze
del suo voto".
Droghe leggere (respinto)
La legalizzazione delle droghe leggere costituirebbe un
inadempimento degli obblighi internazionali assunti dallo
Stato italiano, in particolare della Convenzione di Vienna
del 1988 e di New York del 1961, che "impongono" alle
parti contraenti di attribuire carattere di reato a quei
comportamenti che i promotori del referendum volevano
invece depenalizzare. Per questo motivo la Corte
Costituzionale, relatore Guido Neppi Modona, ha
dichiarato non ammissibile il quesito referendario sulla
legalizzazione delle droghe leggere. Secondo la Corte
Costituzionale, che in proposito cita precedenti sentenze,
devono venire preclusi i referendum che investono non
soltanto le leggi di autorizzazione a ratificare trattati
internazionali, ma anche quelli collegati all'esecuzione dei
trattati medesimi. La Corte Costituzionale si S limitata ad
esaminare solamente il quesito nella parte relativa
all'articolo 75 del testo unico della legge sugli stupefacenti
(il quesito intero riguardava sei articoli della legge),
ritenendo superfluo procedere all'esame degli altri
interventi abrogativi.
Elezione Csm (respinto)
Quesito non omogeneo: per la mancanza di tale essenziale
requisito S stato bocciato il referendum sul sistema
elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura
proposto dai riformatori. Nella sentenza, redatta da
Cesare Mirabelli, si ricorda che gi in passato, nel 1987,
una richiesta, sia pur limitata alla elezione dei componenti
togati dell'organo di autogoverno dei giudici, fu bocciata
dalla Consulta. Questa volta il quesito era stato ampliato,
investendo l'intera normativa sulla elezione e sul
funzionamento del Csm, dalla durata in carica dei
consiglieri, alla elezione di quei componenti votati dal
Parlamento, ai requisiti per essere nominato membro
"togato". Nell'esaminare la normativa di cui si chiedeva
l'abrogazione, la Corte osserva che alcune di queste
disposizioni "eccedono la finalit , enunciata dai promotori,
di superare il sistema elettorale proporzionale". Da qui
scaturisce il convincimento che al momento del voto il
cittadino sarebbe stato chiamato ad esprimersi su
questioni non omogenee, come dimostra tra l'altro, si
afferma nella sentenza, la diversit del sistema elettorale
per la nomina dei componenti togati da quello per la
nomina di quelli indicati dal Parlamento. In conclusione,
osserva la Corte, "S sufficiente la ricognizione dell'ambito
e della estensione del quesito referendario per renderne
manifesta l'eterogeneita"'.
Incarichi extragiudiziali dei magistrati (ammesso)
Una pagina appena S bastata ai giudici della Corte
Costituzionale, relatore Fernanda Contri, per decidere
l'ammissibilit del quesito referendario sull'abrogazione
delle disposizioni che consentono ai magistrati, previa
autorizzazione del Csm, di accettare "incarichi di qualsiasi
specie" e di "assumere le funzioni di arbitro". Secondo i
giudici della Corte Costituzionale, infatti, il quesito S
conforme ai requisiti di chiarezza e omogeneit , ovvero "S
immediatamente percepibile dall'elettore", e non incorre in
alcuna delle ipotesi di inammissibilit previste dalla
Costituzione.
Responsabilit dei magistrati (respinto)
Assenza di chiarezza, che impedisce all'elettorato la piena
consapevolezza del significato del voto. Questo "difetto"
nella enunciazione del quesito ha portato alla bocciatura
del referendum con il quale i riformatori chiedevano
l'abrogazione delle norme che attualmente disciplinano il
risarcimento del cittadino che abbia riportato un danno
ingiusto in seguito alla decisione di un magistrato. Con la
consultazione i promotori puntavano all'affermazione di
una responsabilit civile dei magistrati, diretta e piena nei
confronti del danneggiato, mentre ora S ritenuta indiretta e
limitata in quanto S lo Stato che fa fronte a rivendicazioni
di questo genere. La richiesta di eliminare dalla legge una
breve frase ("contro lo Stato"), osserva la Corte, "di per
sS non espressiva di un autonomo contenuto normativo,
determina una assoluta e oggettiva mancanza di chiarezza
del quesito che si intende sottoporre a votazione
popolare". Difatti, aggiunge la sentenza, S del tutto
equivoca la configurazione della domanda per quanto
attiene la posizione dello Stato, la cui responsabilit S
preminente nell'attuale configurazione della legge al fine di
un risarcimento del cittadino danneggiato. E in caso di un
successo dei s con la conseguente eliminazione della
responsabilit dello Stato, non sarebbe pi- possibile
avanzare la richiesta di risarcimento.
Abolizione ministero risorse agricole (ammesso)
L'unico vero ostacolo era rappresentato dalle funzioni
dello Stato centrale in attuazione delle politiche
comunitarie, ma le leggi di ratifica del trattato Cee che
impegnano lo Stato italiano non indicano gli organi ai quali
lo Stato stesso deve affidare le relative funzioni e
nemmeno impongono di affidarle ad un Ministero.
Obiezione coscienza (ammesso)
L'attuale legislazione sull'obiezione di coscienza pu
essere sottoposta a referendum anche perch, non
rappresenta l'unico possibile equilibrio, conforme alla
Costituzione, tra le esigenze individuali e quelle collettive
che si esprimono nell'obbligo del servizio militare, obbligo
configurabile dalla legge in ordine tanto ai "modi" quanto ai
"limiti" del suo assolvimento.
Possibilit concorsi per enti locali (ammesso)
Il quesito non incide sul principio del concorso nelle
pubbliche amministrazioni (articolo 97 della Costituzione,
terzo comma), principio che anche in caso di eventuale
abrogazione delle norme in questione potr continuare a
trovare attuazione nelle diverse modalit non toccate dal
quesito.
Abolizione Coreco (ammesso)
Il principale ostacolo era costituito dai numerosi articoli
oggetto del quesito, ma la Corte ha riconosciuto che sono
tutti riconducibili alla comune problematica dei controlli, in
senso lato, sull'azione degli enti locali. Il quesito, poi, mira
a ridurre l'area del controllo, lasciando sussistere il
controllo di legittimit che i Coreco sono chiamati a
svolgere, in via generale e necessaria, sulle deliberzioni dei
consigli comunali e provinciali.
Ruolo segretari comunali (ammesso)
La mancata inclusione di alcune norme riguardanti la figura
del segretario comunale non costituisce un ostacolo alla
chiarezza del quesito che propone un'unica alternativa
all'elettore: la soppressione o il mantenimento della figura
del segretario comunale.
Controllo stato su regioni (ammesso)
Il quesito non riguarda leggi "a contenuto
costituzionalmente vincolato" perch,, se S vero che il
complesso sistema delle relazioni fra Stato e Regioni trova
il suo fondamento diretto nella Costituzione, S anche vero
che sui controlli la Costituzione parla di controlli da parte
di "un organo dello Stato", rimettendo alla legge di
stabilirne "modi e limiti".
Ingresso cacciatori nei fondi altrui (ammesso)
La Corte ricorda che sull'identico quesito si S gi votato
nel 1990, ma in quell'occasione non si raggiunse il quorum
dei votanti. La nuova legge sulla caccia, inoltre, non ha
modificato l'articolo 842 del codice civile, oggetto del
referendum.
Abolizione ministero sanit (respinto) La domanda S stata
giudicata inammissibile, come lo fu una precedente
richiesta (1993), in quanto non S possibile che un quesito
che proponga al corpo elettorale di giungere, attraverso la
soppressione di un intero ministero, alla eliminazione di
funzioni che siano costituzionalmente necessarie e come
tali non possano essere soppresse senza con ci ledere
principi costituzionali. In questo caso verrebbe violato il
primo comma dell'articolo 32 della Costituzione (la
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettivit ).
Abolizione ministero industria (respinto)
Gi nel 1992 la Corte Costituzionale giudic inammissibile
tale quesito referendario, osservando che un eventuale
successo della consultazione non avrebbe potuto mai
portare alla totale soppressione del dicastero, ma soltanto
a una sua mutilazione. Questo perch, il ministero si
presenta come "il risultato di una stratificazione normativa"
che il quesito non poteva definire adeguatamente. Anche
in questo caso vi S una palese incongruit del quesito
rispetto all'oggetto reale del referendum, il quale non pu
non coinvolgere l'esame delle molteplici funzioni attribuite
al ministero dalla complessa normativa.
Abolizione dipartimento turismo (respinto)
Ventisette pagine di sentenza per giungere alla
dichiarazione di inammissibilit del referendum
sull'abolizione del dipartimento del Turismo, Spettacolo e
Sport per la "palese eterogeneit dei temi" proposti. Ci ,
perch, accanto alle politiche di settore e delle attivit di
indirizzo e coordinamento, il dipartimento svolge funzioni
che con esse non necessariamente si coniugano, come lo
svolgimento delle attivit necessarie ad assicurare la
partecipazione dell'Italia alla elaborazione delle politiche
comunitarie. Quindi, la proposta, investendo una nutrita e
variegata serie di disposizioni, non consente all'elettore di
dare un libero e consapevole responso.
Abolizione del sostituto d'imposta (respinto)
Richiesta inammissibile, come gi ebbe a dire la Corte
Costituzionale per una analoga domanda nel 1995. I
giudici ribadiscono ora che il sistema della ritenuta alla
fonte per i lavoratori dipendenti risponde sia all'interesse
fiscale della immediata percezione delle somme, sia a
criteri di tecnica tributaria per agevolare la riscossione dei
tributi. N, vale sostenere che con gli attuali moderni
strumenti di accertamento si possa ugualmente verificare la
percezione dei redditi mediante sistemi diversi da quello
che si intendeva abrogare.
Interruzione gravidanza (respinto)
a richiesta di consentire anche alla struttura privata di
praticare l'aborto e di eliminare il consenso del medico per
le interruzioni nei primi 90 giorni di gestazione S stata
giudicata inammissibile perch, investe problemi importanti,
come la tutela dei diritti dei minori, sanciti dalla
Dichiarazione sui diritti del fanciullo "sia prima, sia dopo la
nascita". Tutela prevista anche dalla nostra Costituzione
secondo la quale il diritto alla vita, inteso nella sua
estensione pi- larga, sia da iscriversi tra i diritti inviolabili,
insieme con la tutela della maternit .
Divieto pubblicit Rai (respinto)
Cos come la domanda viene proposta, attraverso quella
che viene definita dalla Corte una operazione di ritaglio
delle parole e il conseguente stravolgimento della struttura
della normativa, introduce una nuova statuizione non
riscontrabile nell'ordinamento. In altre parole si tratta di
una "domanda costruita". I contenuti del quesito vengono
definiti dalla Consulta "mere locuzioni verbali, inespressive
di qualsiasi significato normativo, tendenti a proporre al
corpo elettorale non tanto una sottrazione di contenuto
normativo, ma piuttosto una nuova norma direttamente
costruita".
Abolizione P.r.a. (respinto)
Il quesito, investendo con una sola domanda pi- contenuti
(interessa, infatti, una complessit di norme, strutture e
funzioni), pu generare equivoci per l'elettore al quale non
viene consentita la libert di esprimersi con chiara
consapevolezza sull'unico contenuto normativo che pu
univocamente formare oggetto di una richiesta
referendaria.
Maestre scuola elementare (respinto)
Secondo i giudici costituzionali, il quesito non si propone
un intento meramente eliminativo dell'attuale "modulo"
adottatto nelle scuole elementari (tre maestre per classe)
ma, attraverso una abrogazione parziale, mira
all'instaurazione di un sistema diverso che per resta
"obiettivamente e insuperabilmente incerto" mancando
l'alternativit tra la disciplina vigente e quella che
rimarrebbe.
Indirizzo stato su atti regioni (respinto)
La richiesta S inammissibile poich, coinvolge norme
contenute in atti di legislazione ordinaria ma a contenuto,
sia pur parzialmente, costituzionale. Il quesito, infatti,
coinvolge il potere statale di indirizzo e coordinamento in
sS, nella sua esistenza e quindi, necessariamente, nel suo
fondamento che risiede nella stessa Costituzione.
Possibilit per le regioni di svolgere attivit
all'estero (respinto)
La ratio ispiratrice del quesito non S la sostituzione di un
modello di coordinamento con un altro, bens
l'eliminazione di ogni forma di coordinamento tra Stato e
Regioni in materia di attivit promozionali all'estero e tutto
ci , per la Corte, colpisce il principio costituzionale di
"leale cooperazione". Direttive Ue e regioni(respinto) Il
quesito non mira tanto ad ottenere una successiva diversa
disciplina legislativa delle funzioni statali attinenti ai
rapporti con la Comunit economica europea quando
venga in considerazione una qualsiasi competenza
regionale, quanto a contrastare, in linea di principio, la
stessa possibilit di funzioni statali in tale ambito di
rapporti. Ci , per la Corte, non S possibile perch, le
funzioni dello Stato "non possono essere fatte
definitavemente tacere".
Direttive stato su funzioni delegate regioni (respinto)
L'eliminazione del potere di direttiva del Governo centrale
per quanto riguarda l'esercizio delle funzioni amministrative
delegate alle Regioni, interessa una norma a contenuto
costituzionalmente vincolato. Del resto l'articolo 121 della
Costituzione prevede espressamente che il presidente
della giunta regionale dirige le funzioni amministrative
delegate dallo Stato alla Regione "conformandosi alle
istruzioni del Governo centrale".
Iscrizione al servizio sanitario (respinto)
Si chiedeva di consentire al cittadino di poter scegliere tra
l'iscrizione al servizio sanitario nazionale e una
assicurazione privata. La proposta non ha superato
l'esame della Corte Costituzionale, come gi nel 1995 un
analogo quesito. La legge che risale al 1980 ha stabilito,
ricorda la Corte, la obbligatoriet dell'assicurazione contro
le malattie per tutti i cittadini, rendendo universale e
uniforme l'assistenza sanitaria erogata dal Servizio
sanitario nazionale. Secondo la Corte, quella proposta
doveva considerarsi una falsa alternativa che si voleva
sottoporre agli elettori. A suo giudizio, infatti, anche con la
eventuale abrogazione dell'obbligo all'iscrizione al servizio
nazionale "permarrebbe il diritto alle prestazioni sanitarie
previste per la generalit dei cittadini ed il correlativo
obbligo del servizio sanitario nazionale di erogarle". In
conclusione, anche in caso di vittoria dei "s ", sarebbe
venuto a mancare lo scopo essenziale del referendum:
quello di abrogare una legge.
(Ansa)
11405, 13Mar97, 16:48, I, 733, Segr3.Movimento, IT, Roma
FINANZIAMENTO AI PARTITI: IL TRIBUNALE DI ROMA IL 20 ESAMINA IL RICORSO
VIGEVANO: "ORA CIAMPI ATTENDA IL PRONUNCIAMENTO DEL GIUDICE"
Roma, 13 marzo 1997
Il tribunale di Roma ha deciso di discutere il ricorso (ex articolo 700 CPC) per la sospensione dell'erogazione del finanziamento pubblico ai partiti presentato dal Comitato promotore del referendum del '93 fissandone l'esame il 20 marzo.
"La battaglia contro l'applicazione della legge truffa sul finanziamento ai partiti afferma Paolo Vigevano, segretario e tesoriere del movimento dei Club Pannella Riformatori continua. Diffidiamo il Ministro dell'economia Ciampi a distribuire le quote del finanziamento prima dell'udienza dinanzi al giudice del Tribunale di Roma."
11418, 14Mar97, 10:59, I, 912, M.Paolinelli, IT, Ancona
STANZANI AD ANCONA
SABATO 15 MARZO ore 16,00, Hotel City, v. Matteotti, 112 (a 50 metri dall'ospedale Umberto I, centro storico), Assemblea cittadina dei club "Enzo Tortora" e "Emma Bonino".
Partecipano ai lavori:
SERGIO STANZANI, Segretario Nazionale del Movimento,
Mauro Paolinelli, i Presidenti dei club e i Consiglieri generali marchigiani.
Nel corso dell'assemblea si ricostituir il club E. Tortora AN/1.
Gli altri appuntamenti delle assemblee costitutive nelle Marche:
PESARO: giov. 20 c.m., ore 20,30 sala I circoscriz. p.za Europa, 16
MACERATA: ven. 14, ore 21,00 sala Hotel Claudiani
CIVITANOVA M. (mc): dom 16, ore 10,30 Sala Hotel Solarium
RECANATI (mc): lun 17, ore 21,30 . Palazzo Biondo v. Roma, 2
S. BENEDETTO D. T. (ap): lun 17 mar, ore 21,00 sala delle anfore c/o
liceo scientifico
11425, 14Mar97, 16:22, I, 190, V.Donvito, IT, Firenze, 11422
Assemblee fine settimana
ma chi c'e dietro la firma segr3.Movimento?
Dove sono questo fine settimana le assemblee a Livorno e Lucca?
E' per caso uscita un'ulteriore versione del giornalino?
11445, 15Mar97, 10:40, I, 114, A.Grippo, IT, Roma
Qualche segretario nazionale in ascolto ritiene di rispondere alle varie osservazioni sul problema giornale/date?
11446, 15Mar97, 10:52, I, 1263, V.Donvito, IT, Firenze, 11443
Digiuno
Mi dispiace che Antonio B. cerchi di discutere solo in questo luogo. Lo so che leggendo il giornalino "Parola d'onore" avra' avuto difficolta' a capire dove e come poteva partecipare a qualche assemblea, ma qualche informazione in merito non gli mancava.
L'importante, Antonio, e' non caricare questo posto di confronto di ufficialita'. Non so se lo hai notato, ma nessun dirigente del nostro movimento ha detto "pio" in quest'area sulla storia delle convocazioni sbagliate delle assemblee. Non solo. Ma dopo diversi giorni che e' stato denunciato il fatto, e' tutto come prima, tant'e' che la misteriosa firma segr3.Movimento ha colpito in perfetto stile, asserendo che oggi o domani ci sarebbero non so quali iniziative a Lucca e Livorno. Storie di ordinaria mediocrita' che tu hai ben inquadrato, comunque.
Ma qui volevo dirti la mia sul digiuno di Pannella.
Niente da eccepire sul fatto che la data del 15 giugno sia legittima, e questo lo sa benissimo anche Pannella, tant'e' che la sua richiesta e' perche' il ministero riveda la sua decisione. E' quello che in diverse occasioni abbiamo chiamato "digiuno di dialogo", su cui so che tu nutri forti perplessita', ma e' uno strumento che spesso viene usato nella nostra guerra nonviolenta.
Tutto qui.
11450, 15Mar97, 11:49, I, 1029, Segr3.Movimento, IT, Roma
Roma, 15 marzo 1997
LA FIAT FINALMENTE IN DISCUSSIONE:
IL SUO POTERE DI FRONTE ALLE RIFORME,
AL MERCATO, ALLA LIBERTA', ALLA GIUSTIZIA.
Domenica 16 marzo a Torino
al Teatro Carignano (P.za Carignano) dalle ore 9.
Intervengono tra gli altri:
Marco Pannella (Presidente del Movimento);
Benedetto Della Vedova (Segretario del Movimento);
Pino Nicotri (Giornalista de l'Espresso autore del libro 'Fiat: Fabbrica
Italiana Automobili e Tangenti');
Silvio Ori (Giornalista);
Sergio Ricossa (Ordinario di Politica Economica Universit di Torino).
Presiede: Massimo BORDIN (direttore di Radio Radicale).
SEGUIRA' SEMPRE A TORINO DALLE ORE 15 ALLE ORE 20 ALL'HOTEL DOGANA VECCHIA IN VIA CORTE D'APPELLO UN CONVEGNO PUBBLICO DEL MOVIMENTO DEI CLUB PANNELLA SUL TEMA:
'Con un nuovo blocco sociale e politico, rivoluzione liberale, liberista, libertaria, federalista europea, antipartitocratica', con gli interventi di: Marco Pannella, Benedetto Della Vedova, Luigi De Marchi, Carmelo Palma. Iuri Maria Prado.
11470, 16Mar97, 09:18, I, 921, A.Bandinelli, IT, Roma
Questa mattina, Olivier Dupuis, segretario del P.R., ha spezzato una lancia per l'intervento dell'Europa in Albania. Tardiva presa di posizione, e francamente spiazzata. Il Partito Radicale aveva la possibilit di far crescere, in Albania ma in tutti i paesi balcanici, un embrione di classe dirigente, demcratica, federalista, trasnazionale. Difficilissimo compito, ma pienamente coerente con le indicazioni di Mazzini e Salvemini, il quale alla fine della prima guerra mondiale favor la nascita della Jugoslavia federale.
Invece, alcuni miei suggerimenti in proposito sono stati snobbati e irrisi, anche da quei compagni che, lavorando nei paesi dell'est, avrebbero avuto ogni possibilit di vedere e capire.
Adesso, in Albania, S scoppiato il caos che vediamo. Tutti hanno il diritto di invocare l'intervento europeo, anche Dini. Un po' meno, i radicali.
Sorry, con amicizia ma anche con fermo, assoluto dissenso.
11507, 17Mar97, 15:47, I, 4124, Segr3.Movimento, IT, Roma
AI PUNTI DI RIFERIMENTO E AI PRESIDENTI DI CLUB
Roma, 17 marzo 1997
Cari compagni,
per decisione della Direzione il Presidente del Movimento cura direttamente la campagna di sostegno dei due referendum sulla giustizia ammessi dalla Consulta e quella, corrispondente al 'Contratto' da noi proposto agli italiani, per nuove iniziative referendarie, legislative o nonviolente che siano.
Al pari di altri compagni, sono stato incaricato di affiancare Marco nel suo compito sia di Presidente del Movimento sia di responsabile delle iniziative in tema di giustizia.
Con l'aiuto di Andrea Falcetta, che si sta rivelando prezioso, il contributo degli avvocati Titta Mazzuca e Federico Bucci, e di altri avvocati, molti dei quali giovani, stiamo cercando di giungere alla 'stipula' urgente, e all'esecuzione poi immediata, del Contratto con una piccola (speriamo non troppo) parte del famoso blocco sociale, naturalmente coinvolta nei temi della giustizia: gli Avvocati.
Stiamo raccogliendo adesioni ai Comitati per il SI ai referendum (carriere dei magistrati e incarichi extra giudiziari); ma soprattutto versamenti in denaro necessari per il lancio della nuova campagna referendaria.
Nel corso delle riunioni e degli incontri che ci sono stati fino ad oggi S emersa con evidenza la proposta di organizzare un nuovo referendum sui termini processuali, che elimini la differenza che vi S, ai danni dei cittadini e delle parti, tra termini ordinatori e termini perentori. Sarebbe un'iniziativa dirompente che, a detta di coloro che conoscono il mondo dell'Avvocatura, coinvolgerebbe facilmente moltissimi avvocati e molti di coloro che sono incappati nelle maglie della giustizia, penale e soprattutto civile. Un solo esempio basti a rendere l'idea: se anche per i magistrati i termini fossero perentori, non sarebbe pi- possibile rinviare sine die i processi. Una vera Rivoluzione!
Sembra, dunque, che qualcosa si stia muovendo nell'Avvocatura. Speriamo di aver finalmente trovato una calda adesione di avvocati che potrebbe coinvolgere una parte consistente del mondo forense, ormai da troppi anni estraneo alle nostre lotte civili e per la giustizia. L'avvocato Federico Bucci , ad esempio, che S un importante componente del Consiglio dell'Ordine di Roma, si sta dedicando all'iniziativa con grande determinazione e seriet . Abbiamo l'appoggio incondizionato e prezioso dell'Avvocato Titta Mazzuca; l'adesione dell'Avv. Oreste Flammini Minuto, Presidente della Camera Penale di Roma, dell'Avv. Renato Tobia, Segretario dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura, di Giandomenico Caiazza e di molti altri avvocati.
E' pi- che mai necessario attivarsi anche nelle vostre realt , coinvolgendo quanto pi- possibile il locale mondo forense, oltre ai cittadini vittime o consapevoli della crisi della giustizia, perch, aderiscano ai Comitati per il SI; promuovere Comitati anche nelle altre citt , mobilitarsi per il nuovo, eventuale referendum sui termini ordinatori, organizzando volantinaggi davanti ai Tribunali, assemblee, etc.
A fronte del crescente malessere alimentato dalle inaccettabili proposte del Ministro Flick e dall'assenza di qualsiasi iniziativa del Polo, non S da escludere che finalmente ci possa giungere una risposta positiva, anzi, S necessario che ci giunga.
Questo S il primo elenco di avvocati che sono in contatto con Andrea Falcetta e che sono disponibili a muoversi:
Latina Giuseppe Valenti 0771771517/571
Rimini Maurizio Pecci 041393330
Campobasso Maria Grazia Mandato 0874311070
Perugia Biancamaria Cataldo 0755001653 0337650450
Palermo Manlio Gallo 091682794/797
Francesco Greco 09132058/6111715
Lucca Pietro A. Peruzzi 0583491424
Locri Domenico Serafino 0964381184/381618
Agrigento Antonino Gaziano 0979292/595827
Vi allego il testo del volantino (fronte/retro) che stiamo distribuendo davanti ai Tribunali di Roma, nella speranza che possa facilitare analoghe vostre iniziative.
Aspetto fiducioso una risposta o dei consigli, che sono sempre comunque utili.
Un cordiale saluto,
Giuseppe Micheletta
Tel. 06689.791 fax 066872.311
Email: g.micheletta@agora.stm.it
11533, 18Mar97, 19:07, I, 90, A.Grippo, IT, Roma
Caro Perduca, complimenti per il tuo ultimo intervento.
Sembravi un segretario nazionale.
11547, 19Mar97, 12:05, I, 5832, R.Spagnoli, IT, Roma
CONFERENZA NAZIONALE SULLE TOSSICODIPENDENZE Napoli 13/15 marzo 1997
SESSIONE PLENARIA CONCLUSIVA DEL 15 MARZO
INTERVENTO DI CARMELO PALMA, DELLA SEGRETERIA POLITICA DEL CORACOORDINAMENTO RADICALE ANTIPROIBIZIONISTA
Signori Ministri, signori Parlamentari e signori della Conferenza,
io qui rappresento, e lo dico esplicitamente senza infingimenti, un'organizzazione politica che propone di legalizzare le droghe proibite e propone una diversa disciplina giuridica che rispetti e valuti concretamente le diversita' delle singole sostanze.
Non voglio fare discorsi ideologici. Voglio dare atto al Governo ed alla Conferenza nel suo complesso di aver affrontato con senso della concretezza e con senso della novita' alcune questioni, ma voglio in questa sede di valutazione complessiva dei lavori della Conferenza contestare chiaramente la distinzione e l'alternativa che e' stata posta fra politiche di legalizzazione e politiche di riduzione del danno perche' riteniamo che questa non rispetti la verita' storica dei fatti e non rispetti il dato che le esperienze di riduzione del danno che vogliamo mutuare da altre esperienze e vogliamo introdurre nella nostra normativa sono esperienze che sono andate di pari passo con prime forme di distribuzione controllata delle droghe proibite.
Contestiamo questa alternativa perche' le politiche di legalizzazione sono e si configurano come politiche di riduzione del danno: non tanto di quei danni indotti e connessi al consumo delle sostanze, ma, soprattutto, di quei danni imposti dalle leggi sulla droga, di quei danni che non si riescono a risolvere con semplici politiche di solidarieta' e che non si possono risolvere e non si possono affrontare signor Ministro neppure con le misure, pure importanti e pure concrete, sulla depenalizzazione e sulle pene alternative che lei vuole introdurre giustamente nella nostra legislazione e che noi comunque intendiamo sostenere.
Non possiamo dimenticare che l'altro volto di queste pene sono i crimini, e non possiamo dimenticare che questi crimini sono indotti, nella stragrande maggioranza dei casi, non dall'uso delle sostanze ma da una legge che impone ai tossicodipendenti di delinquere. Noi non possiamo dimenticare che la stragrande maggioranza delle malattie correlate e delle cause di mortalita' per il consumo di droghe sono da riferirsi alle modalita' stesse di consumo di queste sostanze ed al mercato criminale. Noi non possiamo dimenticare signor Ministro che esistono citta' che sono travolte dalla "droga", non intesa come sostanza che viene consumata da una quota infinitesimale della popolazione, ma come potere, come denaro, come forza di condizionamento delle istituzioni e dell'economia legale.
Noi riteniamo che questa Conferenza sia stata una buona conferenza sulle tossicodipendenze e sul consumo di droghe proibite. Non e' stata una conferenza sulla droga: non ha affrontato in nessuna misura, o forse in misura molto marginale, il consumo delle droghe legali, non ha affrontato in nessuna misura il problema della lotta al traffico della droga ed il problema del potere che da questo traffico deriva.
Noi sappiamo signor Ministro che in fondo, per mandato e per statuto, questa conferenza e' obbligata a valutare i pessimi risultati di una pessima legislazione: e' una conferenza, in una certa misura, deputata a contare le vittime del flagello e a non intervenire radicalmente sulle ragioni sostanziali, politiche e giuridiche, di questo flagello.
Noi vogliamo che la 3a conferenza sulla droga sia una conferenza sulla "droga", non sulle tossicodipendenze o sul consumo di alcune sostanze che diventano flagello sociale in ragione della loro illegalita' e non perche' abbiano un rilievo, per esempio, epidemiologico molto superiore a quello delle sostanze legali che lei sa signor Ministro , e tutti voi Ministri sapete, uccidono molto di piu' nel nostro Paese e sono causa di danni sociali molto superiori, se non computiamo in questo triste calcolo i danni connessi ai crimini compiuti dai tossicodipendenti.
Noi rispettiamo la volonta' del Governo di mantenersi neutrale sul tema della legalizzazione, rispettiamo la volonta' del Governo di voler rimettere la parola al Parlamento, alla societa' nel suo complesso ed alle forze sociali e politiche. E su questo apro un piccolo inciso: si e' detto "fuori i partiti da questa conferenza, fuori le organizzazioni politiche" quale quella, non partitica, che io rappresento. Ma io voglio dire, con convinzione e con durezza, che se non fosse esistita un'organizzazione politica che nel 1992 raccoglieva oltre cinquecentomila firme su un referendum per abolire le sanzioni penali per il consumo di droghe, tutto questo non sarebbe esistito, staremmo qui a misurarci con il fallimento anche di quella normativa, la speranza che molti stanno dimostrando non si sarebbe potuta accendere.
Ma dicevo nella societa', e so di dire cosa difficile e, per alcuni, sgradita, ci sono anche sei persone che hanno scelto deliberatamente di violare la legge sulla droga per aprire una discussione non piu' differibile e per fare delle aule di giustizia il solo luogo dove si verifica concretamente il fallimento del proibizionismo e in cui, in una certa misura, e' possibile discuterlo, un luogo di pubblico ed istituzionale contraddittorio. Queste sei persone non sono solo Marco Pannella, ma sono anche altri cinque militanti antiproibizionisti che hanno scelto una strada che li portera' probabilmente in galera per porre una questione che non e' piu' differibile.
La prego signor Ministro di considerare fra le emergenze del suo Governo e fra le emergenze di questo Paese, cio' che l'iniziativa responsabile, attenta, politicamente da considerare con grande attenzione di questi sei cittadini italiani, pone alla sua attenzione.
La ringrazio.
11537, 19Mar97, 00:22, I, 1011, F.Fischer, IT, Bolzano
MILANO: INCONTRODIBATTITO
Si puo' essere antistatalisti e volere uno stato?
E' possibile privatizzare tutto, anche i servizi giudiziari?
Lunedi' 24 marzo a partire dalle ore 21.00 presso la sede dell'Associazione per l' Iniziativa Radicale Enzo Tortora in corso di Porta Vigentiva 15/A a Milano, avra' luogo un incontrodibattito organizzato dall'Associazione di Cultura Libertaria Murray Rothbard dal titolo:
"LIBERALI, LIBERISTI, O LIBERTARI?
(NON SOLO MILTON FRIEDMAN)"
Interverranno:
Pietro Adamo (Storico)
Luigi Marco Bassani (Storico delle dottrine politiche)
Benedetto Della Vedova (Segretario Nazionale del Movimento dei Club PannellaRiformatori)
Carlo Lottieri (Sociologo della politica)
Fabio Massimo Nicosia (Filosofo del Diritto)
Lorenzo StrikLievers (gia' deputato della Lista PannellaRiformatori)
Verranno presentate e discusse le tesi anarcocapitaliste e il loro possibile inserimento e sviluppo nel dibattito e nella lotta politica in Italia.
Per informazioni: 02/5457986
11557, 19Mar97, 15:42, I, 1961, Segr3.Movimento, IT, Roma
Roma, 19 marzo 1997
REFERENDUM: SULLA DATA DEL VOTO QUINTO GIORNO DI SCIOPERO DELLA FAME DI MARCO PANNELLA
Comunicato della segreteria del Movimento dei Club PannellaRiformatori
Marco Pannella S giunto oggi al quinto giorno di digiuno per difendere il diritto di tutti i cittadini al voto referendario, nei confronti del quale il Governo ha assunto decisione palesemente ostruzionistiche. Pannella chiede che il Governo modifichi la decisone di fissare il voto per gli undici referendum per il 15 giugno, cioS a scuole chiuse e con una parte del paese gi in vacanza. Respinta la prima richiesta di far coincidere la data del voto referendario con quella del primo turno delle amministrative parziali del 27 aprile sottoscritta da oltre 100 parlamentari , il Comitato Promotore aveva indicato al Governo la data del 4 o, al massimo, del 18 maggio.
Il Consiglio dei Ministri ha invece preso a pretesto una presunta necessit di separare radicalmente la campagna referendaria dal voto amministrativo, anche se quest'ultimo coinvolge meno di nove milioni di elettori e non pu in alcun modo essere assimilato ad una campagna elettorale e politica nazionale, se non snaturandone profondamente il significato e negando il diritto di candidati ed elettori ad un voto e ad una campagna elettorale genuinamente "locali" ed amministrativi. Come non bastasse il Governo ha fatto esplicitamente riferimento all'intento di consentire al Parlamento di operare interventi legislativi volti ad impedire i referendum fino all'ultimo istante utile.
L'iniziativa di Marco Pannella considera il fatto che i referendum non sono ancora stati formalmente indetti ed esistono quindi tutti i termini tecnici per rivedere la decisione assunta. Il Comitato Promotore chieder nelle prossime ore a deputati e senatori di assumere iniziative parlamentari volte a sostenere la richiesta di fissare le consultazioni referendarie in una domenica precedente quella del 1ñ giugno.
11566, 19Mar97, 18:58, I, 5991, Segr3.Movimento, IT, Roma
VADE RETRO REFERENDUM
Lass- nessuno lo ama: n, le forze politiche, n, il Quirinale, n, la Corte costituzionale. E la telenovela continua: si cerca di evitarlo con ogni mezzo e, quando non S prorio possibile, di vanificarne gli esiti.
Di Mario Relandini
Vade retro, referendum. Nunc et semper (ora e sempre). Antea et postea (prima e dopo). Prima, nel momento in cui i quesiti vengono sottoposti al giudizio della Corte costituzionale. Dopo nel momento in cui una volta ammessi e una volta votati dagli elettori vengono spesso, e in modo clamoroso, disattesi dallo Stato.
Strano destino, dunque, quello dei referendum in Italia. Assimilati, l dove il potere S uso esercitare come una specie di esclusiva, ad un vero e proprio satanico demonio. Referendum "dimoni con occhi di bragia". "Bragia" giudicata pericolosa, evidentemente, perch, tale da accendere fuochi di democrazia diretta. E, perci , di partecipazione immediata. Senza deleghe. Fuori dalle operazioni, dalle mediazioni, dagli accordi, dagli scambi, dal sistema snaturato dei partiti. Sui tram come si sa continua ad essere vietato parlare al manovratore. Sui banchi del Parlamento, del Governo, delle segreterie politiche continua ad essere addirittura vietato dargli una mano, se da solo mostra di non farcela. Quasi una lesa maest . Ma pi- realmente, un altezzoso quanto interessato off limits ad un recinto a torto ritenuto cosa propria. Come dire, insomma, "Ragazzo referendum, lasciami lavorare. Cittadino elettore, delega e taci. Approva e taci. Paga e taci". Strana democrazia, dunque, quella italiana.C'S una Carta costit
uzionale che, nata dal responsabile apporto di tutte le forze politiche, ammette e regola l'istituto del referendum. Ma, poi, c'S una Corte costituzionale che l'istituto del referendum non ama e randella. In ci facilitata dall'antipatia che , contro quell'istituto, esce a folate dalle finestre dell'autorevolepalazzo dirimpettaio e, ove pi- ove meno, dalle finestre dei partiti. C'S lo spazio, giustamente, per un grande movimento dal basso. Ma, poi, c'S un possente muro di gomma che finisce sostanzialmente per assorbire e neutralizzare ogni pur piccolo movimento fuori dal controllo del sistema. E oggi, purtroppo, pi- di ieri. Come hanno amaramente sottolineato alcuni autorevoli commentatori fuori dal coro. L'ex presidente della Repubblica Cossiga: "La Consulta ha agito e, date le ultime nomine, continuer ad agire come organo di conservazione costituzionale". Angelo Panebianco: "Il problema S che, cos come S oggi, la Corte costituzionale S troppo contigua al mondo politico per poter svolgere fino in fondo il
delicatissimo ruolo di garanzia cui S preposta". Augusto Barbera: "L'impressione offerta dalla Consulta S stata sgradevole e deprimente". Antonio Martino : "Un giorno chiesero al famoso uomo d'affari statunitense Vanderbilt: "Ma i cittadini?". E lui: "I cittadini vadano al diavolo". Ecco, specialmente quest'ultima sentenza della Corte costituzionale mi induce a ritenere che, per lei, il popolo italiano non conti proprio niente". Possa andare, insomma, al diavolo. Strano popolo, dunque, quello italiano. Che la Costituzione (articolo 1) ha solennemente eletto sovrano. Ma che, poi, lo Stato nelle sue varie articolazioni continua a ritenere suddito e come tale a trattare. Al quale la Costituzione (articolo 75) ha esplicitamente garantito l'ammissione di ogni referendum ad eccezione di quelli aventi come materia "le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali".Ma al quale, poi, la Corte costituzionale ignorando la Carta continua ad ammette
re, sempre pi-, anche quanto dovrebbe essere ammesso. In nome del quale la Costituzione (articolo101) ha opportunamente ordinato sia amministrata la giustizia. Ma in nome del quale, poi, finisce per essere amministrata sempre pi- la politica. Quella politica che, con il servile apporto di una stampa sempre pi- regime, continua ad amare sempre meno l'intrusione dei referendum. E che, ove non riesce a bloccarli prima,li blocca appena pu ecco l'altro scandalo dopo. I cittadini elettori, nel '93, si sono ad esempio espressi con oltre il 90% dei voti per il no al finanziamento pubblico dei partiti e con oltre il 70% per il no alla sopravvivenza del ministro dell'Agricoltura e delle Foreste. Bene. E, per , ecco tanti moderni emuli dell'uomo d'affari statunitense Vanderbilt mandarli al diavolo. Senza alcun ritegno. Spudoratamente. Tanto che l'abolito ministero dell'Agricoltura e delle Foreste come si ricorder fu immediatamente riesumato, nel medesimo domicilio, dietro la compiacente facciata di ministero per
le Risorse agricole, alimentari e forestali. E il finanziamento pubblico dei partiti, cacciatoa pedate dalla porta, S stato recentemente reintrodotto dalla finestra con l'incredibile nulla osta del Quirinale. Strano Paese, dunque, questa Italia. Dove, infatti, le migliori coscienze sono sempre pi- in crisi. E, in genere, la maggior parte della gente non crede pi- a niente. E, sui muri delle case, si scrive sempre meno "Viva la democrazia" e sempre pi- "Abbasso la Juve". Sempre meno "Vogliamo i nostri diritti" e sempre pi- "Dateci la Marini nuda". E, ora, S ancora l a bruciare il nuovo schiaffo dei referendum negati. Ma, ecco, potrebbe essere l'occasione di un risveglio collettivo. Per porre un freno a chi continua a muoversi per di pi-, oggi, in compagnia di quanti vanno in giro con l'aureola posticcia di progressisti nel segno di quel vecchio cancro che S il conservatorismo istituzionale e politico pi- becero ed interessato. Quando questo numero di Minerva sar in edicola, l'8 marzo non sar pi- lontan
o. E, allora, potrebbe venire proprio da l , pur sotto la pioggia tradizionale e festosa delle mimose, un primo segnale forte e responsabile ai potenti signori della politica. La democrazia S un bene troppo prezioso perch, si possa permettere che da questo venga mandata a quel paese.